Collegati con noi

Esteri

Padre antivirus McAfee suicida in cella in Spagna

Pubblicato

del

John McAfee, il padre dell’antivirus, si e’ suicidato in una carcere vicino Barcellona, in Spagna, poco dopo il via libera alla sua estradizione negli Stati Uniti, dove rischiava 30 anni per evasione fiscale. Le guardie del penitenziario Brians 2 hanno cercato di rianimare il 75enne McAfee ma senza successo. I medici accorsi immediatamente sul posto non hanno potuto far altro che certificare la sua morte, sulla quale non sono stati forniti altri dettagli. L’eccentrico imprenditore milionario era stato arrestato in ottobre in Spagna, su ordine di cattura partito dagli Usa, dov’e’ accusato in particolare per la mancata dichiarazione dei redditi realizzati con la promozione di criptovalute e con la vendita dei diritti sulla storia della sua vita per un documentario. Le accuse nei suoi confronti erano state avanzate dalle procure del Tennessee e di New York, secondo le quali McAfee non ha pagato tasse su nessuno dei suoi redditi fra il 2014 e il 2018. Il padre dell’antivirus si era difeso e aveva contrattaccato, definendo le accuse di evasione motivate politicamente senza comunque entrare nel dettaglio. Pur da dietro le sbarre comunque il suo profilo Twitter era rimasto attivo, e continuava a cinguettare il suo apprezzamento per le criptovalute e una serie di attacchi contro le autorita’ che, a suo avviso, lo perseguitavano. Il suicidio e’ l’epilogo di una vita complicata per il guru della tecnologia con il look e l’atteggiamento da rockstar. Il re degli antivirus nel 2012 era stato sospettato della morte di Gregory Faull, un americano come lui finito a colpi di arma da fuoco a San Pedro Town, nell’isola di Ambergris in Belize, lo stesso paradiso tropicale dove McAfee si era trasferito dopo avere venduto per milioni di dollari quella che era allora la societa’ leader della protezione informatica nel settore dei personal computer. Per sfuggire all’interrogatorio della polizia aveva attraversato illegalmente il confine e chiesto asilo in Guatemala: una richiesta non andata a buon fine, tanto da costringerlo a rientrare negli Stati Uniti. McAfee venne successivamente scagionato dall’accusa. Ma le sue grane sono continuate e nell’agosto del 2015 e’ stato arrestato in Tennessee per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e per la presenza di una pistola nell’auto. Fra i suoi vari problemi legali, McAfee non aveva mai abbandonato la sua passione per la tecnologia, con la quale aveva cercato di ricrearsi una carriera imbarcandosi in varie avventure quali il lancio di Chadder, l’app a prova di spie. Tutti tentativi non riusciti, o almeno non riusciti quanto il suo famoso antivirus che lo ha reso un nome comune per miliardi di famiglie.

Advertisement

Esteri

Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

Pubblicato

del

A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

Continua a leggere

Esteri

Sconosciuti uccidono sette giovani nel sud dell’Ecuador

Pubblicato

del

Sette giovani, che la polizia sospetta facessero parte di una banda dedita al furto di veicoli, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da sconosciuti a Petrillo, località del sud dell’Ecuador. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, riferisce il portale di notizie Primicias, sei dei giovani, tutti fra i 15 e i 21 anni, sarebbero caduti in un’imboscata mentre stavano riportando una moto rubata al proprietario per incassare il riscatto. Il cadavere di un settimo giovane è poi stato ritrovato ore dopo poco lontano dal luogo del massacro. Gli inquirenti hanno comunicato che praticamente tutte le vittime avevano precedenti penali per furti di vario genere, ed in particolare di veicoli, formulando l’ipotesi che le persone che hanno sparato da un’auto sarebbero membri di una banda rivale o residenti del luogo stanchi delle ripetute estorsioni.

Continua a leggere

Esteri

Nota tiktoker Om Fahad uccisa a Baghdad davanti casa

Pubblicato

del

Un uomo su una moto ha ucciso la nota influencer Om Fahad davanti casa a Baghdad, hanno riferito funzionari della sicurezza irachena, citati dal Guardian. L’aggressore, ancora non identificato ha sparato a Om Fahad che si trovava in macchina nel quartiere di Zayouna ieri, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, che ha chiesto l’anonimato perché non autorizzato a parlare con i media.

Un’altra fonte della sicurezza ha raccontato che l’aggressore avrebbe fatto finta di consegnare del cibo. Om Fahad era diventata famosa per i suoi video spensierati su TikTok in cui ballava musica irachena indossando abiti aderenti. Nel febbraio dello scorso anno, un tribunale l’aveva condannata a sei mesi di carcere per aver condiviso “video contenenti discorsi indecenti che minano il pudore e la moralità pubblica”. Il governo ha lanciato una campagna nel 2023 per ripulire i contenuti dei social media che, a suo dire, violavano “la morale e le tradizioni” irachene. È stato istituito un comitato del ministero degli Interni per setacciare TikTok, YouTube e altre piattaforme alla ricerca di filmati ritenuti offensivi. Secondo le autorità, diversi influencer sono stati arrestati. Le libertà civili rimangono tuttora limitate per le donne i Iraq. Nel 2018, la modella e influencer Tara Fares fu uccisa da alcuni uomini a Baghdad.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto