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Covid, con meno test più contagi in Campania: 284 positivi e 15 morti

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Sale ancora l’indice di positivita’ in Campania, sebbene come tutti i lunedi’ il dato risenta del basso numero di test effettuati la domenica. Secondo i dati dell’Unita’ di crisi della Regione, nelle ultime 24 ore sono 284 i casi positivi su 4.774 tamponi molecolari esaminati. Il tasso di incidenza e’, dunque, pari al 5,94%, superiore di due punti rispetto al 3,92% di ieri. Si registrano 15 decessi. I guariti sono 944,. Negli ospedali continuano sono stabili i posti occupati in terapia intensiva, 62, e continuano a calare i ricoveri in degenza: oggi sono 703. Avanti tutta con le vaccinazioni per rendere immune la popolazione, Domani e’ il turno dei maturandi, i giovani dai 17 ai 20 anni che hanno aderito alla piattaforma: attualmente sono poco piu’ di ventimila. Le vaccinazioni saranno effettuate con Johnson, vaccino monodose. A Napoli le vaccinazioni si svolgeranno da domani mattina all’hub di Capodichino e alla Mostra d’Oltremare, mentre a Salerno si vaccineranno i giovani al Teatro Augusteo e a Caserta alla Caserma Garibaldi, gia’ preparata per ricevere i 2.500 che si sono prenotati. Vaccini anche ad Avellino e Benevento. I vaccini Johnson in questi giorni saranno dedicati tutti ai ragazzi, poi una volta terminati i maturandi, scattera’ l’operazione farmacie, con la distribuzione delle dosi alle centinaia di farmacie della Regione che hanno aderito e potranno partire a regime con le vaccinazioni dopo la giornata dimostrativa di ieri. Novita’ arrivano anche dal fronte scientifico. Il Pascale, Istituto per la cura dei tumori di Napoli, da’ il via a uno studio pilota per capire dove il virus trova piu’ terreno fertile. Quali sono i soggetti a piu’ rischio infezione da Covid? E come identificarli? Queste le domande al centro dello studio il cui obiettivo e’ quello di stabilire quali caratteristiche dell’individuo rendano il virus piu’ suscettibile dal momento che e’ stato constatato che puo’ colpire violentemente anche soggetti non necessariamente fragili. Lo studio, avviato in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus, l’Azienda ospedaliera dei Colli, l’Universita’ Vanvitelli, il centro di ricerca Ceinge Biotecnologie Avanzate e soprattutto con 60 Comuni della Campania, e coordinato da Paolo Ascierto, avra’ inizio questa settimana e si avvarra’ di soggetti che hanno avuto il Covid e di 150 donatori sani resisi disponibili alla sperimentazione. In poche parole, lo studio, che si effettua nei laboratori del Crom di Mercogliano diretti da Alfredo Budillon, prevede la valutazione del profilo metabolomico, citochinomico e lipidomico su un prelievo di sangue in pazienti che sono stati affetti da Coronavirus. Inoltre, per evidenziare eventuali suscettibilita’ genetiche alla base della risposta iper-infiammatoria indotta dal virus, verra’ effettuato il sequenziamento dei geni correlati con l’attivazione immunitaria, sul recettore ACE2, sui geni coinvolti nella produzione di autoanticorpi e fattori genetici di rischio pro-trombotico. In parallelo, lo studio prevede la partecipazione di circa 150 donatori sani che saranno richiamati da vari comuni della Campania gia’ resisi disponibili a collaborare, primi fra tutti i Comuni del Cilento: Cicerale, in cui non si e’ verificato nessun caso Covid, e poi Battipaglia, Castellabate, Puglianello, Sarno, Bellizzi, Aquara, Torrecuso, San Cipriano Picentino.

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Soccorsa barca a vela a Fiumicino, salvi nonno e nipote a bordo

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Una barca a vela si e’ incagliata nel basso fondale a Fiumara grande, alla foce del Tevere, a Fiumicino. Una complessa operazione di soccorso ha riguardato gli occupanti del natante, si tratta di un anziano e della sua nipote. Due imbarcazioni della Guardia Costiera di Fiumicino , la CP 831 ed il battello A10, hanno assistito l’anziano conduttore della piccola unità a vela.

Pervenuta la richiesta di soccorso via radio alla sala operativa della Capitaneria di porto, nella tarda serata di ieri, i due mezzi di soccorso hanno raggiunto in pochi minuti l’unità da diporto incagliatasi su bassi fondali mentre procedeva con il motore ausiliario. Verificate le buone condizioni di salute dei due occupanti, gli equipaggi della Guardia costiera hanno prestato assistenza per le operazioni di disincaglio, utilizzando le cime di bordo dell’unità a vela per un rimorchio di fortuna.

Dopo alcuni tentativi, poco prima del tramonto, sono riusciti a rimettere in galleggiamento l’unità a vela, poi condotta all’ormeggio in sicurezza presso un cantiere navale. Benché – viene rimarcato dalla guardia costiera – sia stata ampiamente diffusa dalla Capitaneria di Roma l’informazione nautica che segnala la pericolosità del canale di Fiumara per il banco di sabbia che riduce sensibilmente la profondità del canale, si tratta della terza unità da diporto che, nell’ultimo mese, si e’ incagliata nel medesimo tratto.

Un intervento di messa in sicurezza d’emergenza è stato autorizzato dalla Regione Lazio al consorzio degli operatori della cantieristica e dei punti di approdo che insistono lungo il canale con l’obiettivo di attenuare la pericolosità della navigazione, almeno provvisoriamente, in vista dell’imminente avvio della stagione estiva.

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Una giovane muore in uno scontro frontale tra auto

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Una giovane, di 26 anni, residente a Spilimbergo (Pordenone) è morta in un incidente stradale che avvenuto ieri sera nella frazione di Istrago della cittadina friulana. Per cause che sono ancora al vaglio dei carabinieri della stazione di Castelnovo, la giovane intorno alle 21 è rimasta coinvolta in un incidente frontale verificatosi lungo la strada regionale 464. La vittima, nel percorrere una curva ha perso il controllo della propria vettura scontrandosi frontalmente con un’auto che proveniva dalla direzione opposta. In seguito alla collisione è finita in un fossato che corre lateralmente alla strada. Alla guida dell’altro veicolo c’era una donna, di 73 anni, che è rimasta illesa e sua figlia, una donna disabile, di 44 anni, che è rimasta leggermente ferita ed è stata portata al Pronto soccorso. Sul posto sono intervenuti anche il personale sanitario e i vigili del fuoco del locale distaccamento.

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Denunciò difetti della Boeing,morto un altro informatore

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Nuova grana per Boeing. Una seconda talpa è morta dopo aver denunciato le carenze del 737 Max. Joshua Dean aveva 45 anni ed è deceduto il primo maggio a causa di un’infezione improvvisa. La sua scomparsa segue quella di John Barnett, due mesi fa, per un apparente suicidio nel mezzo della sua testimonianza contro Boeing. “Era in buona salute e conduceva uno stile di vita sano”, hanno detto al Seattle Times alcuni membri della famiglia di Dean, descrivendo l’infezione come “improvvisa e a rapida diffusione”. Il 45enne era stato ricoverato per problemi alle respirazione due settimane fa: era stato intubato, ma aveva sviluppato una polmonite e una seria infezione che erano risultate fatali. Dean era un ex controllore della qualità di Spirit ed era stato licenziato dalla società nel 2023 dopo aver accusato i vertici di ignorare i difetti di produzione del 737 Max.

In seguito al licenziamento, Dean si era rivolto al Dipartimento del Lavoro e aveva denunciato Spirit per averlo silurato per ritorsione. La sua crociata per la sicurezza era poi continuata con la testimonianza in un’azione legale degli azionisti di Spirit contro l’azienda e la denuncia alla Federal Aviation Administration in merito ai problemi di sicurezza nella linea di produzione del 737. Dean aveva puntato il dito contro contro il management di Spirit per la sua “cattiva condotta” nei controlli di qualità sul 737 Max. Nel 2018 e 2019 due 737 Max sono stati coinvolti in incidenti mortali, in cui hanno perso la vita 346 persone.

Boeing ha impiegato anni per riprendersi dallo scandalo e cercare di voltare pagina ma, di recente, un’altra serie di incidenti ha compromesso gli sforzi fatti e costretto il colosso dell’aviazione a una drastica riorganizzazione, con un azzeramento dei vertici. Sulla morte di Dean non vuol speculare il suo legale Brian Knowles, che ha rappresentato anche Barnett. “Gli informatori sono necessari. Portano alla luce le malefatte e la corruzione nell’interesse della società. Serve molto coraggio per farsi avanti”, si è limitato a dire. Barnett, che aveva trascorso decenni in Boeing, è stato trovato morto in marzo per apparenti ferite autoinflitte di arma da fuoco. Nel 2019 aveva raccontato al New York Times di aver trovato “grappoli o schegge di metallo” appesi ai cavi dei comandi di volo che avrebbero potuto causare danni “catastrofici” se fossero penetrati nei fili.

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