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Bolivia: caccia a ex presidente Anez,arrestato ex-ammiraglio

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La polizia della Bolivia sta cercando di localizzare la ex presidente ad interim Jeanine Anez, per eseguire un ordine di arresto della Procura generale che istruisce n processo riguardante una denuncia di un presunto colpo di Stato avvenuto nel 2019 ai danni dell’allora presidente Evo Morales. Gli agenti, ha indicato il quotidiano Pagina Siete, si sono recati nella sua residenza a Trinidad, capoluogo del dipartimento del Beni, ma lo hanno trovato vuoto. Ieri, eseguendo i numerosi ordini di cattura, la polizia boliviana ha prima arrestato l’ex ammiraglio Flavio Arce, che partecipo’ in una conferenza stampa delle Forze armate in cui il comandante in capo, generale Sergio Orellana, “suggeri'” a Morales di dimettersi. Successivamente, gli agenti hanno catturato l’ex ministro dell’Energia, Rodrigo Guzman, e l’ex collega della Giustizia, Alvaro Coimbra, che sono stati portati in aereo a La Paz per essere messi a disposizione del magistrato. Per tutti l’accusa, che dovra’ essere provata dal pool dei magistrati, e’ di terrorismo, sedizione e cospirazione, riguardante le forzate dimissioni di Morales costretto ad esiliarsi per oltre un anno all’estero, e i gravi incidenti con le forze dell’ordine che causarono almeno 36 morti a Senkata e Sacaba. Alcuni altri imputati – come Arturo Murillo, Luis Fernando Lopez e l’ex generale Orellana – sono fuggiti all’estero e dovranno essere localizzati ed eventualmente richiesti in estradizione. Da parte sua la Anez, intensamente ricercata dalla polizia, non alimenta da molte ore le sue reti sociali e nei suoi ultimi tweet aveva sostenuto che la sua partecipazione al governo di transizione ” “non fu un golpe, ma una successione costituzionale dovuta a brogli elettorali”. Osservando inoltre, in riferimento al Movimento al socialismo (Mas) di Morales, che “questa e’ la pratica ‘socialista’, mentono senza arrossire, riscrivono le storie per giustificare gli abusi”.

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Dramma ad Algeri, 5 bambini annegati in una gita scolastica

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Una gita scolastica in Algeria si è trasformata in dramma: cinque bambini sono morti annegati ad Algeri, mentre altri due sono ancora ricoverati in terapia intensiva. Lo riferisce un comunicato della protezione civile pubblicato nella tarda serata di ieri su Facebook. La stessa fonte ha indicato che le sue squadre sono intervenute intorno alle 19:30 ora locale (20:30 ora di Roma) per recuperare sei bambini sulla spiaggia del Parco Sablette, sulla baia di Algeri. La nota spiega che un bambino è stato recuperato morto sul posto, mentre altri sei sono stati trasferiti all’ospedale universitario Mustapha Pacha nel centro della città, dove quattro di loro sono morti dopo numerosi tentativi di rianimazione . Da parte sua, la radio ufficiale algerina ha riferito che i bambini provenivano dalla provincia di Médéa (100 chilometri a sud di Algeri). I Dati ufficiali della protezione civile algerina mostrano che l’anno scorso più di 200 persone sono annegate al mare, stagni e dighe.

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Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa

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“Le Forze di Difesa di Israele stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una duratura sconfitta di Hamas e per portare a casa tutti i nostri ostaggi”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, in un video diffuso sul canale Telegram dell’esercito israeliano. “La nostra guerra – ha aggiunto – è contro Hamas non contro la popolazione di Gaza”.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

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Esercito ucraino, abbandonate posizioni a nord di Kharkiv

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L’unità Gostri Kartuzi delle forze speciali Omega della Guardia nazionale ucraina ha dichiarato ieri sera di essere stata costretta ad abbandonare alcune posizioni nel nord della regione di Kharkiv per il pesante assalto russo e che aree popolate sono passate sotto il controllo nemico. “Alle 14 (di sabato) sono iniziate battaglie per Glubokoye, di importanza strategica. Le perdite russe sono massicce, ma continuano a fare pressione e in alcuni punti hanno avuto successo”, si legge nel messaggio dell’unità su X che ha anche postato un video in cui si vede una colonna di fanteria russa in movimento a sud del villaggio di Morokhovets.

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