Collegati con noi

Sport

Vlahovic salva la Juventus, con il Bologna finisce 1-1

Pubblicato

del

La Juve si spaventa con il Bologna, il pari arriva soltanto all’80’. I rossoblu si dimostrano un osso duro e vanno avanti con Ferguson, poi Vlahovic evita la sconfitta all’esordio allo Stadium. C’è il sapore dell’occasione persa tra i bianconeri, anche se Thiago Motta ha meritato ampiamente il punto conquistato sotto la Mole e può recriminare per il rigore non concesso sul contatto Ndoye-Iling. Un cambio forzato e uno per scelta tecnica, per il resto è la stessa Juve vista a Udine. Szczesny è fuori uso a causa di una botta e gioca Perin, a centrocampo c’è Fagioli e non Miretti a completare il reparto con Locatelli e Rabiot. Poi sono solo conferme per Allegri, che ripropone Weah e Cambiaso sulle corsie, il terzetto Danilo-Bremer-Alex Sandro in difesa e il tandem Chiesa-Vlahovic in attacco. Anche Thiago Motta sceglie la linea della continuità nonostante la sconfitta al debutto contro il Milan e cambia soltanto Dominguez con Orsolini, abbassando Moro da trequartista a mediano in coppia con Aebischer.

Zirkzee è nuovamente l’unica punta, Ndoye e Ferguson sono i rifinitori insieme al classe 1997 fresco di rinnovo. Il tecnico conferma anche il quartetto arretrato con i terzini Posch e Lykogiannis e i centrali Beukema e Lucumì. La Juve è la stessa della Dacia Arena negli uomini e nello schieramento, non nell’atteggiamento e nella brillantezza: fin dai primi minuti i bianconeri sembrano compassati e prevedibili, lenti nella manovra e nei movimenti senza palla, così i rossoblu fanno la loro partita di ripartenza e contropiede. Moro ci prova da fuori ma non inquadra la porta, Ndoye ha una grande occasione ma calcia addosso a Perin. Il gol è nell’aria e arriva a metà primo tempo: Bremer e Alex Sandro si ostacolano a vicenda e lasciano palla a Zirkzee, l’olandese premia l’inserimento di Ferguson e lo scozzese porta avanti gli ospiti. Dall’altra parte, invece, Skorupski è inoperoso e i bianconeri provano timidamente a protestare per tre episodi in area felsinea, ma Di Bello lascia sempre correre.

Così la Juve torna negli spogliatoi sotto di un gol e sommersa dai fischi. Allegri scuote i suoi durante l’intervallo, Vlahovic pareggia subito ma l’arbitro annulla dopo la revisione al Var per un fuorigioco di Rabiot ritenuto attivo. I bianconeri continuano ad attaccare, Skorupski respinge a mano aperta una conclusione di Weah e Fagioli si divora il pari da ottima posizione. Il Bologna ritrova equilibrio con gli ingressi di Corazza, Dominguez e Karlsson, Allegri cerca la svolta al 66′ con Iling-Junior e Pogba, accolto da un’ovazione. Sono i rossoblu, però, ad andare vicini al raddoppio: Perin respinge il tiro di Zirkzee, Iling-Junior contrasta Ndoye a pochi metri dalla linea di porta ma per l’arbitro è tutto regolare, con Thiago Motta ammonito per proteste. A 10 minuti dalla fine arriva il pari: Pogba lancia Iling-Junior, cross in mezzo e colpo di testa vincente di Vlahovic. Le mosse di Allegri per provare a vincerla sono McKennie e Yildiz, ma nei sette minuti di recupero è la Juve a rischiare di subire il colpo del ko. Alla fine è un punto a testa, con il Bologna che supera l’esame Stadium e i bianconeri che fanno passi indietro rispetto a Udine. “E’ lunga, andiamo avanti” la frase di Vlahovic ai tifosi durante il saluto della squadra alla curva.

Advertisement

In Evidenza

Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

Pubblicato

del

Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

ì

Continua a leggere

Sport

Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

Pubblicato

del

Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

Continua a leggere

Sport

De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

Pubblicato

del

Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto