Collegati con noi

Cronache

Spagna, Igor il Russo condannato all’ergastolo

Pubblicato

del

D’ora in avanti, tra i pochissimi condannati alla massima pena possibile in Spagna — l’ergastolo con obbligo di revisione — si contera’ anche Norbert Feher, alias Igor il Russo. Lo ha deciso un tribunale della provincia aragonese di Teruel, in cui il criminale gia’ ricercato in Italia semino’ il panico per giorni e uccise l’allevatore Jose’ Luis Iranzo e gli agenti della Guardia Civil Victor Romero e Victor Jesus Caballero a dicembre 2017. Da allora, Feher e’ rimasto dietro le sbarre nel Paese iberico. Solo quando avra’ scontato 30 anni sara’ possibile un’eventuale sospensione della pena, secondo la sentenza dell’Audiencia di Teruel a cui ha avuto accesso l’ANSA. Feher arrivo’ in quella zona della Spagna orientale all’insaputa di tutti dopo essere sfuggito alle forze dell’ordine italiane, che lo cercavano tra Bologna e Ferrara: li’, ad aprile 2017, aveva ucciso il barista Davide Fabbri e la guardia ecologica Valerio Verri, oltre a lasciare gravemente ferito un collega di quest’ultimo, Marco Ravaglia. Fatti per cui fu poi condannato all’ergastolo in appello. Il pomeriggio del 14 dicembre di quell’anno, alcuni agenti della Guardia Civil si misero sulle tracce di una persona segnalata come possibile responsabile di alcuni furti nei dintorni della localita’ di Andorra. Jose’ Luis Iranzo, buon conoscitore della zona, li accompagno’. Non sapevano che si sarebbe trattato proprio di Feher, il quale tese un agguato prima all’allevatore e poi agli agenti Romero e Caballero: li freddo’ con “consapevolezza” e “premeditazione”, secondo il verdetto di colpevolezza emesso la settimana scorsa da una giuria popolare e su cui si basa la sentenza. A quel punto, Igor fuggi’ a bordo dell’auto di Iranzo, ma ebbe un incidente in piena notte, piu’ a sud, e venne arrestato dalle forze dell’ordine. Una volta identificato, si ricostrui’ che giorni prima aveva quasi ucciso anche due abitanti di Albalate del Arzobispo, a pochi chilometri da Andorra. Per quei due tentati omicidi, Feher e’ stato condannato a inizio 2020 a 21 anni. Nel caso appena conclusosi, invece, il giudice gli ha inflitto due condanne a 25 anni per le morti di Iranzo e Romero e una all’ergastolo per quella di Caballero. La sentenza — in cui il killer e’ descritto come un individuo con “personalita’ psicopatica e nessun sentimento di empatia personale rispetto alle sue azioni” — precisa che quest’ultima pena, introdotta in Spagna nel 2015, e’ infatti applicabile solo in caso di omicidio plurimo con almeno tre vittime. Igor e’ adesso condannato anche a cinque anni per ciascuno dei tre furti con l’uso della forza considerati provati nel processo e dovra’ risarcire le famiglie delle vittime con piu’ di tre milioni di euro. La sentenza prevede un possibile ricorso, presentabile presso il Tribunale Superiore di Giustizia dell’Aragona. L’avvocato difensore di Feher ha fatto sapere al quotidiano Heraldo de Aragon che tentera’ di ottenere uno sconto della pena per il suo assistito. Per il legale della famiglia di Iranzo, si tratta invece di una sentenza “di ferro” che permette di “fare giustizia”.

Advertisement

Cronache

Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

Pubblicato

del

Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

Continua a leggere

Cronache

Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

Pubblicato

del

Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

Continua a leggere

Cronache

Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

Pubblicato

del

“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto