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Cronache

La maxi-truffa milionaria del Reddito Cittadinanza a Torino, sono 960 gli indagati

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Dichiaravano la residenza in via della Casa Comunale 3, l’indirizzo virtuale creato dal Comune di Torino per i rifugiati e gli stranieri titolari di protezione internazionale e umanitaria, ma vivevano all’estero le 960 persone indagate a Torino per indebita percezione del reddito di cittadinanza. E’ una gigantesca truffa ai danni dello Stato, stimata in circa 6 milioni di euro, quella scoperta dalla polizia municipale. Le indagini del Reparto operativo speciale, coordinate dalla procura subalpina, sono scattate dal controllo di un cittadino romeno sorpreso ad effettuare un prelievo di denaro a uno sportello bancomat. L’uomo era in possesso di numerose carte Postepay rilasciate per il reddito di cittadinanza e intestate ad altre persone. Dagli accertamenti e’ emerso che i titolari delle carte avevano dichiarato, tramite autocertificazione, un Isee pari a zero e avevano indicato via della Casa Comunale 3 come residenza. Ben 330 i romeni, in gran parte appartenenti allo stesso gruppo famigliare che hanno dichiarato questo fantomatico indirizzo nonostante siano risultati vivere in Romania. Per ritirare il denaro in moltissimi casi gli intestatari delle carte non dovevano neppure venire di persona in Italia, ma c’era chi prelevava per loro. Tramite i terminali anagrafici, l’anagrafe nazionale e il sistema informatico delle forze dell’ordine, sono stati scoperti altri 630 nominativi, di nazionalita’ differenti, che avevano dichiarato dati falsi e residenze inesistenti allo scopo di ottenere illegittimamente il sussidio economico. Per tutti la procura ha disposto, oltre alla denuncia, l’interruzione dell’erogazione del beneficio economico. Proprio in Piemonte scattera’ a marzo – ricorda l’assessore Elena Chiorino – la nuova misura contro i furbetti del reddito di cittadinanza, che prevede corsi di formazione obbligatori per chiunque lo percepisce, con la sospensione del sussidio in caso di rifiuto o di assenza prolungata ai corsi. Le persone che hanno gia’ sottoscritto il patto per il lavoro sono 25mila su un totale di 83mila beneficiari. Quello di Torino non sembra un caso isolato. In provincia di Massa Carrara i carabinieri, con il supporto dei colleghi del nucleo ispettorato del lavoro provinciale, hanno scoperto e denunciato 27 persone, 11 stranieri e 16 italiani, che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto, per un totale di quasi 120 mila euro. Truffa che, come quella di Torino, per il parlamentare di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo degli Azzurri in Commissione Lavoro e coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte, dimostra “come la norma che ha istituito il reddito di cittadinanza sia nata male e continui a costituire un vulnus per lo Stato”.

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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