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Calo dei contagi, in isolamento due navi da crociera

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Contagi ancora in calo, per il secondo giorno di fila, pur tenendo conto del crollo dei tamponi (-17 mila) in 24 ore, e 8 vittime tutte in Lombardia: l’andamento del coronavirus in Italia segue un andamento oscillante, ma per la prima volta dopo settimane si registrano nuovi casi in tutte le regioni, nessuna esclusa. Intanto si moltiplicano le segnalazioni di positivi e potenziali focolai, spinti dalle piu’ disinvolte abitudini estive. A Civitavecchia due navi da crociera, senza passeggeri, sono state messe in isolamento dopo la scoperta di tre casi fra gli equipaggi. A Roma e’ stato chiuso un centro estivo. Per un giorno la Lombardia torna a far parlare di se’ registrando tutti i deceduti in Italia, ma per numero di nuovi contagiati individuati con 38 e’ dietro a Emilia Romagna (49) e Veneto (45). Tra le prime regioni anche il Lazio con 17 casi, il Piemonte con 15 e il Friuli Venezia Giulia con 10. Tutte le altre hanno aumenti di persone infette a una sola cifra, per un totale di 239 (o 238, considerando un caso cancellato in Emilia Romagna che il ministero della Salute segnala con una nota, ma non conteggia nella tabella). Nei giorni precedenti i nuovi contagiati in Italia erano stati rispettivamente 295 e 379. Come di consueto nel weekend sono stati fatti molti meno tamponi (da oltre 60 mila e poco piu’ di 43 mila), il che influisce sul dato dei nuovi positivi. Il totale dei casi da inizio emergenza sale a 248.070, mentre le vittime lentamente sono arrivate alla sempre piu’ spaventosa cifra di 35.154. Sono pero’ 200.460 (+231 rispetto a ieri) le persone guarite dal Coviv, 42 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Aumentano lievemente invece i ricoverati con sintomi, che sono 708 (+3). In isolamento domiciliare sono 11.706 (-3), gli attualmente positivi 12.456 (-1). Al porto di Civitavecchia, a nord di Roma, una vicenda riporta alla mente i primi giorni della pandemia in altre parti del mondo, ma stavolta la situazione appare sotto controllo. “Sono state poste in isolamento due navi da crociera che stavano riarmando gli equipaggi in vista della riapertura delle crociere – fa sapere l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio Alessio D’Amato -. Riguardo alla Costa Deliziosa e’ arrivato un gruppo di 28 persone dell’equipaggio dalle Filippine e due sono risultate positive: ora si trovano allo Spallanzani. La Costa Favolosa ha un caso positivo tra l’equipaggio, sempre dalle Filippine”. Nessun passeggero era ancora a bordo, insomma. Altro caso in un centro estivo a Roma, che la Asl ha chiuso temporaneamente in zona Tor Vergata, in periferia: due i casi positivi. Sono state testate 33 persone tra operatori, ragazzi e genitori. “Il centro non fa attivita’ dal 29 luglio”, fa sapere la Regione. Sempre nel Lazio, a Sabaudia, sul litorale a sud di Roma, prosegue il tracciamento dei contatti di un bagnino trovato positivo. Si segnalano tra gli altri tre casi tra i dipendenti di un albergo in Alto Adige, con test a tappeto e la sanificazione della struttura. Inoltre quattro nuovi casi in Sardegna, che fino a pochi giorni fa sembrava quasi Covid free. Dopo il dissidio sui treni, il governo si appresta con il prossimo Dpcm a prorogare l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, dai negozi appunto ai convogli ferroviari, anche oltre ferragosto. In sostanza, secondo quanto trapela, saranno tutte confermate le misure anti-contagio, a partire da quelle valide per i mezzi di trasporto. “Il rischio c’e’, attenti ai comportamenti irragionevoli”, ammonisce da Bari la virologa Maria Chironna, “ci aspettano 2-3 settimane critiche”.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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