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Cronache

Tavolate all’aperto, in 6 al chiuso: Italia è più bianca

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Un terzo del Paese con 12 milioni di italiani in zona bianca da lunedi’ prossimo. E l’estate alle porte con nuovi graduali allentamenti delle misure anti-Covid. Archiviata la questione sul numero di commensali al ristorante – con un’ordinanza ministeriale che non prevedera’ alcun limite all’aperto e un massimo di sei persone al chiuso – si resta in attesa di eventuali esperimenti pilota sulle discoteche, dello slittamento del coprifuoco a mezzanotte il 7 giugno e dell’arrivo del green pass europeo per viaggiare in liberta’, forse anche prima di luglio. Nelle prossime ore il monitoraggio dovrebbe decretare l’entrata nell’area di rischio piu’ bassa anche per Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto. Queste ultime si aggiungerebbero a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Dal 14 giugno, invece, potrebbe toccare a Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento (che hanno da questa settimana gia’ ottimi dati) mentre dovranno aspettare il 21 giugno Sicilia, Marche, Toscana, Provincia di Bolzano, Calabria, Basilicata e Campania. Ultima ad entrare in zona ‘bianca’, sempre secondo le stime, sara’ la Valle d’Aosta presumibilmente il 28 giugno. E gli effetti dell’allargamento delle maglie non sembrano per fortuna pesare negativamente sui territori: nel Molise, in zona bianca da due settimane, il governatore Toma riferisce che l’incidenza e’ scesa a 11,8 in sette giorni. La Regione e’ anche la prima e’ la prima zona verde italiana in Ue e tra le prime sette in tutta Europa, secondo la nuova mappa aggiornata sui contagi stilata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il resto del Paese e’ classificato come arancione (meno di 50 casi per 100mila e tasso pari al 4% o superiore), tranne la Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta in rosso (tra i 50 e i 150 ogni 100mila). Anche nell’ultimo bollettino i contagi continuano a scendere: nelle ultime 24 ore sono i nuovi malati di Covid sono scesi sotto i duemila (precisamente 1.968), con tasso di positivita’ al 2% e 59 i morti, registrando per il sesto giorno consecutivo una cifra sotto la quota delle cento vittime. “Le cose vanno meglio, ora occorre proseguire in un percorso di gradualita’, perche’ e’ giusto riaprire ma passo dopo passo visto che un passo troppo lungo ci potrebbe far pagare un prezzo”, spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza. In effetti anche sul caso dei commensali ai tavoli nei locali il Governo e le Regioni hanno trovato alla fine la quadra con un compromesso: nessun limite all’aperto e un massimo di sei al chiuso o comunque di due nuclei familiari. Questa una delle nuove regole per la zona bianca, che – spiega il ministro per le Autonomie Martiastella Gelmini – “e’ un ‘premio’, non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla. Torniamo alla normalita’”. E il rappresentante dei governatori, Massimiliano Fedriga, rilancia sull’opportunita’ di valutare l’abolizione di limiti all’aperto anche per le zone gialle proponendo un tavolo tecnico nazionale. Resta da affrontare il tema delle discoteche. A breve il Cts potrebbe valutare la proposta lanciata dai gestori per fornire osservazioni su due sperimentazioni a Milano e Gallipoli, dove l’accesso di duemila persone in ogni locale potrebbe restituire un test significativo: ma in un verbale di aprile lo stesso Cts si era gia’ pronunciato “in merito alla possibilita’ di prevedere che le regioni possano intraprendere sperimentazioni per spettacoli dal vivo” con una deroga al numero massimo di mille persone, purche’ in “presenza di misure di sicurezza aggiuntive”. Tuttavia il sindacato italiano delle sale da ballo annuncia “disobbedienza civile” se non arrivera’ alcuna risposta: “Apriremo comunque tutte le attivita’”, dicono i gestori. La loro idea per ripartire ovunque e’ quella di proporre un accesso con green pass, dunque se si e’ guariti, se si e’ fatto il tampone oppure effettuato il vaccino. Sul tema delle dosi ai giovani – in particolare per i richiami – il generale Figliuolo ha chiesto il massimo della flessibilita’ nelle prenotazioni. Noi sappiamo che i vaccini Rna danno la possibilita’ di somministrare la seconda dose entro 42 giorni, in quel range bisogna essere flessibili, cosi’ come tra le 4 e le 12 settimane con il vaccino Astrazeneca”, spiega il Commissario, che riapre anche all’ipotesi avanzata dalle Regioni sui vaccini in vacanza: “siamo a piena diposizione – dice – e faremo in modo che la logistica sapra’ correre ed essere flessibile, e quindi dare la possibilita’ di andare incontro alle esigenze dei nostri cittadini”.

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A New York si commemorano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

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Una giornata speciale per i ragazzi delle medie e delle superiori per commemorare due simboli della lotta alla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel triste anniversario della Strage di Capaci. L’appuntamento si è svolto presso la Scuola d’Italia di New York Guglielmo Marconi, guidata da Michael Cascianelli. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono solamente nomi nella storia italiana, ma incarnano valori di coraggio, integrità e impegno civico. Per far comprendere appieno il significato di queste figure agli studenti della Scuola d’Italia Guglielmo Marconi, è stato organizzato un incontro con due esperti del campo: il Professore Antonio Nicaso e il Professore Rosario G. Scalia.

Il Professore Nicaso, storico delle mafie e autore di varie opere sull’argomento, ha condiviso con gli studenti la sua vasta esperienza e aneddoti privati, invitandoli a guardare al futuro con ambizioni elevate e a non scendere mai a compromessi di fronte alle mafie. L’incontro è stato condotto dal Professore Scalia, professore del dipartimento di Italiano alla Rutgers – State University of New Jersey, che ha moderato l’evento e ha portato anche una testimonianza personale, ricordando la sua infanzia a Catania e l’ombra costante della mafia che aleggiava sulla città. Ha evidenziato come frasi dette dai genitori come “stai tranquillo che i mafiosi si uccidono solo tra loro” per tranquillizzare i propri figli, o “ci si uccide solo al sud” o “solo in Italia” abbiano contribuito a creare una distanza emotiva e fisica dalle persone nei confronti della mafia. Ha invitato gli studenti a non voltare le spalle alla realtà, ma ad affrontarla con coraggio e determinazione, senza mai fare un passo indietro.

L’incontro, coordinato dalla Professoressa Cristiana Grassi, ha suscitato grande interesse e partecipazione da parte degli studenti, dimostrando l’importanza di educare le giovani menti alla consapevolezza civica e alla lotta contro ogni forma di criminalità. La morte di Falcone e Borsellino ha avuto un impatto profondo non solo in Italia, ma anche oltre confine. Negli Stati Uniti, Giovanni Falcone è ricordato come un eroe, anche dall’FBI. Una statua eretta a Quantico, sede dell’FBI, testimonia il rispetto e l’ammirazione che gli americani nutrono per il giudice italiano. La relazione tra Stati Uniti e Falcone si consolidò durante il celebre caso “Pizza Connection” durante gli anni del Maxiprocesso di Palermo. Oggi, la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nel campo della lotta alla criminalità organizzata prosegue su queste solide basi, dimostrando che l’eredità di Falcone e Borsellino continua a essere una fonte di ispirazione nel cammino verso una giustizia globale e una cooperazione internazionale più stretta.

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Carabinieri: prima confisca e conversione in euro di monete digitali sottratte a napoletani

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La Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria ha completato con successo la prima operazione di conversione in euro di beni confiscati in monete digitali. L’attività è conseguente al sequestro di Bitcoin e Monero, per un controvalore di circa 11mila euro, avvenuto a gennaio 2023, quando la Prima Sezione Operativa di Roma e la Sezione Criptovalute hanno eseguito otto misure cautelari nei confronti di individui, tutti residenti a Napoli, sospettati di appartenere ad un gruppo criminale dedito alla contraffazione valutaria. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte con la collaborazione di Eurojust ed Europol, fanno parte di un ampio contesto investigativo iniziato nel 2018, mirato a smantellare una rete di distribuzione di banconote contraffatte attraverso il Darkweb, canali Telegram e il trasferimento di criptovalute come Bitcoin e Monero su wallet dedicati. Lo rende noto un comunicato dell’Arma.

“Nel corso delle operazioni le criptovalute sequestrate – in particolare Monero e Bitcoin, spiega la nota – erano state trasferite dalla Sezione Criptovalute su portafogli dedicati, attraverso l’uso di tecniche e software sviluppati direttamente dal Reparto Specializzato dell’Arma che consentono la creazione dei wallet garantendo, oltre ad una elevata sicurezza, anche una gestione particolare delle chiavi private e/o seed phrase. L’approccio utilizzato dalla Sezione Criptovalute assicura che nessun singolo operatore possieda la conoscenza completa della chiave privata, eliminando così un punto critico di vulnerabilità e aumentando significativamente la protezione contro gli attacchi informatici”.

“Le criptovalute, oggetto di sequestro, sono state confiscate con decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria di Napoli la quale – prosegue la nota – ha disposto la conversione e il trasferimento al Fondo Unico di Giustizia. Pertanto, i Carabinieri della Sezione Criptovalute unitamente a personale dell’Exchange italiano Young Platform nominato appositamente ausiliario di polizia giudiziaria per procedere alla conversione, hanno provveduto al trasferimento e cambio in euro per il successivo deposito al Fug delle somme oggetto della confisca”. “La peculiarità di questa operazione non risiede solo nel suo successo e nella sua natura pionieristica, ma anche nel modo in cui dimostra l’efficacia dell’Arma dei Carabinieri nello svolgere operazioni altamente specializzate anche con le nuove tecnologie finanziarie. L’Arma dei Carabinieri, sempre attenta e vigile nelle indagini sul sensibile tema del Cybercrime, ha svolto recentemente il primo corso di perquisizione e sequestri di valute digitali presso l’Istituto Superiore Tecniche Investigative di Velletri, con il quale ha formato 25 operatori già specializzati in indagini telematiche”, conclude la nota.

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Reddito cittadinanza, presi altri 63 beneficiari e denunciati per truffa

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Sono 63 le persone che in provincia di Foggia sono state denunciate per aver indebitamente conseguito il reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo di 691 mila euro. Tra quelle individuate dai finanzieri del comando provinciale di Foggia negli ultimi due mesi ci sono i componenti di un intero nucleo familiare, che vive sul Gargano, e che avrebbero presentato istanze per ottenere il reddito di cittadinanza, allegando una dichiarazione sostitutiva mancante dell’indicazione dell’esatta composizione del nucleo familiare, che ha consentito loro di ricevere indebitamente oltre 21.400 euro. I controlli hanno interessato tutto il territorio provinciale, in particolare Cerignola, San Severo, Vieste e San Nicandro Garganico. I 63 beneficiari sono stati segnalati alla direzione provinciale Inps per la sospensione del sussidio. Numerose le irregolarita’ riscontrate dalle Fiamme gialle: dalla mancanza del requisito della residenza effettiva nel territorio nazionale alle mendaci dichiarazioni inerenti alla composizione del nucleo familiare, dall’omessa dichiarazione dello svolgimento di attivita’ lavorative, in diversi casi anche esercitate in nero, alla perdita del diritto al beneficio in conseguenza dello stato di detenzione.

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