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Cortina: torna il sole sui Mondiali, domani i superG

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Dopo tre giornate buttate vai per il maltempo, finalmente ci siamo e domani a Cortina splendera’ il sole accompagnato anche da un gran freddo che fara’ solo bene al fondo della Olympia delle Tofane e della Vertigine. Sono le due piste su cui le ragazze ed i ragazzi jet del superG gareggeranno domani in una giornata inevitabilmente intensa con due gare nel giro di poche ore per recuperare il tempo perduto da lunedi’ a mercoledi’. Per cui ora tutta la concentrazione e’ sui due superG di domani. Il primo al via sara’ quello donne, alle 10,45. Difendera’ il titolo la supercampionessa made in Usa Mikaela Shiffrin, una vera collezionista di medaglie d’oro iridate visto che nel palmares ne ha gia’ ben 5 oltre a due ori olimpici. Ma con lei si sara’ soprattutto la svizzere Lara Gut- Behrami, reduce da ben quattro vittorie in serie in superG. Una carriera strepitosa alle spalle a cui manca solo l’oro mondiale: e’ lei la super favorita. Ma e’ anche con l’altra elvetica Corinne Suter, la potente ceca Ester Ledecka e l’austriaca Tomara Tippler che dovranno vedersela le due azzurre di punta Marta Bassino e Federica Brignone. Federica in superG ha all’attivo due terzi posti in questo scorcio di stagione mentre la piemontese Bassino un bel secondo posto conquistato a St. Anton. Sono entrambe atlete di grande tecnica e forte spirito agonistico. Se domani il fondo sara’ duro, come il meteo lascia prevedere, ed il tracciato piu’ simile ad un gigante veloce che ad una discesa un po’ piu’ lenta , allora le due italiane potranno farsi valere. “Questa vigilia di pausa e’ servita a ricaricarmi e riconcentrarmi per il superG. Le giornate senza gare sono state comunque toste , soprattutto quando ero pronta a scendere con il pettorale 1 ma la nebbia, rinvio dopo rinvio, ha fatto saltare tutto”, ha detto Marta Bassino. Non meno fiduciosa e’ Federica Brignone: “lo sci e’ cosi’, quel che e’ successo e’ stato stressante, ma bisogna adattarsi .Domani sara” bello e fara’ freddo: ci saranno condizioni eguali per tutte ed e’ questo quel che conta” Con loro per l’Italia ci saranno poi in gara Elena Curtoni e Francesca Marsaglia. Francesca ha all’attivo stagionale come miglior risultato di superG un buon quarto posto a Crans Montana e Curtoni un ottavo in val d’Isere. Anche loro hanno potenzialmente e nelle gambe – magari con un pizzico di fortuna che non guasta mai -la possibilita’ di agguantare una medaglia, anche se per prime sanno che sara’ una battaglia durissima. Nel superG uomini (ore 13) l’azzurro Dominik Paris difendera’ il titolo conquistato due anni fa ad Aare. Con il superG – una gara spesso non meno veloce della discesa ma senza prove cronometrate con solo ricognizioni per studiare terreno e tracciato affidandosi poi all’esperienza, all’istinto ed al coraggio – ci sara” l’ingresso ufficiale nel circuito maggiore della Vertigine. E’ una pista nuova e sconosciuta a gran parte degli atleti al via. E’ un bel tracciato proprio sotto la Tofana, molto esposto. Non a caso in questi giorni c’e’ stato un gran lavoro per far precipitare masse di neve pericolose e che potevano trasformarsi in valanghe. “E’ una pista su non abbiamo mai sciato a parte il campionato italiano del 2019. Sara’ tutto un po’ nuovo – ha detto Paris alla vigilia – ma in queste condizioni di solito i piu’ esperti riescono a capire meglio dove non si deve sbagliare. L’importante e’ farsi trovare concentrati al momento della partenza e poi dare tutto nel minuto e mezzo di gara. Questo sport e fatto cosi’ ed e’ bello per questo”. Con lui l’altro azzurro di punta domani sara’ Christof Innerhofer, oro iridato nel 2011 e con un paio di buone gare alle spalle in questa stagione, sempre a ridosso del podio. “Sono tranquillo, ho approfittato di questa pausa forzata per riposare un po’ e per fare un po’ di atletica. Ultimamente sto sciando bene e quindi sono fiducioso nei miei mezzi. Mi auguro che questa volta si riesca a partire e che la gara sia regolare per tutti. Ci sono tanti atleti che possono far bene e io, come al solito, saro’ in attacco”, ha assicurato ‘Inner’. Ed i rivali saranno soprattutto gli austriaci, espertissimi in questa disciplina, capitanati da Vincent Kriechmayr e Matthias Mayer. Ma possono essere pericolosi anche il norvegese Aleksander Kilde e lo svizzero Marco Odermattl. In pista per l’Italia – che puo’ schierar non quattro ma cinque atleti dato il titolo di Paris – ci saranno anche Mattia Casse, Emanuele Buzzi e Matteo Marsaglia. Chissa’ che domani non riescano a pescare la gara della vita.

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Napoli bello, Roma fortunata: è pari al Maradona

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– Napoli e Roma si annullano nella sfida valevole per la 34 giornata di Serie A. Al Maradona finisce 2-2 una bella sfida, accesa ed emozionante soprattutto nella ripresa: apre Dybala su rigore, Olivera e Osimhen (altro rigore) la ribaltano, poi nel finale il prezioso ritorno al gol di Abraham permette ai giallorossi di tornare a casa con un punto abbastanza importante per la corsa alla Champions League. La squadra di De Rossi sale a 59 punti restando a -4 dal Bologna, ma vede accorciare l’Atalanta che ora e’ dietro di sole due lunghezze e con una gara da recuperare. Amaro in bocca invece per gli uomini di Calzona, che scivolano a -5 dal settimo posto della Lazio.

La prima nitida occasione del match capita al 6′ in favore dei giallorossi (sara’ l’unica del primo tempo), quando da corner del solito Dybala arriva una sponda area di Mancini che pesca Pellegrini, il cui colpo di testa termina di poco alto sopra la traversa. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi da ambo le squadre, i partenopei provano a crescere dalla mezz’ora: Osimhen tenta da posizione defilata trovando la respinta di Svilar, graziato invece poco piu’ tardi da Anguissa che sbaglia tutto a tu per tu.

Al 40′ si fa vedere Kvaratskhelia con il suo classico destro a giro, deviato in tuffo ancora da un attento Svilar, mentre a pochi istanti dal riposo un colpo di testa di Di Lorenzo sfila di poco a lato. Nella ripresa il Napoli continua nella propria produzione offensiva, ma al 56′ e’ ancora decisivo un intervento di Svilar ad evitare il possibile vantaggio di Lobotka. Passano un paio di minuti e, dall’altra parte, e’ invece la Roma a trovare l’episodio per sbloccare: Azmoun va giu’ in area a contatto con Jesus, l’arbitro fischia il penalty e Dybala lo trasforma alla perfezione nell’1-0 ospite.

Gli azzurri non ci stanno e al 64′, grazie ad un pizzico di fortuna, la pareggiano con Olivera: l’esterno calcia di mancino da fuori area, Kristensen devia e di fatto mette fuori causa Svilar che stavolta non puo’ nulla. Il match prende ritmo e i partenopei in particolare ritrovano morale, sfiorando il vantaggio al 73′ con Osimhen, che svernicia Mancini in velocita’ ma trova un miracoloso Svilar davanti a se’. Nel finale succede di tutto: Osimhen porta avanti il Napoli grazie ad un calcio di rigore fischiato dopo un contatto tra Renato Sanches e Kvaratskhelia (decisivo intervento del Var), poi all’88’ la Roma trova il nuovo pari con un colpo di testa di Abraham, che segna dopo una sponda aerea da corner di Ndicka ed esulta dopo un altro intervento del Var (gol inizialmente annullato per offside).

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30 anni senza Ayrton Senna, nel mondo saudade senza fine per un mito dell’automobilismo

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“Un giorno che non sarà mai dimenticato dai brasiliani” titolava ‘O Globo’. E non era per celebrare la vittoria in uno dei cinque mondiali conquistati dalla nazionale del paese dove il futebol’ è un’autentica religione. No, era riferito al prossimo 1 maggio, quando saranno 30 anni dalla scomparsa, quel tragico giorno del 1994 a Imola, di Ayrton Senna. Un idolo nel suo paese, ma una icona mondiale il cui mito vive anche nelle generazioni che i prodigi del pilota non hanno potuto ammirare. Per capire cosa significhi tuttora per i suoi connazionali il ‘tricampeao’ del mondo della formula uno, morto a soli 34 anni, basta andare al cimitero di Morumbi (il quartiere dell’alta borghesia di San Paolo, di cui Senna faceva parte) dove è sepolto.

Caro Ayrton, un libro di Anna Maria Chiariello a 25 anni dalla scomparsa del grande Senna

Lì, vicino alla lapide coperta dai fiori, c’è un albero che ‘custodisce’ le testimonianze lasciate dai visitatori in onore del loro idolo scomparso tragicamente e troppo presto, ci sono anche pezzi di carta con preghiere e invocazioni, quasi degli ex voto con scritto “proteggimi” o “fammi trovare un lavoro”. Proprio così, perché Senna per tanti è una divinità, e non è certo un’esagerazione il detto secondo cui non esiste brasiliano dai 40 anni in poi che non si ricordi cosa stesse facendo in quel momento, quando da Imola arrivò la terribile notizia. Ayrton Senna è un sentimento, non solo saudade ma fede, amore, qualcosa, anzi qualcuno, che non potrà mai essere dimenticato, e in Brasile ancora oggi le sue 161 gare disputate vengono analizzate una per una, per capire quale fosse il suo segreto, oltre al talento che Dio, nel quale Ayrton credeva fortemente, gli aveva donato.

Sono giorni che a Rio, San Paolo, Porto Alegre e in ogni altro angolo del Brasile si parla e si scrive di Senna, non solo dei 30 anni dalla sua morte, ma anche, è successo a marzo, dei 40 anni dal suo esordio in F1 con la Toleman, e subito “fu l’inizio di un amore – hanno scritto i giornali locali – e della sua consacrazione”. I grandi network nazionali hanno ricordato che Senna è stato il modello di Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, che non ha mai nascosto l’amore per il Brasile e per quel fenomenale campione di cui possiede un casco, mentre il fenomeno di oggi, Max Verstappen ha ricordato che “le vetture di allora erano molto differenti, e sono certo che se Senna corresse oggi guiderebbe in modo diverso. Ma vincerebbe ugualmente”.

Al Corinthians, squadra del cuore del pilota è stato chiesto, in vista del trentennale di Imola, per onorare le memoria del suo tifoso così speciale di riutilizzare la maglia di qualche stagione fa, quando al posto della scritta dello sponsor sul petto dei giocatori del ‘Timao’ era stato stampato l’autografo di Senna. Intanto alcuni facoltosi appassionati stanno partecipando all’asta per acquistare la Honda NSX che Ayrton utilizzava per spostarsi nei periodi che trascorreva in Portogallo.

Apparteneva ad una persona di nazionalità britannica, di cui non si è fatto il nome, che ora l’ha messa in vendita, al prezzo base di 500mila sterline, circa 580mila euro. In Brasile non se la vogliono far sfuggire, e sarà una sfida all’ultimo real. Intanto, e soprattutto, rimane quel volto che è anche su tanti murales, amato da tutti e sinonimo di 41 gran premi vinti e tre titoli mondiali. Una striscia che avrebbe potuto continuare chissà fino a quando, ma il destino ha deciso diversamente. Di sicuro Ayrton Senna continua a vincere nei cuori della gente.

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Tifosi del Napoli in silenzio 17′: poi cori contro De Laurentiis, Calzona e squadra

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Un’atmosfera insolita ha avvolto lo stadio Diego Armando Maradona durante l’ultimo incontro di Serie A tra il Napoli e la Roma. I tifosi del Napoli, in particolare quelli delle curve, hanno scelto una forma di protesta silenziosa per esprimere il loro dissenso verso la direzione del club in una stagione che si sta rivelando particolarmente difficile.

L’incontro è iniziato in questo clima quasi surreale. Il Napoli, attualmente ottavo in classifica, sta vivendo una delle sue stagioni più turbolente, segnata da risultati deludenti come l’ultima sconfitta contro l’Empoli. La scelta di non cantare è stata un modo per i tifosi di evidenziare il loro malcontento e la loro insoddisfazione per come le cose stanno procedendo sia sul campo sia fuori.

Il silenzio dei tifosi è stato interrotto solo al 17esimo minuto, quando è scaturito un coro contro il presidente Aurelio De Laurentiis.Questo tipo di manifestazione pacifica, ma estremamente eloquente, evidenzia la frattura crescente tra la base dei tifosi e la leadership del Napoli.

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