La famiglia di Liliana Resinovich ha chiesto l’ausilio di uno zoologo, Nicola Bressi, perché accerti quali animali popolano l’area boschiva attorno al parco di San Giovanni, dove è stato trovato il corpo della donna, analizzandone il comportamento. Lo scopo è comprendere se il cadavere era lì da tempo oppure se vi sia stato portato poco prima di essere individuato.
Lo rende noto il quotidiano Il Piccolo al quale l’esperto dice che “quel cadavere era lì da un giorno, non di più” visti i tanti animali che popolano la zona o la attraversano. “Io sono nato il quel rione – ha dichiarato Bressi al Piccolo – conosco particolarmente bene quell’area e gli animali che la popolano” e che è “collegata direttamente con il Carso”.
Per Bressi, “il cadavere era proprio lungo una pista battuta dai cinghiali, ma anche dalle volpi, per raggiungere il parco”. Ne discende che “è altamente improbabile che quel corpo, carne a tutti gli effetti per un animale, possa essere rimasto lì per venti giorni, nemmeno per una sola settimana, senza che alcun animale abbia dato un morso o, per curiosità, abbia leggermente spostato i sacchi, per annusare, per capire cosa ci fosse lì sotto”.
Su vestiti e sacchi sono state trovate anche formiche, un aspetto all’attenzione dell’ entomologo Stefano Vanin che, riporta Il Piccolo, su incarico della Procura con Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone affianca l’antropologa forense Cristina Cattaneo nell’ esame dei resti di Liliana nell’ambito della nuova perizia medico-legale disposta dal gip Luigi Dainotti.
Sono disponibili da oggi, sul sito ufficiale poliziadistato.it, le straordinarie fotografie realizzate in occasione delle esequie di Papa Francesco. Gli scatti portano la firma di Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, incaricato dalla Polizia di Stato di documentare uno degli eventi più solenni e seguiti al mondo.
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Funerali di Papa Francesco. Foto Polizia di Stato/ Massimo Sestini
Le immagini sono state realizzate a bordo di un elicottero del 1º Reparto Volo della Polizia di Stato, impegnato nei servizi di sicurezza durante la cerimonia. Da una prospettiva aerea unica, Sestini ha catturato il raccoglimento e l’imponenza di Piazza San Pietro gremita di fedeli e delegazioni internazionali, offrendo uno sguardo emozionante e potente sull’ultimo saluto al Pontefice.
(Funerali di Papa Francesco, tutte le foto contenute in questo articolo sono di MassimoSestini per la PoliziadiStato)
Si chiamava Eugeniu Dabija, aveva 65 anni ed era un medico in pensione originario della Moldavia, ma trasferitosi in Italia, il ciclista morto sulla Senese a Grosseto dopo essere stato travolto da un’auto vicino alla pista ciclabile. L’incidente mortale risale al primo pomeriggio del 25 aprile e la vittima non è stata identificata subito. Un’auto, una Golf, ha travolto l’uomo mentre stava attraversando la strada per raggiungere la pista ciclabile che porta a Roselle. Dopo l’urto e l’intervento del 118 ogni tentativo di rianimazione dell’ex medico in pensione è stato vano.
E’ morto al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto. La persona che era alla guida della Golf, un trentenne, si è subito fermata e ha prestato i primi soccorsi insieme ad altri automobilisti di passaggio, che poi hanno chiamato il 118. Dabija era un cardiologo. Aveva lavorato per molti anni in un penitenziario in Moldavia. Poi, andato in pensione, si è trasferito a Grosseto dove ora vivono dei familiari. La procura, col magistrato di turno Valeria Lazzarini, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico del conducente.
I sediari arrivano a Santa Maria Maggiore e inclinano la bara di Francesco, quasi come un saluto, davanti alla Salus Populi Romani. Ogni volta, prima di partire per un viaggio, il Papa si affidava alla Madonna cara ai romani e così anche il viaggio di oggi in qualche modo finisce con questo affidamento. E’ l’ultima immagine di una giornata commovente che ha visto 400mila persone, 200mila a Piazza San Pietro e dintorni e 150mila lungo il percorso fino a Santa Maria Maggiore, dare l’ultimo saluto al Papa. Ci sono i grandi della terra e gli ultimi, ci sono gli anziani e gli scanzonati ragazzi del Giubileo. C’è suor Ana Rosa Sivori, la cugina arrivata dalla Thailandia, e gli amici di Buenos Aires; e ancora re e regine del mondo.
SERGIO MATTARELLA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Attorno a quella semplice bara di legno, con una croce bianca e lo stemma episcopale, ci sono proprio “todos, todos, todos”, “tutti, tutti, tutti”, come ripeteva Francesco sognando fino all’ultimo giorno una Chiesa con le braccia sempre aperte. Tanta gente poi lo piange perché sa di avere perso una voce instancabile per la pace. Per questo i fedeli applaudono a lungo quando il cardinale Giovanni Battista Re lo ricorda nell’omelia: “Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace” perché la guerra, proprio come ripeteva Bergoglio, “è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta”. E ai funerali del Papa della pace il mondo assiste ad un faccia a faccia, in basilica, una specie di ultimo miracolo del Papa, tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky; “un incontro produttivo”, fanno sapere i protagonisti.
JAVIER MILEI PRESIDENTE ARGENTINA, GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Dopo l’argentino Javier Milei, il posto d’onore è per la delegazione italiana, guidata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, e dalla premier Giorgia Meloni. Ma, tra gli italiani, ci sono anche Mario Draghi, alcuni leader dell’opposizione, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil a rendere l’ultimo omaggio al Papa argentino. Il funerale dura un paio d’ore: il rito era stato snellito dallo stesso Francesco in previsione dell’arrivo di questo giorno. Ma è stata in ogni caso una celebrazione solenne e commovente, con la processione della bara portata dai sediari, le litanie dei santi, il canto in greco delle Chiese orientali, letture e preghiere lette in tante lingue.
FUNERALE PAPA FRANCESCO
A rompere il ritmo millenario della liturgia sono solo gli applausi, lunghi e sentiti. Un modo semplice di salutare quel Papa che ha aperto i cuori anche di molti non credenti. Alla fine del funerale il feretro di Francesco viene portato in basilica e poi fuori dalla Porta della Preghiera, quella che ha utilizzato fino a domenica per entrare e uscire dalla basilica, la più vicina a Casa Santa Marta dove ha abitato per dodici anni. La bara è sistemata sulla papamobile perché Francesco oggi si è congedato definitivamente dal Vaticano per essere sepolto fuori, come non accadeva da oltre un secolo (l’ultimo era stato Leone XIII) e comunque poche volte nella storia. Il suo feretro è stato trasportato proprio con una di quelle auto dalla quale ha salutato le folle, bevuto mate, baciato bambini, a Roma ma anche in tante città del mondo visitate nei suoi 47 viaggi apostolici.
FUNERALE PAPA FRANCESCO
EMMANUEL MACRON PRESIDENTE FRANCIA E LA MOGLIE BRIGITTE
KEIR STARMER PRIMO MINISTRO INGLESE E LA MOGLIE VICTORIA
WILLIAM, PRINCIPE DEL GALLES
JAVIER MILEI PRESIDENTE ARGENTINA, GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA E LA SIG.RA LAURA
GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA
JOE BIDEN EX PRESIDENTE USA CON LA MOGLIE JILL
FUNERALE PAPA FRANCESCO
Ad attenderlo sulla porta di Santa Maria Maggiore c’è un gruppo di suoi amici, una quarantina di persone, tra senzacasa, migranti, disoccupati, che lo aveva incontrato più volte, aveva ricevuto un aiuto materiale ed una parola di speranza. Ora hanno tutti una rosa bianca in mano per l’ultimo saluto. Da domani Santa Maria Maggiore aprirà a tutti i fedeli per coloro che vorranno dire una preghiera sulla tomba di Francesco. Da lunedì invece riprendono le riunioni pre-conclave per disegnare il futuro della Chiesa e cominciare ad individuare il suo possibile successore.