Collegati con noi

In Evidenza

Champions, il Psg dura un tempo: poi il City di Guardiola lo affonda

Pubblicato

del

Il Paris SG dura un tempo, il Manchester City soffre ma poi viene fuori alla distanza giocando il calcio che insegna Pep Guardiola e alla fine sbanca il Parco dei Principi. Nella semifinale di andata della Champions gli ospiti vincono per 2-1, anche con un pizzico di fortuna come si e’ visto in occasione dei gol dei Citizens, mentre il Psg paga la serata negativa di Mbappe’, irresistibile solo in un’azione della ripresa quando Verratti non sfrutta un assist del compagno, mentre Neymar canta e porta la croce ma alla fine anche lui cala e paga pegno. I parigini finiscono in dieci per l’espulsione del senegalese Gueye Gana, autore di un brutto fallo su Gundogan, e ora dovranno tentare l’impresa all’Etihad Stadium. Serviranno, come dice Alessandro Florenzi dopo la fine, “undici guerrieri pronti a morire sul campo”. Intanto negli occhi rimane il calcio arioso dei secondi 45′ del City, schierato da Guardiola senza attaccanti di ruolo (Aguero, Sterling e Gabriel Jesu’s rimangono in panchina) ma micidiale nel segno di un possesso palla efficace orchestrato da un campione del calibro di De Bruyne.

I biancocelesti fanno girare la sfera, gli avversari corrono a vuoto e si stancano e alla fine Parigi piange, paga la stanchezza e spera di riscattarsi fra sei giorni. Sempre che non abbia raggiunto il top stagionale troppo presto, ovvero quando ha eliminato il Bayern. Ma qui la differenza l’hanno fatta anche i dettagli, leggi il modo in cui il City ha segnato. Ad andare in vantaggio era stato comunque il Psg, al 15′ pt con un colpo di testa dell’ex romanista Marquinhos su angolo battuto in modo perfetto da Di Maria. Il Psg mancava poi il raddoppio con Di Maria, Florenzi e Paredes e chiudeva i primi 45′ solo sull’1-0. Scosso da Guardiola durante l’intervallo, il City cambiava volto nella ripresa alzando il baricentro e controllando il gioco. Al 19′ st il pareggio, a sorpresa perche’ De Bruyne crossava dalla sinistra un pallone su cui non interveniva nessuno e Keylor Navas pasticciava. Poi il portiere del Psg appariva incerto anche sulla punizione al 26′ st di Mahrez, con la barriera che gli si apriva davanti. La squadra di casa accusava visibilmente il colpo, ma il City non segnava piu’ e per qualificarsi per la finale di Istanbul ora attendera’ il ritorno. Ma attenzione a dare il Psg per morto: con quei funamboli davanti (“sono diecimila volte piu’ forti di noi”, ha sottolineato anche questa sera Guardiola) non si sa mai.

Advertisement

Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

Pubblicato

del

Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

Continua a leggere

Esteri

Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

Pubblicato

del

A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

Continua a leggere

Economia

Inflazione, Codacons: con record cacao e caffè rischi rincari

Pubblicato

del

E’ boom per le quotazioni di cacao e caffè, con i prezzi delle due materie prime che sui mercati internazionali stanno raggiungendo nuovi preoccupanti record, aumenti che potrebbero portare a breve a forti rincari dei listini al dettaglio per una moltitudine di prodotti venduti in Italia. L’allarme arriva oggi dal Codacons, che ha monitorato l’andamento delle quotazioni negli ultimi mesi. A inizio gennaio il prezzo del cacao era pari a circa 4.250 dollari la tonnellata, mentre ieri, mercoledì 24 aprile, le quotazioni sui mercati avevano raggiunto quota 10.800 dollari, con un incremento del +154% da inizio anno, riporta il Codacons. Trend analogo si registra per il caffè, con il Robusta che è passato dai 2.800 dollari la tonnellata dello scorso gennaio ai 4.250 dollari del 24 aprile, segnando un +51,8%, mentre l’Arabica nello stesso periodo sale da 190 a 224 centesimi alla libbra (+18%).

Quotazioni alle stelle che interessano materie prime utilizzate per prodotti molto consumati in Italia, e che rischiano di determinare rincari a raffica per i prezzi al dettaglio di una moltitudine di alimenti, lancia l’allarme il Codacons. Basti pensare che solo per i prodotti a base di cacao e caffè gli italiani spendono oltre 10,2 miliardi di euro all’anno, circa 392 euro a famiglia: il giro d’affari del cioccolato nel nostro Paese è di circa 2 miliardi di euro, con un consumo procapite di circa 2 kg. Cialde e capsule valgono 595 milioni di euro annui, mentre il caffè per moka registra vendite per 640 milioni di euro. 7 miliardi di euro il business del caffè espresso consumato al bar. I prezzi al dettaglio hanno già risentito nell’ultimo periodo dell’andamento delle quotazioni, con i prezzi di prodotti a base di cacao e caffè che sono aumentati sensibilmente rispetto allo scorso anno – aggiunge il Codacons. Ipotizzando un rincaro medio dei listini al dettaglio del +5% come effetto dei rialzi delle materie prime, i consumatori andrebbero incontro ad una nuova stangata da 510 milioni di euro solo per i consumi di caffè e cioccolato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto