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Cronache

Marito le dà fuoco, muore dopo una settimana

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L’avevano portata in ospedale, prima a Brescia e poi trasferita a Genova, con buona parte del corpo divorata dalle fiamme. Dopo una settimana Mina Safine, 45 anni, originaria del Marocco, non e’ sopravvissuta. Il marito, Abderrahim Senbel, connazionale di dieci anni di piu’, e’ piantonato in un letto d’ospedale in stato d’arresto con l’accusa che da tentato omicidio si e’ trasformata in omicidio. Ha ustioni sul 20% del corpo, ma secondo gli inquirenti e’ stato lui a cospargere di liquido infiammabile la moglie e appiccicare l’incendio al termine di un litigio avvenuto una settimana fa in un appartamento al settimo e ultimo piano di una palazzina del quartiere Urago Mella a Brescia dove la coppia, che non ha figli, abitava da un paio di anni.I vicini di casa avevano solo sentito la richiesta di aiuto gridata dal balcone. Prima lui e poi lei, ma solo all’arrivo dei soccorsi si sono resi conto della gravita’ della vicenda. In settimana l’uomo si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere nel corso dell’interrogatorio davanti al gip che ha convalidato l’arresto disponendo il trasferimento in carcere non appena le condizioni di salute dell’uomo saranno compatibili con la detenzione. Nemmeno il suo avvocato e’ ancora stato in grado di parlargli per capire cosa sia realmente accaduto in casa. Il pm Kati Bressanelli, titolare dell’inchiesta, firmando l’arresto dello straniero non aveva pero’ ancora eletti sufficienti per escludere l’ipotesi del tentativo di suicidio della donna con il Marito intervenuto solo in un secondo momento per cercare di salvare la moglie. L’episodio sarebbe comunque l’epilogo di un litigio e non si tratterebbe di un caso di mancata integrazione o di divisioni tra i coniugi sullo stile di vita in linea o meno con le tradizioni del paese di origini, come gia’ accaduto in provincia di Brescia. “In un attimo mi sono ritrovata di nuovo in quella maledetta notte e inizio a rivivere di nuovo quella scena. Mi sento paralizzata incapace di cacciare quel ricordo” commenta Pinky, la ragazza di origini indiana residente nel Bresciano, alla quale il Marito anni fa diede fuoco perche’ non sopportava il suo stile di vita occidentale. “Ho passato tutto il giorno continuando a pensare a quella donna, chissa’ quanto lo avra’ supplicato per avere pieta’, quanto avra’ pregato, quanto – aggiunge Pinky- avra’ gridato aiuto, quanto avra’ sofferto”.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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