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Desirée Mariottini: spunta la supertestimone che ha taciuto in cambio di droga. Preso il quarto assassino, è un gambiano. I pm: hanno ucciso per divertirsi

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Ci sarebbe una supertestimone, una donna che avrebbe visto quello che è successo alla povera Desirée Mariottini e in cambio del silenzio avrebbe avuto qualche dose di eroina: i poliziotti stanno setacciando il mondo dei tossicodipendenti e degli spacciatori alla ricerca di altri complici ma anche di chi ha visto o sentito qualcosa del delitto della sedicenne.
Dagli uomini della squadra mobile è stata ascoltata, ed è già la seconda volta, una tatuatrice di 24 anni, Antonella che ha raccontato di aver incontrato Desirée mentre entrava ed usciva dal palazzo di via De Lucani dove poi ha trovato la morte in cerca di droga. Lei, ha detto al capo della squadra mobile Luigi Silipo, le avrebbe offerto di andare da lei per tirarla fuori dal giro ma la ragazzina non avrebbe voluto.
Intanto il padre di Desirée, Gianluca Zuncheddu, 36 anni, pluripregiudicato agli arresti domiciliari, chiede giustizia per la figlia. L’uomo con un passato criminale di spessore – è stato arrestato nel 2012 nell’ambito dell’operazione “Bassotti” perché era considerato uno dei capi dello spaccio di droga a Cisterna e prima ancora qualcuno gli aveva sparato forse per una ritorsione – piange e si dispera, aveva cercato di salvare la figlia e per questo era incappato di nuovo nelle maglie della legge. Era stata la sua ex moglie, Barbara Mariottini, la mamma di Desirée a chiedere il suo aiuto quando aveva scoperto che la figlia si drogava e questo nonostante i rapporti fra i due fossero tanto turbolenti da valere all’uomo un divieto di avvicinamento alla ex coniuge.

Nel frattempo è stato preso il quarto presunto aguzzino di Desirée Mariottini. È un cittadino del Gambia di nome Youssef. A questo punto i membri del branco sotto accusa per aver drogato e violentato per 12 ore la ragazzina di 16 anni di Cisterna di Latina sarebbero tutti in manette. Gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato il gambiano nei giorni scorsi vicino a Foggia dove era fuggito perché sapeva di essere ricercato. Si era anche “camuffato”. Ora è in carcere nel centro pugliese. Anche per lui le accuse sono di omicidio volontario e violenza sessuale di gruppo. Reati pluriaggravati commessi senza nessuna pietà, al culmine di un gioco feroce e letale. Lo hanno fatto “per divertirsi”, sottolineano il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza nel decreto con cui hanno disposto il fermo anche di altre tre persone, due senegalesi e un nigeriano. Mentre Youssef trascorrerà il primo giorno in carcere, domani mattina gli altri tre fermati verranno interrogati dal gip, che deciderà se convalidare il fermo e confermare la custodia cautelare.

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Muore a tre mesi da tesi, 2mila firme per laurea in sua memoria

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Ha raggiunto oltre 2mila firme in pochi giorni la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org per chiedere la laurea alla memoria a Vincenzo Pio Ferrara, studente prematuramente scomparso iscritto al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Il giovane Vincenzo Pio – si legge nella petizione lanciata da Teresa Bianco – studente lavoratore aveva solo 25 anni quando la sua vita si è fermata”. A fine maggio 2023, nel corso di uno screening di sorveglianza, gli è stata diagnosticata una leucocitosi mieloide.

“Ha affrontato la malattia – continua il testo della petizione – con grande coraggio convinto: ha continuato a studiare e durante i lunghi ricoveri ha messo la sua esperienza e competenza a servizio degli altri degenti che l’hanno accompagnato durante questo doloroso percorso. Ha, infatti, con tutte le difficoltà del caso sostenuto durante quest’ultimo anno altri tre esami. Ha lottato fino alla fine contro un male, ma alla fine non ce l’ha fatta. È morto così, a tre esami dalla laurea magistrale dopo aver intrapreso un difficile percorso, senza riuscire a concluderlo”. Tra i moltissimi i commenti di sostegno tra i firmatari della petizione, quello di sua sorella Annarita: “Tra un ciclo di chemioterapia e un altro, non si è mai dato per vinto perché lui voleva laurearsi con ogni fibra del suo cuore. Vincenzo merita questa laurea non soltanto banalmente per commemorare il suo ricordo, ma perché questa laurea era già sua, perché questa laurea sarebbe stata solo il coronamento di una carriera di studio fatta di perseveranza, vocazione, dedizione e sacrifici”.

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Convalidato sequestro di 64,7 milioni a GS del gruppo Carrefour

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E’ stato convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, eseguito lo scorso 15 aprile dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, di 64,7 milioni di euro a carico della GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour Italia nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano su una presunta frode fiscale. Lo ha deciso, nei giorni scorsi, il gip Luca Milano che ha fissato per il prossimo 17 maggio l’udienza per discutere sulla misura del divieto per un anno di pubblicizzare beni e servizi chiesta dal pm Paolo Storari nei confronti della società della grande distribuzione.

L’inchiesta è una di quelle coordinate dalla Procura di Milano sui cosiddetti “serbatoi di manodopera”: un presunto sistema, come è emerso anche nei casi Dhl, Gls, Uber, Brt, Geodis ed Esselunga, attraverso il quale grandi aziende si garantiscono “tariffe altamente competitive” sul mercato “appaltando manodopera” in modo irregolare per servizi di logistica e “movimentazione merci”. In particolare, ricostruendo “la ‘filiera della manodopera’, è stato rilevato che i rapporti di lavoro” con GS “sono stati ‘schermati’ da società ‘filtro’ che, a loro volta, si sono avvalse di diverse cooperative (i cosiddetti ‘serbatoi’), le quali avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” ai lavoratori.

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Quindicenne scomparsa, telefonata alla madre: ‘Sto bene’

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Avrebbe telefonato ieri sera alla madre, affermando di stare bene e promettendo di rientrare a casa tra qualche giorno, la ragazzina di 15 anni di cui è stata denunciata la scomparsa il 24 aprile scorso, a Camposampiero (Padova). La quindicenne, di origine macedone, è ricercata dopo essersi allontanata per andare a scuola, mercoledì scorso. La denuncia è stata formalizzata dalla madre ai Carabinieri, che conducono le indagini. Un primo messaggio era stato ricevuto giorni fa dall’utenza telefonica della figlia con una scritta in maiuscolo in cui diceva di essere viva. Lo zaino di scuola è stato rinvenuto nel retro del condominio dove vive.

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