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Guerra Ucraina

Zelensky, ‘non sono sicuro Putin sia ancora vivo’

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Il presidente Volodymyr Zelensky scatena un nuovo scontro con Mosca alimentando i dubbi sulle condizioni del suo acerrimo avversario Vladimir Putin, dopo le voci di una possibile malattia. Non sono “del tutto sicuro” che il presidente russo “sia ancora vivo”, ha affermato Zelensky in videocollegamento al Forum di Davos, mettendo in discussione che sia ancora lo zar a prendere le decisioni da Mosca. “Chiaramente Zelensky preferirebbe che non esistessero né la Russia né Putin”, ha reagito poco dopo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma “prima si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, meglio è per il suo Paese”. “Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui”, ha affermato Zelensky, riferendosi alla tecnica di effetti visivi utilizzata per alterare lo sfondo intorno al soggetto di un video. Alcuni ritengono che Putin la utilizzi per i suoi impegni pubblici in televisione, per sembrare che stia visitando dei luoghi mentre in realtà si trova in un luogo sicuro. Le parole di Zelensky gettano benzina sul fuoco nel dibattito in merito alle condizioni del presidente russo, alimentato da alcune ultime decisioni prese dallo zar e giudicate inusuali rispetto al passato.

Come quella di annullare la sua conferenza stampa di fine anno per la prima volta in 10 anni a dicembre, insieme al suo tradizionale discorso all’Assemblea federale. E di certo non aiuta sapere che non saranno diffuse foto e video del tradizionale bagno nell’acqua gelata all’aperto realizzato da Putin in occasione dell’Epifania ortodossa. “Il presidente ha preso parte al bagno nella regione di Mosca”, ha riferito Peskov, prima di aggiungere che non ci saranno immagini dell’evento, a differenza delle occasioni passate. Il nuovo battibecco tra Mosca e Kiev è l’ennesima riprova che al momento non c’è spazio per alcun dialogo, mentre l’Ucraina fatica a riprendersi dalla tragedia dell’attacco al condominio a Dnipro e quella dell’elicottero caduto alle porte di Kiev, in cui è morto il ministro dell’Interno ucraino e altre 13 persone.

“Diverse teorie” sulle cause della tragedia del velivolo sono oggetto di indagine, ha ribadito Zelensky. Intanto, proseguono i raid russi a Kherson e suona di nuovo l’allarme aereo in tutta l’Ucraina, mentre i mercenari Wagner rivendicano il controllo di Kleshcheyevka, a ridosso di Bakhmut, e Kiev riconosce il ritiro da Soledar. Con il conflitto che non vede tregua all’orizzonte, l’Occidente fa quadrato su Kiev e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev torna a evocare lo spettro della guerra nucleare, alla vigilia della riunione del gruppo di contatto nella base militare di Ramstein, in Germania. Perché, spiega, “la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra” atomica. E mentre arriva la condanna di Kiev e dell’Ue per il paragone tra Russia e Olocausto fatta dal ministro degli Esteri russo Lavrov, il Parlamento europeo approva la risoluzione per istituire un tribunale speciale contro Mosca. “Chiedo a tutti i nostri partner di sostenere tale corte”, ha detto Zelensky. “La Russia deve essere ritenuta responsabile e la giustizia deve prevalere”.

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Esteri

Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Esteri

Figlio del vicedirettore della Cia ucciso in Ucraina, era inquadrato nell’esercito russo

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Un 21enne americano, Michael Alexander Gloss, figlio di un’alta dirigente della Cia e di un veterano della guerra in Iraq, è stato ucciso a Donetsk lo scorso aprile mentre combatteva con l’esercito russo contro gli ucraini. Lo scrive il Washington Post, riferendo che la morte è stata resa nota da iStories, un sito web indipendente di giornalismo investigativo russo con sede all’estero. La madre è Juliane Gallina, vicedirettrice Cia per l’innovazione digitale, il padre è Larry Gloss, capo di un’azienda di tecnologie per la sicurezza fisica. Michael ha lottato per gran parte della sua vita con la malattia mentale, ha detto Gloss.

Il padre ha raccontato al giornale della capitale Usa che il figlio era un pacifista amante di Bob Dylan che voleva salvare l’ambiente, un giovane che “non avrebbe fatto male a una pulce”. Un anno fa, nell’aprile 2024, Michael Gloss è stato ucciso a Donetsk: è stato uno dei pochi americani ad aver combattuto con le forze di Mosca nella guerra contro l’Ucraina. Insolito per il figlio di un alto funzionario della Cia e di un veterano della guerra in Iraq, cresciuto in una confortevole periferia di Washington. “Se aveste conosciuto nostro figlio, era il giovane anti-establishment e anti-autorità per eccellenza fin dal momento in cui è venuto al mondo”, ha assicurato al Wp il padre, secondo cui intorno ai 17 anni Michael ha iniziato a ribellarsi ai “valori condivisi” dei suoi genitori, professionisti della sicurezza nazionale.

È stato con “incredulità e devastazione” che il padre e la madre hanno ricevuto la tragica notizia lo scorso giugno, consegnata personalmente da un funzionario del dipartimento di Stato per gli affari consolari. Fino a quel momento non avevano avuto la minima idea che si trovasse in Ucraina, tanto meno che stesse combattendo con l’esercito russo. “Per noi è stata una novità assoluta che fosse coinvolto in relazioni militari con la Russia”, ha dichiarato il padre. Michael è morto il 4 aprile 2024 per “enorme perdita di sangue” in un bombardamento di artiglieria, ha spiegato, citando il certificato di morte russo. “È morto correndo in aiuto di un compagno ferito, cercando di proteggerlo. Questo era il classico Michael”.

L’agenzia di Langley ha rilasciato una breve dichiarazione oggi. “La Cia considera la scomparsa di Michael una questione privata e familiare, non una questione di sicurezza nazionale. L’intera famiglia della Cia è addolorata per la loro perdita”. Sebbene la famiglia abbia celebrato il funerale di Michael a dicembre, la sua morte in Ucraina durante un combattimento con l’esercito russo non è stata resa pubblica fino a venerdì, in un articolo pubblicato su iStories.

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Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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