Collegati con noi

Cultura

“Dannati per sempre”, presentato al Gambrinus il giallo letterario del giornalista Nicola Calathopoulos

Pubblicato

del

Sotto il soffitto affrescato dello storico Gran Caffè Gambrinus, iconico bar del centro storico di Napoli, Nicola Calathopoulos ha presentato il suo primo romanzo. Dannati per sempre” è stato pubblicato da Minerva Edizioni e sancisce lesordio come romanziere di Calathopoulos, un passato da giornalista sportivo e oggi vicedirettore di News Mediaset. A discutere con lautore, la giornalista di Mediaset Anna Maria Chiariello e Valter De Maggio, storica voce di Radio Kiss Kiss Napoli.


Dannati per sempre
è un romanzo coinvolgente come un giallo, pur senza esserlo a tutti gli effetti. Manca il delitto, requisito irrinunciabile per potersi iscrivere al genere. Ma non mancano il mistero e i colpi di scena in questa storia ben costruita da Calathopoulos. Nessuno sa chi si cela dietro lo pseudonimo di Ferdinand Celouis, un misterioso scrittore che diventa un caso letterario col suo primo romanzo, intitolato anchesso Dannati per sempre. Con quello stesso pseudonimo incomincia a firmare compromettenti inchieste giornalistiche. E a chi cita il caso della Ferrante, scrittrice misteriosa dal successo planetario, Calathopoulos risponde così: Quella di Celouis può sembrare una trovata pubblicitaria, in realtà lui non è uno che fa ragionamenti di convenienza. È convinto che per poter far luce su alcune vicende, deve mantenere segreta la sua identità”. 

Le vicende di Ferdinand Celouis si intrecciano con quelle di Gonzalo Carbonell e Mauro Delgado. Il primo è un professore universitario con i suoi tic e le sue manie, un personaggio atipico e quasi caricaturale che si distacca dalla realtà di un mondo banale e vacuo, per rifugiarsi in una torre foderata di libri. Mauro Delgado è invece un critico letterario che diventerà presto un dannato per sempre, ossessionato dal desiderio di scoprire la reale identità di Celouis. Ricorrerà ad appostamenti, analisi filologiche dei suoi testi e a qualsiasi altro stratagemma pur di svelare lidentità dello scrittore e capire perché ha deciso di trasformarsi in un fantasma.


La trovata dell
anonimato, di un personaggio che cela dietro uno pseudonimo la propria reale identità, per Calathopoulos “è una scelta meravigliosa, che ti permette di essere qualcun altro, di fare cose che altrimenti non potresti fare. La fuga dalla propria identità è un messaggio alto, di ricerca di qualcosa di diverso.

Il romanzo si fonda sul mistero e su una trama godibile che dispensa con generosità colpi di scena. Ma è anche un elogio della solitudine, del rifuggire un mondo che va in una direzione diversa dal nostro sentire. Oggi siamo sballottati in un mondo dai ritmi infernali e pieno di manifestazioni di volgarità e ignoranza, in cui siamo portati a condividere qualsiasi cosa – argomenta lautore -. I personaggi del libro nella loro vita hanno provato a combattere questo mondo e in qualche modo ne sono usciti sconfitti, sono dei dannati per sempre. E allora, per sopravvivere allignoranza, si rifugiano nella solitudine e in un mondo più profondo, dove le letture hanno ancora valore e dove non si improvvisa. Inseguono la bellezza, ma è una bellezza non ostentata, che tengono solo per sé”.

Si dice che nei personaggi dei propri romanzi gli autori mettano sempre un podi se stessi. Vivo la vita come i miei personaggi – confessa Calathopoulos -. Mi piace stare con le persone, non sono un misantropo. Però faccio sempre più fatica a riconoscermi in questo mondo dove non si riesce a godere della bellezza. Se, ad esempio, si prova ad apprezzare uno scenario naturale, basta abbassare lo sguardo per trovare immondizia ovunque: lignoranza e il pressappochismo degli uomini stanno rovinando il mondo. Per questo – conclude lautore – penso che abitare questo mondo sia sempre più difficile e a volte ricorro alle armi intellettuali di cui dispongo, che mi consentono di allontanarmene.

Advertisement

Cultura

Il caffè simbolo di Napoli, una due giorni per celebrarlo

Pubblicato

del

Non c’è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato, schiumato, freddo o caldo, in tazza o in vetro, ma il buongiorno è sempre accompagnato da un caffè. E per celebrare questo legame imprescindibile tra la città e la sua bevanda, il Comune di Napoli propone una due giorni, il 7 e 8 maggio, dedicata interamente al caffè con la manifestazione ‘Nu bbellu ccafè’ in programma al Maschio Angioino. “Parlare del caffè a Napoli è parlare di noi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – il senso del caffè è socialità, cultura, storia, è stare insieme. Il grande valore di Napoli oggi è essere una grande capitale in cui le persone stanno insieme ed è importante soprattutto in un momento fatto di grandi divisioni, sofferenze e guerre e il caffè è anche momento di pace”.

Un legame che è celebrato e raccontato da sempre anche dalla musica, dal teatro, dalla letteratura. “Il caffè, insieme alla pizza, è uno degli emblemi della nostra città – ha detto l’assessora al Turismo, Teresa Armato – vogliamo fare in modo che le nostre tradizioni enogastronomiche diventino sempre più attrattori turistici perché a Napoli vengono per tante ragioni e una di queste sono sicuramente il mangiare e il bere le nostre prelibatezze”. L’idea della manifestazione è nata da un ordine del giorno proposto dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, e approvato all’unanimità, con cui si chiedeva di istituire la Giornata del caffè in città.

Al Maschio Angioino, napoletani e turisti potranno partecipare a incontri che spiegheranno il caffè, le sue varianti e come si è arrivati al rito del caffè, potranno partecipare a workshop, a cui si affiancheranno momenti di assaggio, competizioni e contest. Alla manifestazione parteciperanno esperti di caffè, tutte le torrefazioni napoletane, molti bar napoletani fra cui lo storico Gambrinus. Un’iniziativa che si pone anche nel solco del percorso che la città di Napoli, insieme ad altre città italiane, ha messo in campo affinché il caffè sia riconosciuto patrimonio Unesco.

“Con questa manifestazione proviamo a diffondere questa dipendenza – ha sottolineato lo scrittore Maurizio De Giovanni – cerchiamo di fare da ‘pusher’ di una dipendenza fondamentale per i napoletani per cui il caffè è una modalità di incontro sociale”. Il logo della manifestazione è stato realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Continua a leggere

Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

Pubblicato

del

L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

Continua a leggere

Cultura

“L’avvocato del D10S”: Angelo Pisani e la battaglia giudiziaria per Maradona

Pubblicato

del

Il libro “L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani non è solo un tributo a Diego Armando Maradona, ma anche una narrazione intensa e appassionata delle battaglie legali che hanno segnato la vita del leggendario calciatore. L’opera, pubblicata da LOG edizioni e lunga 159 pagine, è disponibile al prezzo di 14,90 euro e si rivela un testo cruciale per chi desidera comprendere a fondo le vicende giuridiche e umane del “pibe de oro”.

Angelo Pisani, che ha rappresentato Maradona nelle aule di giustizia, descrive con fervore la sua lotta per dimostrare l’innocenza del calciatore di fronte alle accuse di evasione fiscale e altri gravi addebiti mossi dalla giustizia italiana. Attraverso un lavoro legale che si è esteso per decenni, Pisani è riuscito a infrangere il “muro di titanio” di Equitalia, sancendo giuridicamente l’innocenza di Diego.

Il titolo del libro, “L’avvocato del D10S”, è una chiara dichiarazione di stima e devozione verso Maradona, e il sottotitolo “Un’arringa in difesa di Diego Armando Maradona” stabilisce inequivocabilmente il tono dell’opera. Le prefazioni e le postfazioni scritte da noti esponenti del tifo calcistico partenopeo e figure chiave dell’ambiente sociale latino, come Maurizio de Giovanni, Gianni Minà e Nicola Graziano, arricchiscono ulteriormente il testo, aggiungendo diverse prospettive sulla figura di Maradona.

Il libro offre un ritratto inedito di Maradona, non solo come sportivo eccezionale ma anche come eroe umano e difensore dei più deboli, costantemente in lotta contro figure potenti come i presidenti della FIFA, Joao Havelange e Sepp Blatter. Inoltre, evidenzia il supporto di Maradona ai governi di sinistra in America Latina, una posizione che lo ha reso un bersaglio politico tanto quanto una stella del calcio.

Pisani non manca di ricordare il sostegno di Fidel Castro a Maradona durante i suoi momenti più bui, come la lotta contro la tossicodipendenza, un periodo durante il quale Maradona stesso riconoscerà il suo debito verso il leader cubano tatuandosi l’immagine del Che Guevara.

Il culmine del libro si raggiunge nel racconto del 25 maggio 2014, quando la giustizia italiana, dopo una lunga serie di battaglie legali, ha finalmente scagionato Maradona da ogni accusa di evasione fiscale. Questo evento non solo ha rappresentato una vittoria legale, ma ha anche simboleggiato la riscossa di un uomo contro un sistema che sembrava schiacciarlo.

“L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani è quindi molto più di un semplice racconto giuridico; è un’affascinante biografia che intreccia diritto, sport e politica, mostrando come la vita di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi sia stata incessantemente intrecciata con le dinamiche del potere a livello mondiale.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto