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Rifiuti, bancarotta e riciclaggio a Partinico: arresti e sequestri di beni per milioni

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Rifiuti e Ferrari. Carabinieri e Guardia di finanza delle compagnie di Partinico hanno eseguito 5 misure cautelari per bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e quote societarie, inadempimento di contratti per pubbliche forniture, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Scattato il sequestro di beni per 2 milioni e mezzo di euro, sigilli a imprese e beni di lusso tra cui una Ferrari. Il provvedimento, emesso dal gip di Palermo su richiesta della procura, nell’ambito dell’operazione “Cogenesi”, dispone gli arresti domiciliari per tre amministratori di imprese del settore dei rifiuti e gia’ destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia per comprovati collegamenti con esponenti mafiosi del mandamento di San Giuseppe Jato, l’obbligo di dimora per un amministratore e socio di alcune delle imprese e la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un dipendente comunale del Comune di Partinico. L’indagine e’ partita nel settembre 2018, dopo un attentato incendiario ai danni di alcuni mezzi e strutture dell’autoparco comunale di Partinico. I militari dell’Arma hanno riscontrato elementi di connessione tra l’atto intimidatorio e una procedura di affidamento per il nolo dei mezzi destinati al servizio di raccolta dei rifiuti che l’ente locale aveva aggiudicato alla C.Ge.Si. srl.

In particolare sarebbe emersa una “presunta connivenza” tra il dipendente comunale e gli amministratori di diritto e di fatto dell’azienda che si sarebbe concretizzata nelle omesse contestazioni per gravi inadempimenti contrattuali, le mancate messa in mora e risoluzione del contratto nei confronti della Co.Ge.Si. Srl nonche’ l’omessa comunicazione all’Anac della anticipata interruzione del rapporto contrattuale. I successivi approfondimenti e l’esame dei flussi finanziari delegati dalla procura alla Guardia di finanza hanno consentito di ipotizzare che gli indagati, attraverso dei crediti sorti nei confronti dei soci e relativi a spese risultate fittizie per l’acquisto di carburante nonche’ ad altre operazioni simulate con una ditta individuale di fatto riconducibile agli indagati, avrebbero realizzato un fittizio aumento del capitale sociale della Co.Ge.Si srl per accrescere la solidita’ economico-finanziaria e patrimoniale dell’azienda e accedere cosi’ a bandi di gara piu’ consistenti, aggiudicandosi appalti indetti da vari enti locali per la gestione dei rifiuti. Sarebbe stato inoltre distratto l’intero patrimonio aziendale della Co.Ge.Si. srl, portandola al fallimento, reinvestendo i capitali in immobili e beni di lusso (tra cui imbarcazioni, orologi e auto) e costituendo la nuova Eco Industry srl con sede a San Giuseppe Jato. Il gip ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei profitti derivanti dalla bancarotta fraudolenta e dall’utilizzo di false fatturazioni, del complesso aziendale della Eco Industry srl, di un immobile situato a San Cipirello e di due autovetture di lusso (una Ferrari 488 e una Range Rover Evoque), per un valore complessivi di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

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Forte scossa di terremoto all’alba tra Napoli e Pozzuoli, in migliaia svegliati con la paura

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Mattinata di grande paura per i residenti nell’area del supervulcano dei Campi Flegrei. Alle 5.44 circa, infatti, c’è stata una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 della scala Richter. Una scossa in mare, nel Golfo di Pozzuoli. La scossa è stata avvertita dalla popolazione tra Pozzuoli e l’area Ovest di Napoli; in molti, infatti, sono stati svegliati dal terremoto. Moltissime le telefonate ai centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Alcune squadre della protezione civile potrebbe uscire subito per verificare eventuali danni,

 

 

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Milano, diciottenne ucciso a colpi di pistola nella notte

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Nella notte scorsa assurdo delitto alla periferia di Milano. Un giovane diciottenne, di origine slava, è stato brutalmente ucciso con tre colpi d’arma da fuoco al torace in via Varsavia, vicino all’ortomercato. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, il ragazzo si trovava a bordo di un furgone quando è stato avvicinato da un gruppo di individui che hanno aperto il fuoco.

I dettagli dell’aggressione dipingono un quadro di violenza e paura. La vittima, evidentemente ignara del pericolo, stava riposando all’interno del mezzo insieme a una donna, forse la sua compagna. Gli assassini hanno infranto i vetri del furgone per accertarsi della presenza di persone all’interno, prima di aprire il fuoco. Il giovane è stato soccorso tempestivamente dagli operatori del 118, ma purtroppo i loro sforzi sono stati vani: è spirato poco dopo il suo arrivo all’ospedale Policlinico.

La compagna del ragazzo, fortunatamente, è sopravvissuta all’attacco, ma è stata portata in ospedale in stato di choc, testimone impotente della tragedia che si è consumata sotto i loro occhi.

Le indagini sono ora nelle mani degli agenti della Polizia di Stato, impegnati a cercare di gettare luce su questo terribile crimine. La zona intorno all’ortomercato, come riportato dalle autorità, è nota per essere frequentata da roulotte e furgoni abitati, soprattutto da comunità nomadi. Tuttavia, quanto accaduto stanotte ha scosso la comunità locale e ha sollevato interrogativi su quanto sicure siano realmente queste aree.

Mentre la città si ritrova a piangere la perdita di un giovane vita spezzata troppo presto, ci si interroga anche su quali misure possano essere prese per prevenire simili tragedie in futuro. In un momento in cui la sicurezza pubblica è al centro delle preoccupazioni di tutti, è fondamentale che le autorità agiscano con fermezza per garantire la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status sociale o dalle loro abitudini di vita.

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Fassino denunciato per tentato furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino, informativa in Procura

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Arriverà nelle prossime ore in Procura una prima informativa su Piero Fassino, denunciato per tentato furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. Gli investigatori della Polaria hanno raccolto tutti gli elementi – comprese le immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza – e le trasmetteranno all’autorità giudiziaria competente, quella di Civitavecchia, che valuterà come procedere. Fassino, in quanto parlamentare, non è stato ascoltato ma – spiegano fonti investigative – se vorrà potrà rilasciare dichiarazioni spontanee.

Già ieri il deputato del Pd – parlamentare per 7 legislature, ex ministro della Giustizia dal 2000 al 2001, poi segretario dem fino al 2007 e sindaco di Torino per cinque anni dal 2011 al 2016 – ha fornito la sua versione sostenendo di aver già chiarito con i responsabili del duty free la questione: “volevo comprare il profumo per mia moglie, ma avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse”. In quel momento, ha aggiunto, “si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto segnalandolo ad un agente di polizia.

Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo”. Fassino ha anche sostenuto che si era offerto subito di pagarla e di comprarne non una ma due, proprio per dimostrare la sua buona fede, ma i responsabili hanno comunque deciso di sporgere denuncia. Al parlamentare del Pd, dopo quella espressa ieri dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, è arrivata la solidarietà del coordinatore di Fratelli d’Italia in Piemonte Fabrizio Comba. “Conosco l’uomo e il politico integerrimo, il tritacarne mediatico in cui è stato infilato è indecoroso per la sua storia personale e, quindi, anche per la storia del nostro paese. E’ un avversario politico – ha concluso Comba – ma non per questo mi permetto di dubitare della sua integrità, convinto delle sue straordinarie qualità morali”.

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