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Cronache

La Consulta chiede una legge urgente per le Rems

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Il sistema delle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza nei confronti dei responsabili di reati affetti da patologie psichiatriche, ha “gravi problemi di funzionamento”. Le strutture che hanno preso il posto degli Ospedali psichiatrici giudiziari, 36 in tutta Italia, sono troppo poche e i posti (652 sulla carta ma 596 gli effettivi ) troppo limitati rispetto alle reali necessita’. Lo dimostrano le 750 persone – molte della quali responsabili di gravi reati, anche violenti – in lista d’attesa, per un tempo medio pari a 10 mesi , con punte di un anno e tre mesi in Sicilia. Il risultato di questa situazione e’ un sistema che non tutela nessuno: ne’ “il diritto alla salute del malato”, il quale non riceve “i trattamenti necessari per aiutarlo a superare la propria patologia e a reinserirsi gradualmente nella societa’”, ne’ ” i diritti fondamentali delle potenziali vittime di aggressioni”, che il soggetto affetto da patologie psichiche potrebbe nuovamente realizzare. L’allarme arriva dalla Corte Costituzionale che con una sentenza (la n. 22, redattore il giudice Francesco Vigano’) torna a scuotere il legislatore, rivolgendogli un nuovo monito: l’applicazione concreta della norme sulle Rems presenta “numerosi profili di frizione con i principi costituzionali”, che occorre eliminare “al piu’ presto”, con una “riforma di sistema”. Non serve solo dunque una nuova legge che disciplini come e quando la misura di sicurezza di assegnazione alla Rems debba essere applicata, ma serve un intervento che assicuri anche “la realizzazione e il buon funzionamento, sull’intero territorio nazionale, di un numero di Rems sufficiente a far fronte ai reali fabbisogni, nel quadro di un complessivo e altrettanto urgente potenziamento delle strutture sul territorio”. La pronuncia arriva a pochi giorni di distanza dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato l’Italia per aver trattato in modo inumano un detenuto con gravi problemi psichiatrici avendolo tenuto due anni in un carcere anziche’ in una Rems. A sollecitare l’intervento della Consulta un Giudice di Tivoli, che dubitava della legittimita’ costituzionale della disciplina sulle Rems, che affida ai sistemi sanitari regionali una competenza esclusiva nella gestione delle misure di sicurezza privative della liberta’ personale disposte dal giudice penale. La Consulta ha concordato con lui che la totale estromissione del ministro della Giustizia da ogni competenza in materia di Rems non e’ compatibile con l’articolo 110 della Costituzione, che assegna al Guardasigilli la responsabilita’ dell’organizzazione e del funzionamento dei servizi relativi alla giustizia. Ma ha ritenuto di non poter dichiarare illegittima la normativa in questione, perche’ da una simile pronuncia deriverebbe “l’integrale caducazione del sistema delle Rems”, con la conseguenza di “un intollerabile vuoto di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti”. Sul piano degli interventi qualcosa gia’ si muove. A breve aprira’ una nuova Rems in Liguria e i ministeri della Salute,della Giustizia e degli Affari Regionali hanno scritto al Mes in cerca di sostegni economici per evitare la dismissione della prima residenza aperta nella regione.

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Cronache

Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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