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Cronache

90 anni di Monopoly, il gioco evolve e elimina contante

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Il Monopoly ha appena passato la soglia dei 90 anni e si evolve eliminando il contante cartaceo. Dal prossimo agosto, quello che è uno dei giochi da tavolo più famoso al mondo sarà disponibile, al momento negli Stati Uniti, in un nuova versione che prevede l’utilizzo di una app per la gestione delle transazioni finanziarie tra i giocatori. Lo ha annunciato Hasbro, la casa editrice proprietaria del marchio.

Con la ‘Monopoly App Banking’, il ruolo del banchiere sarà sostituito da un dispositivo elettronico, e ad inizio partita ogni giocatore riceverà un classico segnalino e una replica di una carta di credito che assocerà alla app. Ciò renderà le transazioni più veloci e anche più difficile imbrogliare, per renderlo, inoltre, più adatto ai ragazzini, i nomi delle iconiche proprietà, nella versione italiana Parco della Vittoria o Viale dei Giardini, saranno sostituiti da una base per il lancio di razzi, dalla Luna, da un fabbrica di cioccolato, un parco di dinosauri o simulazioni in VR di montagne russe. Tuttavia questa nuova versione del Monopoly ha fatto infuriare molti genitori e anche insegnanti. Il gioco non sarà più una distrazione dai dispositivi elettronici, anzi aumenterà la quantità di tempo che i ragazzini passano a fissare uno schermo. Secondo le prime reazioni, non aiuterà neanche nella pratica della matematica.

“Chiamatemi pure un luddista ma lo scopo di questi giochi da tavolo è anche quello di insegnare ai ragazzini a fare la matematica, a gestire il contante e a contare soldi. Al giorno d’oggi, di questo passo, non impareranno mai a praticare l’aritmetica di base”, si legge in un commento sul web. “Perché lasciare il tabellone” – commenta ironicamente un’altra persona – si può fare tutto il gioco su app”. Ed ancora sarcasticamente, “Prendiamo un gioco che è già al 90% questione di fortuna ed eliminiamo l’unica parte divertente, la gestione del contante. Perché non eliminiamo anche gli hotel, il tabellone e persino gli amici? Di sicuro sarà più divertente”.

Il Monopoly trae ispirazione da ‘The Landlord’s Game’, creato da Elizabeth Magie all’inizio del 20/o secolo, successivamente, Charles Darrow, un ingegnere disoccupato delle Pennsylvania, realizzò una versione modifica e la brevettò. Fu poi venduta alla Parker Brothers che la pubblicò nel 1935. In Italia il gioco arrivò l’anno dopo con il nome ‘Monòpoli’ e pubblicato da Editrice Giochi. Dal 2009, la distribuzione italiana è diventata di proprietà della Hasbro ed è stato reintrodotto anche il nome originale. Dal 1935, sono state vendute oltre 275 milioni di copie in circa cento paesi nel mondo, è stato tradotto in 47 lingue e giocato da 750 milioni di persone. Secondo quanto riferisce Abc News, il prezzo iniziale fu di due dollari mentre la versione più costosa al mondo fu creata nel 1998 da un gioielliere di San Francisco, valeva due milioni di dollari. Dal 2008 il Monopoly è disponibile anche su smartphone.

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Commando armato tra i vicoli dei Quartieri: volevano uccidere

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Armi in pugno, volti coperti, in quattro hanno fatto irruzione nell’androne di Foqus, la Fondazione Quartieri Spagnoli, in via Portacarrese a Montecalvario. Erano circa le mezzanotte di domenica scorsa e i componenti del commando erano convinti che lì dentro si nascondesse l’uomo che stavano inseguendo per uccidere, come vendetta per un precedente agguato, avvenuto due settimane prima in via Nardones. Non trovandolo, sono fuggiti via. Attimi di terrore per il custode, che ha denunciato tutto.

Il contesto: vendetta e criminalità

Secondo le indagini della Squadra Mobile diretta da Giovanni Leuci, quella incursione armata è stata la risposta a un episodio camorristico. Un agguato, avvenuto a tarda notte tra i vicoli del centro, documentato grazie alla testimonianza di uno studente. L’inchiesta è condotta dalla DDA con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza confermano la dinamica e il livello di pericolosità dei quattro incappucciati, armati di pistole e fucili.

L’emergenza criminale e il caso minorenni

L’attacco a Foqus arriva in un momento già delicato per Napoli, dove si sta alzando l’allarme sulla presenza di armi tra i giovanissimi. Solo pochi giorni fa due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati pugnalati da coetanei nei pressi di piazza Dante, per futili motivi. Ieri, il prefetto Michele di Bari e l’assessore alla legalità Antonio De Iesu si sono recati nella zona degli accoltellamenti per incontrare commercianti e cittadini e ribadire l’importanza dell’impegno collettivo contro la devianza giovanile.

La missione di Foqus e la voce di Rachele Furfaro

“Domenica notte il nostro portone era aperto”, spiega Rachele Furfaro, fondatrice e presidente di Foqus. “Da quando siamo nati, nel 2013, abbiamo cercato di vivere la realtà dei Quartieri come una grande piazza, aperta alla contaminazione culturale e al contrasto della povertà educativa”. Non a caso, proprio ieri, la struttura ha ospitato un incontro con 750 studenti provenienti da tutta Italia, in collaborazione con la Robert Francis Kennedy Foundation e l’Università Orientale.

Diritti, scuola e coraggio nei Quartieri

“Serve più coraggio anche da parte delle scuole per stare in questi territori e mettere in campo interventi di qualità. Bisogna affermare il diritto alla formazione, alla lettura, al gioco”, insiste la presidente Furfaro. Un messaggio ancora più forte alla luce dell’ennesimo episodio di violenza giovanile che ha scosso Napoli lo scorso week end.

Il lavoro di Foqus non si ferma. La comunità reagisce, nonostante tutto.

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Cronache

Videochiamata al concerto dal carcere, indagato Baby Gang

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La Procura di Catania ha indagato il rapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, in arte Baby Gang, per concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito la mafia, e per avere violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo. Agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, in raccordo con quelli di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (Lecco) un decreto di perquisizione e hanno sequestrato lo smartphone dell’artista che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad accertamenti forensi.

All’indagato la polizia ha anche notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania che vieta a Baby Gang di potere dimorare nel capoluogo etneo per quattro anni. Iniziativa che farà saltare il suo concerto previsto per l’8 agosto prossimo alla Villa Bellini. Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania la sua partecipazione, lo scorso 1 maggio, sul palco della Plaia, all’One day music festival, dove, prima di esibirsi con la canzone ‘Italiano’, scritta con Niko Pandetta, fa vedere un video sul suo smartphone in cui sembra assistere a una videochiamata con il nipote dello storico capomafia Turi Cappello. Il trapper però è in un carcere in Calabria, detenuto dal ottobre del 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti.

“È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”, ha incitato il pubblico dal palco l’artista mostrando il telefonino in cui si è visto il volto di Pandetta. Il gesto è stato ripreso da molti dei presenti che hanno poi postato i video sui social, diventati virali. Non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata, o fosse un antico video memorizzato. Per chiarire cosa fosse realmente accaduto e verificare se Pandetta abbia avuto la possibilità, dal carcere, di mandare un video o, addirittura, di partecipare in diretta al concerto del 1 maggio sulla spiaggia della Plaia la Procura di Catania ha avviato degli accertamenti, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura. E da una perquisizione nella cella del carcere di Rossano, dove Pandetta è detenuto, eseguita il 3 maggio scorso, la polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefonino. Per questo motivo è stato indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

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False fatturazioni e riciclaggio, 29 misure e 40 perquisizioni

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Ventinove misure cautelari e 40 perquisizioni sono in corso di esecuzione in 10 citta tra Emilia Romagna , Campania e Lombardia nei confronti di presunti appartenenti a un’associazione per delinquere operante nel settore edilizio e dedita all’emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro. Oltre 100 unità composte da operatori della polizia di Stato e da militari della guardia di finanza sono impegnate nell’operazione che si sta svolgendo Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini, Mantova, Napoli e Caserta. Si tratta del risultato di una complessa indagine – partita dalla segnalazione di movimentazioni di denaro sospette pervenuta alla polizia postale da parte di Poste Italiane – condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’ Emilia-Romagna coordinato dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, e dal Nucleo operativo metropolitano della guardia di finanza di Bologna, sotto la direzione del pubblico ministero Flavio Lazzarini della procura di Bologna.

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