Collegati con noi

Sport

Pioli sprona Milan, ‘stringere denti e resistere’

Pubblicato

del

“Stringiamo i denti, dobbiamo resistere”: Stefano Pioli chiede uno sforzo ulteriore al suo Milan – tormentato dalle assenze tra infortuni muscolari e Covid – per tornare a vincere contro il Torino, tenere salda la vetta e rialzare subito la testa dopo la sconfitta con la Juventus. Una prova di maturita’ mentale e solidita’ fisica, quella a cui e’ chiamata la squadra rossonera. Domani a San Siro, nella prima della doppia sfida contro i granata tra campionato e Coppa Italia, non ci sara’ Ibrahimovic. “Sta continuando il suo lavoro – spiega Pioli – ha svolto una parte di allenamento in gruppo ma credo che non sara’ convocabile”. Bennacer e Saelemaekers “tornano per il Cagliari”, Gabbia ne ha ancora per qualche settimana, Rebic e Krunic sono positivi al Coronavirus, e probabilmente manchera’ anche Calhanoglu.

 

“Ha questo dolore che non gli ha permesso di allenarsi oggi. Vediamo domani. Kjaer e’ uscito un po’ affaticato – aggiorna il tecnico – ma oggi si e’ allenato con la squadra”. Al Milan manchera’ una pedina fondamentale, il giocatore che costruisce il gioco e le azioni pericolose. Calhanoglu e’ uno dei pochi insostituibili della rosa. Ma Pioli non fa drammi, non cerca alibi: “Dobbiamo resistere, poi con sette, otto, nove, assenze qualsiasi squadra sarebbe in difficolta’ ma siamo positivi, siamo concentrati e abbiamo le qualita’ per fare la partita”. Il Milan dovra’ dimostrare di essere squadra e di poter superare un’emergenza infortuni che dura da prima della sosta ma, soprattutto, dovra’ mostrare equilibrio e maturita’ nel voltare subito pagina dopo il primo ko a distanza di 27 turni. “Ci sentiamo forti e i giocatori me lo dimostrano in tutte le situazioni. Il Milan – assicura Pioli – e’ una squadra che non molla mai, anche contro la Juventus. Fino ad aprile, quando la classifica ci potra’ dire di piu’, guarderemo partita per partita. Ma siamo ambiziosi. C’e’ grande voglia di mettere in campo subito una prestazione convincente. C’e’ la consapevolezza delle nostre qualita’ e convinzione nei nostri mezzi”. A San Siro arriva il Torino reduce da quattro risultati utili consecutivi, in netta crescita grazie al lavoro di Marco Giampaolo cui proprio Pioli e’ subentrato sulla panchina rossonera. “E’ un avversario che ha avuto difficolta’ iniziali ma e’ normale con un allenatore che porta nuove idee. Stanno attraversando un momento positivo ed e’ un avversario da rispettare”.

Pochi i dubbi di formazione per il Milan: in difesa stringera’ i denti Kjaer al fianco di Romagnoli, con Calabria ed Hernandez sugli esterni. In mediana torna Tonali – dopo la squalifica – a far coppia con Kessie’. A centrocampo, senza Calhanoglu, giocheranno Castillejo, Diaz e Hauge e Leao punta. Poche le alternative, praticamente nulle le mosse dalla panchina. Al Milan servono urgentemente rinforzi dal mercato. “Credo che qualcosa faremo, non dobbiamo essere presi dalla fretta, lo faremo quando e se ci sara’ la possibilita’”, spiega Pioli. Per il difensore francese Mohamed Simakan c’e’ da limare la differenza di 1 milione di euro tra domanda e offerta. Ma ora per il giocatore dello Strasburgo si e’ fatto avanti con decisione il Lipsia. Si allontana invece Kouadio Kone’ che andra’ al Borussia Monchengladbach. Un acquisto a centrocampo pero’ e’ necessario per continuare a puntare in alto. E a breve si dovranno definire anche i rinnovi di contratto di Calhanoglu e Donnarumma. “Credo ci sia la volonta’ della proprieta’ – assicura Pioli – di rinnovare i contratti in scadenza, c’e’ una trattativa”. (

Advertisement

In Evidenza

Calcio, se la Fiorentina vince la Conference nove squadre italiane in Europa

Pubblicato

del

La stagione 2024-25 potrebbe essere un anno storico per i club italiani nelle competizioni europee. Molto dipenderà dai risultati del finale di stagione, sia in Serie A sia nelle competizioni europee, come l’Europa League e la Conference League.

L’Italia potrebbe avere infatti fino a nove squadre nelle coppe europee, con cinque o sei partecipanti alla Champions League. La situazione più favorevole si verificherebbe se la Fiorentina vincesse la finale di Conference League e terminasse il campionato dall’ottavo posto in giù. In questo scenario, l’Italia avrebbe ben nove squadre nelle competizioni europee per la stagione successiva.

Tuttavia, i risultati di Atalanta e Roma in Europa League saranno cruciali per determinare il numero di squadre italiane in Champions League.

Super Champions a 36 Squadre
La prossima stagione vedrà l’introduzione della nuova super Champions League a 36 squadre. L’Italia potrebbe partecipare con sei squadre, a condizione che una tra Atalanta e Roma vinca l’Europa League senza qualificarsi tra le prime quattro in Serie A. Se questa condizione si avverasse, e con la Fiorentina vincitrice in Conference League, la ripartizione sarebbe:

Sei squadre in Champions League
Due in Europa League
Una in Conference League
Con l’attuale classifica della Serie A, le squadre qualificate per la Champions League sarebbero: Inter, Milan, Juventus, Bologna, Atalanta e Roma. Lazio e Fiorentina andrebbero in Europa League, mentre il Napoli giocherebbe in Conference League.

Ma ci sono anche altri scenari possibili.  Se una squadra italiana dovesse vincere l’Europa League e la Fiorentina perdesse la finale di Conference League, la ripartizione sarebbe di sei squadre in Champions League, una in Europa League e una in Conference League, con la Fiorentina fuori dalle competizioni europee.

Se solo la Fiorentina dovesse vincere la Conference League, senza altri successi italiani in Europa League, la ripartizione sarebbe di cinque squadre in Champions League, tre in Europa League e una in Conference League.

La stagione 2024-25 ha il potenziale per essere memorabile per il calcio italiano nelle competizioni europee. I risultati delle prossime settimane saranno determinanti per definire il numero di squadre italiane in Champions League, Europa League e Conference League. I tifosi italiani possono sperare in un finale di stagione ricco di successi che potrebbe portare a una partecipazione record nelle coppe europee.

Continua a leggere

Sport

Internazionali: Zverev vince a Roma: battuto Jarry in finale

Pubblicato

del

Alexander Zverev è il campione degli Internazionali d’Italia. Il tedesco ha battuto il cileno Nicolas Jarry nell’ultimo atto del Masters 1000 di Roma in due set con il punteggio di 6-4, 7-5 dopo un’ora e 41 minuti di gioco. Per Zeverev è il secondo successo sulla terra della Capitale dopo quello ottenuto nel 2017 quando battè Novak Djokovic con il punteggio di 6-4, 6-3.

Continua a leggere

Sport

Pogacar onnipotente a Livigno, uno dei giorni più belli

Pubblicato

del

Un uomo solo al comando. La sua maglia non è biancoceleste ma di un un rosa che riflette i raggi del sole sulla neve a bordo strada; la tappa non è la mitica Cuneo-Pinerolo ma un durissimo arrivo sulle rampe di Livigno; il suo nome non è Fausto Coppi ma Tadej Pogacar. A distanza di 75 anni, la sensazione di onnipotenza è la medesima. Scatta sul Foscagno a 15 km dall’arrivo e fa letteralmente il vuoto: il gruppo è inerme, non prova nemmeno rispondere al suo attacco e sale regolare per evitare una punizione ancora più severa. Quella del fuoriclasse sloveno è una ritmata marcia solitaria che ha il sapore delle principali imprese in Maglia Rosa dei tempi recenti: Nibali nella tormenta della Tre Cime di Lavaredo nel 2013 e Egan Bernal a Cortina nel 2021. Vincere è bello, stravincere è meglio.

Nei primi due chilometri in solitaria Pogacar dimezza gli oltre 3′ di svantaggio dalla coppia formata da Steinhauser e dal vincitore del Giro 2014 Nairo Quintana e stacca il plotone degli uomini di classifica di oltre un minuto. E piano piano riprende tutti: prima la decina dei fuggitivi della prima ora, sverniciandoli al doppio della velocità; poi il tedesco; infine, il colombiano, a due chilometri dall’arrivo. Proprio quando la strada si trasforma in un inferno con punte al 19% sulla pista da sci del Mottolino. Pogacar fa un altro sport, è un marziano sceso sulla Terra.

Vince in surplace su un ex bambino prodigio come Quintana (29”), saluta agilmente un giovane di bellissime speranze come Steinhauser (2’32’) e umilia chi pensava di poterlo contrastare: Martinez e Thomas arrivano a 2’50”, O’Connor a 2’58”. Gli altri naufragano: Zana a 3’35, la Maglia Bianca Tiberi a 3’59” (ora Arensman è a soli 19”), Fortunato a 5’24”. “Questo è senza dubbio uno dei giorni più belli della mia carriera – dice dopo l’arrivo -. Avevamo l’idea di vincere questa tappa fin da dicembre, siamo stati perfetti come squadra. Sono davvero molto contento di aver avere vinto la tappa regina a Livigno che è uno dei miei posti preferiti in Italia”.

Il rapporto tra Pogacar e Livigno è consolidato da anni: lo sloveno è solito allenarsi in altura tra queste salite, oltre che divertirsi sulle piste da sci. “Abbiamo attaccato proprio come l’avevamo studiata – la sua rivelazione -. E pensare che ad inizio giornata non mi sembrava davvero di stare bene, pensavo non fosse la mia giornata migliore”. Nell’ultima settimana Pocagar può andare a caccia di altri record, dopo 4 vittorie già messe in tasca (Oropa, Prati di Tivo, la cronometro di Perugia e, appunto, Livigno): era dal 1954 che la Maglia Rosa non aveva un vantaggio così cospicuo sul secondo dopo 15 tappe (Carlo Clerici con 14’18” su Gerrit Voorting). Un divario, per quanto visto, destinato solo a dilatarsi. Lunedì di riposo, martedì altro arrivo in salita, a Santa Cristina di Val Gardena.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto