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Juventus già al bivio, col Milan rimonta o sprofonda

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Juventus gia’ al bivio, col Milan rimonta o sprofonda Inter rischia col Bologna degli ex; Napoli e Roma cercano poker Nonostante i contraddittori risultati in Champions e’ il Milan che si avvicina col petto in fuori, dopo tanti anni in soggezione, alla sfida di domenica sera allo Stadium. La Juve e’ a -8 e c’e’ la possibilita’ di assestarle un ko che potrebbe tramortire gli ex campioni. E’ il clou della quarta giornata della serie A, piazzata in mezzo all’avvio delle coppe e ad altri due turni in pochi giorni. Entro fine settembre la classifica avra’ una lettura piu’ corretta. Le altre due capoliste magari preferirebbero un pari nel big match per completare il poker di successi e tentare una fuga che nessuno poteva prevedere. Il Napoli di super Osimhen posticipa a Udine contro una squadra in salute, la Roma delle sei vittorie di fila non trova a Verona il suo ex tecnico Di Francesco, cacciato dopo tre turni. Come Semplici a Cagliari che lascia spazio a Mazzarri, che spera di approfittare all’Olimpico delle difficolta’ della Lazio di Sarri. L’altro appuntamento da non perdere e’ al Meazza: l’Inter azzoppata da Ancelotti riceve l’ottimo Bologna degli ex Mihajlovic e Arnautovic: “A San Siro possiamo vincere”, avverte il tecnico rossoblu’. L’attardata Atalanta prova ad asfaltare la Salernitana di Ribery e un altro stop puo’ costare il posto a Castori. La Fiorentina di Vlahovic trovera’ un osso duro a Marassi col Genoa di Ballardini e Cambiaso mentre, nelle ultime due gare in zona retrocessione, equilibrio tra Empoli e Samp, Venezia favorito nella sfida con lo Spezia in uno stadio ampliato per festeggiare la serie A. Allegri si tiene stretto il successo di Malmoe che fa morale, ma sa bene che si gioca molte delle sue ambizioni col pimpante Milan di Pioli, finora la piu’ convincente in campionato nonostante la lezione subita a Liverpool. Torna Chiellini mentre Chiesa prova a recuperare (nel caso arretrerebbe Cuadrado) ma molto dipende dalla vena del rinfrancato Dybala che in carriera ha gia’ segnato otto gol agli avversari. Il Milan e’ privo di un Ibra che deve fare i conti sempre piu’ spesso con gli acciacchi dell’eta’. Prevedibile una staffetta Giroud-Rebic mentre i punti fermi sono Tonali, Kessie, Tomori e Diaz. Molto dipendera’ anche dall’efficienza dei portieri Maignan e Szczesny. Delicato anche il momento dell’Inter: dopo un inizio felice Inzaghi comincia ad avere problemi ma dovra’ comunque fare turnover. Dentro Dumfries, fuori Dzeko e varo della coppia argentina Correa-Lautaro. Ma il Bologna fila come un treno e, a parte gli ex, una parte importante la svolgono i centrocampisti Svanberg e Dominguez. Balbetta invece la Lazio, reduce dal ko di Istanbul con l’harakiri di Strahoska. Gli schemi di Sarri necessitano di tempo, ma i primi risultati avevano fatto pensare diversamente. Serve un successo rinfrancante contro il Cagliari affidato al ‘sergente’ Mazzarri con un ex che vorra’ farsi rimpiangere, Keita. Mourinho dopo il 5-1 col Cska interpreta la parte del pompiere in un ambiente infiammabile come quello romano: qualche problema c’e’ quando cambia sette titolari, ma la squadra gira, ha carattere e si avvale di un Pellegrini trascinatore e goleador. A Verona i giallorossi troveranno una squadra a zero punti e col morale sotto i tacchi che Tudor dovra’ rigenerare affidandosi ai gol e al talento di Simeone. Nel posticipo tocchera’ poi al Napoli, che ha dei problemi negli esterni bassi, ma sta sperimentando cosa significa avere un Osimhen a tempo pieno, in grado di giustificare il forte investimento di De Laurentiis. Per Spalletti, che ha inserito felicemente Anguissa, ci sara’ pero’ un ostacolo da non sottovalutare: l’Udinese ha rimontato la Juve, ha vinto le ultime due partite con Deulofeu e Samardzic in grande spolvero e ha tanta voglia di vendere cara la pelle prima col Napoli e poi la Roma e la Fiorentina, che dovra’ affrontare la prossima settimana.

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Tonali stop anche in Inghilterra, ma da agosto in campo

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Niente prolungamento di squalifica per Sandro Tonali, che potrà tornare a giocare a fine agosto, come inizialmente stabilito dalla Federcalcio italiana. La FA, la federcalcio inglese, ha dunque deciso di non allungare la sospensione del centrocampista italiano, limitandosi a comminargli uno stop di due mesi con la condizionale per la violazione delle regole anti-scommesse. Una sospensione che Tonali non dovrà scontare se non commetterà nuovamente il reato in questione.

Le autorità inglesi avevano aperto un procedimento a carico del nazionale italiano per una serie di scommesse illecite, all’incirca 50, effettuate tra il 12 agosto, ovvero il giorno del suo debutto in Premier League con la maglia del Newcastle, e il 12 ottobre, quando gli inquirenti italiani lo avevano interrogato a Coverciano, dove si trovava in ritiro con la nazionale. Oltre allo stop di due mesi, che verrà cancellato al termine del prossimo campionato se il reato non verrà commesso di nuovo, la Fa ha inflitto al centrocampista una multa di circa 25mila euro. Una sanzione tutto sommato leggera, favorita dalla confessione dello stesso Tonali che di fatto si era auto-denunciato alla procura sportiva inglese una volta emersa la violazione.

Una ricostruzione dei fatti confermata dalla stessa Fa nel notificare le motivazioni della sentenza: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi”. Nel corso della sua auto-denuncia, l’ex Milan aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo Newcastle, puntando sempre sulla vittoria, e di aver sempre giocato non per vincere o guadagnare denaro, bensì perché affetto da ludopatia.

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Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

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Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

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Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

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Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

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