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Politica

Nasce il sito del Recovery plan, on-line opere e costi: www.italiadomani.gov.it

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Un “tachimetro”, un indicatore di velocita’ per ognuna delle opere previste dal Recovery plan, perche’ tutti possano verificarne la realizzazione nei tempi. E’ la grafica che accompagna i 151 investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul sito italiadomani.gov.it, il portale ufficiale dedicato a “Italia domani”. E’ la finestra a disposizione dei cittadini e delle istituzioni non solo per informarsi su cosa sia il Recovery plan, un piano monstre da 191,5 miliardi, ma anche per verificare il progresso di riforme e investimenti e avere contezza che i fondi siano spesi nei tempi e nei modi previsti. La creazione del sito, in chiave di trasparenza, e’ prevista dal piano ed e’ stata annunciata con una nota congiunta dalla presidenza del Consiglio e dal ministero dell’Economia. Arriva a ridosso dell’erogazione dei primi fondi da parte dell’Europa. Le tonalita’ sono quelle del tricolore: “Insieme, costruiamo un nuovo futuro”, si legge in una grafica di presentazione, in apertura del portale, che ha anche una versione in inglese. In fondo alla homepage compare una citazione del premier Mario Draghi: “L’Italia deve combinare immaginazione, capacita’ progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese piu’ moderno, all’interno di un’Europa piu’ forte e solidale”. Sul portale sono illustrati i contenuti del piano e viene raccontato il percorso di attuazione attraverso schede “intuitive e chiare”, sottolineano dal governo. L’aggiornamento sara’ continuo, spiegano, per permettere a tutti i cittadini di monitorare lo stato di avanzamento di ogni investimento e le spese sostenute. Nella sezione delle Faq, le domande frequenti, si spiega che l’impatto previsto dal Pnrr sul Pil e’ tra il 12,7% e il 14,5% nell’arco dei sei anni del piano, fino al 2026. Ci sono poi sezioni per i documenti e le notizie, oltre che la possibilita’ di navigare tra le “priorita’ trasversali” del piano, ossia le misure che puntano ad avere un impatto positivo sui giovani, sulla parita’ di genere e sulla riduzione dei divari territoriali. C’e’ anche una pagina dedicata al piano complementare, con risorse che sommate a quelle del Pnrr arrivano a un totale di 222,1 miliardi. Quanto agli investimenti, il portale permette un meccanismo di ricerca per data, per entita’ dei fondi e anche per parole chiave, oltre che per temi e per impatto sui potenziali beneficiari (tutti i cittadini; bambini e giovani; donne; imprese; persone fragili). A quanto si evince, piu’ di 100 progetti riguardano i giovani, due terzi delle opere (102 su 151) riceveranno risorse entro il miliardo: l’investimento piu’ contenuto, appena 10 milioni, servira’ per introdurre un sistema ad hoc di certificazione della parita’ di genere sul lavoro. Mentre le risorse piu’ cospicue andranno alle 2 sole voci del Pnrr sopra i 10 miliardi, il Superbonus al 110% che e’ finanziato per 13,95 miliardi e i 13,38 di Transizione 4.0. Tra gli altri capitoli piu’ consistenti l’Alta velocita’ – coi cantieri gia’ partiti dallo scorso anno – con oltre 8 miliardi e mezzo e i 6,7 miliardi per portare ovunque internet veloce. Il grosso delle opere sara’ avviato entro quest’anno: 16 progetti sono partiti gia’ nel 2020 e 109 partiranno nel 2021. Di questi 17 sono gia’ stati attivati, da ultimo proprio ieri l’avvio delle misure per promuovere l’internazionalizzazione delle Pmi. Una sezione importante e’ anche quella dedicata alle riforme. Sono divise in “orizzontali”, cioe’ trasversali all’intero piano (giustizia e Pa), “abilitanti”, cioe’ funzionali all’attuazione del Pnrr e alla competitivita’, “settoriali”, cioe’ di accompagnamento agli investimenti delle singole missioni. Si va dalla giustizia all’idrogeno, dalla Pa ai concorsi per gli insegnanti e la riforma delle classi di laurea e degli istituti tecnici, fino a rifiuti e sanita’ territoriale. Non compare sul sito la riforma del fisco, perche’ e’ solo “di accompagnamento” al Pnrr e non ne condiziona i fondi.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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