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Giroud fa gol e il Milan ora è da solo in vetta

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Un lampo di Olivier Giroud regala la vetta solitaria al Milan. Tre punti pesantissimi in una partita non entusiasmante e molto equilibrata ma questo Milan, almeno in campionato, sembra non fermarsi piu’: 28 punti in 10 partite, un percorso quasi perfetto che fa sognare i tifosi a San Siro. Ora il Napoli e’ obbligato a vincere contro il Bologna per tenere il passo dei rossoneri. Questa volta ci ha pensato Giroud, ancora una volta a San Siro, alla prima e unica palla buona del primo tempo. Calcio d’angolo, sponda di testa di Krunic e sulla palla si avventa il francese che sfugge alla marcatura di Lukic. Quarta rete in sei partite, un gol pesantissimo in una gara nel complesso non eccezionale. Il francese che nelle tre partite giocate a San Siro ha sempre firmato il tabellino – solo Mario Balotelli come lui nella storia del Milan – conferma di non aver perso il killer instinct dell’uomo d’area di rigore anche a 35 anni compiuti. Al di la’ del gol, pero’, i rossoneri non brillano. Il Torino va vicino al pari negli ultimi minuti – scheggiando anche la traversa – e non demerita, nonostante il risultato. Il possesso palla, in favore dei granata al 56%, e’ la prova che la squadra di Juric non si e’ chiusa in difesa ma le e’ mancata un po’ di spavalderia.

Cosi’ il Milan esce dal campo a porta imbattuta, passo avanti chiesto da Pioli per poter davvero lottare fino alla fine per lo scudetto. L’1-0 e’ l’unica vera emozione del primo tempo. Troppi errori in fase di impostazione per il Milan che fatica a costruire occasioni nette. E non e’ un caso che il gol arriva su calcio piazzato. A Krunic manca l’estro di Brahim Diaz che tornera’ presto a disposizione, ormai guarito dal Covid. Kalulu, a sinistra, soffre in piu’ situazioni e Pioli a inizio ripresa lo richiama in panchina per Theo Hernandez rientrato dopo il tampone negativo. Il pressing aggressivo del Torino limita il giro di palla dei rossoneri ma Tatarusanu non viene comunque mai chiamato in causa, almeno nel primo tempo. Belotti, di nuovo titolare a due mesi dall’ultima partita, lotta ma ha pochi palloni pericolosi da trasformare. A inizio ripresa anche Romagnoli, ammonito, lascia il campo per Kjaer. Stesso destino per Buongiorno del Torino, anche lui dopo un giallo.

E’ una partita troppo ‘sporca’ per rischiare doppie ammonizioni. Juric cerca di cambiare l’inerzia della partita e al 9′ della ripresa richiama Belotti e Linetty per Sanabria e Praet. Una prestazione non indimenticabile quella del capitano granata, ancora lontano dalla condizione migliore. Il secondo tempo non regala emozioni, fino a quando al 31′ Sanabria involato a sinistra calcia in porta un diagonale insidioso su cui si fa trovare pronto Tatarusanu. Bella parata del portiere rossonero che respinge la piu’ chiara occasione da gol costruita dai granata dopo piu’ di un’ora in controllo. Juric si gioca il tutto per tutto e inserisce Zaza a dieci minuti dalla fine. Un finale in crescendo per il Torino che va ancora vicino al pari con una conclusione dalla distanza di Praet che scheggia la parte alta della traversa. Negli ultimi minuti di partita c’e’ spazio anche per Ibra, giusto il tempo di ricevere l’ovazione di San Siro. Perche’ nella mente dello svedese e dei compagni di squadra c’e’ gia’ il big match di domenica con la Roma.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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