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Corsa scudetto: il Milan cade ancora, l’Inter continua a vincere, il Napoli batte Lazio ed è solo in testa

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Percorso netto per sette mesi e poi due sconfitte in otto giorni per il Milan, col primo posto che svanisce dopo la spettacolare vittoria del Napoli sulla Lazio nel big match serale. Il rinnovo di Pioli, il ritorno di Gazidis a San Siro dopo la malattia e di Maignan in campo dopo un mese e mezzo non portano bene ai rossoneri che crollano in casa col Sassuolo, tornato ai livelli di De Zerbi. Scamacca segna e procura l’autorete di Kjaer ma poi a dare il colpo del ko e’ il solito Berardi, al decimo gol al Diavolo. E fa quindi festa, doppia, il Napoli che travolge 4-0 la Lazio e resta da solo in vetta (35 punti, +3 sul Milan) celebrando nel migliore dei modi il ricordo di Diego Maradona, la cui statua a grandezza naturale ha sfilato davanti a 35 mila tifosi, tra cori dedicati al loro indimenticabile campione e la commovente ‘fiaccolata’ di smartphone sulle tribune buie. Priva di Osimhen e Anguissa, la squadra di Spalletti salta subito al collo dei biancocelesti, in nero per l’occasione, e dopo 10′ e’ gia’ sul 2-0 con Zielinski e Mertens che, con una pennellata ancor piu’ spettacolare della pregevole danza del raddoppio, alla mezz’ora porta il risultato sul 3-0, chiudendo la contesa, ma non il punteggio, coronato da Fabian Ruiz con una nuova prodezza balistica. Missione compiuta per Spalletti e messaggio chiaro alle rivali: gli azzurri hanno tutto per puntare allo scudetto. Festeggia anche l’Inter che si porta a -1 dai cugini dopo il chirurgico successo di Venezia, mentre la Roma fortifica il suo quinto posto, in scia dell’Atalanta, con una vittoria di misura su un Torino di grande consistenza.

Sorride pure il Bologna, che dopo il ko col Venezia, domina in casa dello Spezia, prende tre pali, poi Arnautovic sigla una meritata vittoria su un rigore che si e’ procurato. Per gli emiliani un salto di qualita’ che li riporta a braccetto di Juventus e Fiorentina al provvisorio sesto posto. Primo punto di Shevchenko: il suo Genoa, con un’accorta gara difensiva, sfiora la vittoria in casa dell’Udinese, ma lo 0-0 iniziale non cambia. E per Gotti, a 5 punti dal terz’ultimo posto, fischiano le orecchie perche’ avanzano le candidature alla sua panchina di Maran e Giampaolo. Non un bel modo per festeggiare i 125 anni della fondazione della societa’. La stanchezza di Madrid, il turnover di Pioli, le incrostazioni psicologiche per il ko imprevisto di Firenze disegnano un Milan lontano parente della squadra che ha dato spettacolo per tre mesi. Romagnoli di testa porta i suoi in vantaggio, e sembra una passeggiata.

Ma Dionisi ha preso le misure della squadra, che ha una rosa di qualita’: Scamacca si inventa un gran tiro dalla distanza, poi costringe Maignan a una parata sbilenca che finisce su Kjaer e dirotta in rete. In 12′ si ribalta tutto e il Sassuolo gioca bene in contropiede e il Milan sbanda anche per stanchezza. Berardi lascia surplace Romagnoli e trafigge il portiere francese, poi il capitano, in evidente difficolta’, si fa espellere per un fallo plateale. Il Milan non c’e’ piu’, il Sassuolo sfiora il poker. Erano 221 giorni di imbattibilita’ e anche il 26 aprile scorso era stato il Sassuolo a violare San Siro. Per la squadra di Dionisi un altro ‘scalpo’ esterno prestigioso dopo quello con la Juve. Olimpico stracolmo, entusiasmo alle stelle per una gara intensa ed equilibrata, in bilico fino al 95′.

La Roma gioca compatta, di squadra, e capitalizza una giocata di qualita’ finalizzata da un Abraham a tutto campo, tra i migliori con Zaniolo e Smalling, tornato padrone della difesa. Roma raccolta e Toro col pressing alto, qualche conclusione di Praet e Belotti con la Roma che deve rinunciare a Pellegrini. Perez, Mkhytarian e El Sharawy per l’emergenza giocano a centrocampo, con Abraham e Zaniolo volitivi ed aggressivi. La qualita’ viene premiata dal vantaggio con combinazione di Mhkytarian, velo di Zaniolo e incrocio di Abraham. La Roma si scioglie, guadagna un rigore che dopo 5′ di var viene annullato per un fuorigioco di millimetri. Nella ripresa grande senso tattico delle due squadre che si contrastato con acume e vigore. Juric le prova tutte inserendo Pjaca, Zaza e poi Sanabria al posto dell’infortunato Belotti (uscito tra gli applausi di tutto lo stadio) Ma il muro giallorosso, nelle sapienti mani di Smalling e Rui Patricio regge rischiando poco. Ora ci sara’ la controprova nel turno infrasettimanale: spiccano Bologna-Roma e Sassuolo Napoli. La banda-Berardi, dopo il Milan, cerchera’ di far fuori anche i partenopei.

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Tonali stop anche in Inghilterra, ma da agosto in campo

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Niente prolungamento di squalifica per Sandro Tonali, che potrà tornare a giocare a fine agosto, come inizialmente stabilito dalla Federcalcio italiana. La FA, la federcalcio inglese, ha dunque deciso di non allungare la sospensione del centrocampista italiano, limitandosi a comminargli uno stop di due mesi con la condizionale per la violazione delle regole anti-scommesse. Una sospensione che Tonali non dovrà scontare se non commetterà nuovamente il reato in questione.

Le autorità inglesi avevano aperto un procedimento a carico del nazionale italiano per una serie di scommesse illecite, all’incirca 50, effettuate tra il 12 agosto, ovvero il giorno del suo debutto in Premier League con la maglia del Newcastle, e il 12 ottobre, quando gli inquirenti italiani lo avevano interrogato a Coverciano, dove si trovava in ritiro con la nazionale. Oltre allo stop di due mesi, che verrà cancellato al termine del prossimo campionato se il reato non verrà commesso di nuovo, la Fa ha inflitto al centrocampista una multa di circa 25mila euro. Una sanzione tutto sommato leggera, favorita dalla confessione dello stesso Tonali che di fatto si era auto-denunciato alla procura sportiva inglese una volta emersa la violazione.

Una ricostruzione dei fatti confermata dalla stessa Fa nel notificare le motivazioni della sentenza: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi”. Nel corso della sua auto-denuncia, l’ex Milan aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo Newcastle, puntando sempre sulla vittoria, e di aver sempre giocato non per vincere o guadagnare denaro, bensì perché affetto da ludopatia.

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Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

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Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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