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Cronache

Ville e yacht ‘congelati’ in Italia agli oligarchi

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Proprieta’ immobiliari da sogno, yacht grandi come navi. Anche in Italia si stringe la morsa intorno alle proprieta’ di oligarchi e magnati russi, legati a doppio filo a Vladimir Putin. In Sardegna, Liguria, Lombardia e Toscana sono scattati i primi provvedimenti di “congelamento” dei beni degli uomini finiti nella black list dell’Unione europea, che in tutto comprende 680 nomi, compresi 26 ‘uomini d’oro’. Tra i colpiti dai ‘sequestri’ eseguiti dalla Guardia di finanza per un valore complessivo di 143 milioni di euro, ci sono diversi super miliardari, a partire da quello che Forbes ha incoronato nel 2021 l’uomo piu’ ricco della Russia, Alexei Mordashov, presidente della societa’ Severgroup, azionista della Rossiya, la banca personale dei ‘papaveri’ della Federazione russa che ha avuto un ruolo importante nel processo di annessione della Crimea. E’ azionista della stessa banca anche Gennady Timchenko, magnate russo dell’energia e delle infrastrutture, amico di vecchia data e confidente dello ‘zar’ russo. Tutti e due devono ora rinunciare ai loro megayacht ormeggiati in Liguria. Fa parte della cerchia dei ‘super-ricchi’ pure Alisher Usmanov, il magnate dell’acciaio,oligarca tra i preferiti di Putin (di cui ha risolto anche problemi di affari), da 30 anni di casa in Sardegna: sua la proprieta’ immobiliare da Mille e una notte sequestrata sulla Costa Smeralda. I ‘sigilli’ sono stati apposti anche alla residenza sul lago di Como dell’anchorman Vladimir Soloviev, ritenuto il capo-propagandista di Putin e alla seicentesca Villa Lazzareschi in provincia di Lucca di proprieta’ del membro della Duma, Oleg Savchenko, nella black list per il suo voto a favore del riconoscimento del Donetsk e Lugansk, le autoproclamate repubbliche del Donbass. Il bene congelato di maggior valore e’ “Lady M”, il megayacht di superlusso di Mordashov, ormeggiato nel porto di Imperia. Varato nel 2013, Lady M e’ dotato anche di una pista per l’atterraggio di elicotteri e di una piscina all’aperto. Vale 65 milioni di euro, un milione per ognuno dei suoi 65 metri. Noccioline per il 56enne presidente di Severgroup (societa’ che controlla anche emittenti televisive pro governo), il cui patrimonio supera i 29 miliardi di dollari. A pochi chilometri di distanza, nel porto di Sanremo, e’ scattato il ‘sequestro’ del “Lady Lena”, il super yacht di 52 metri di Timchenko. Anche in questo caso lusso e potenza al quadrato, come testimonia il valore dell’imbarcazione: 50 milioni di euro. Una spesa alla portata del proprietario di Volga Group, holding che investe in energia, infrastrutture e trasporti. Tra gli immobili ‘congelati’ in Italia, il piu’ costoso e’ la villa di lusso di Usmanov. Stimata 17 milioni di euro, si affaccia sul golfo del Pevero, tra le localita’ piu’ note della Costa Smeralda. La Sardegna e’ quasi una seconda patria per l’oligarca amico di Putin. D’estate trasferisce li’ anche il suo yacht Dilbar, tra i piu’ grandi al mondo, ‘confiscato’ nei giorni scorsi in Germania. E alla Regione ha regalato mezzo milione di euro per combattere il Covid. Un affetto ricambiato, con l’attribuzione della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Arzachena. Ventisette stanze e una piscina sul lago di Como: vale 8 milioni di euro la villa acquistata nel 2008 da Soloviev, che a Pianello del Lario ha preso anche la residenza. “I quattrini dei contribuenti russi vengono dati a un residente in Italia per dire bugie sulla Russia”, denuncio’ nel 2017, prima di finire in carcere, Alexei Navalni sul suo blog, mostrando i documenti italiani. Piu’ “modesta” nel confronto la Villa Lazzareschi, sulle colline di Capannori, in provincia di Lucca. Vale 3 milioni di euro e il suo ‘congelamento’ e’ il prezzo che il deputato della Duma deve pagare per aver sostenuto politiche “che compromettono l’indipendenza dell’Ucraina”.

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Ferito da un colpo di pistola, 14enne in ospedale all’Aquila

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Un ragazzo di 14 anni è finito in ospedale, all’Aquila, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il giovane ha una ferita da arma da fuoco alla gamba ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico; le sue condizioni non destano preoccupazione. Poco chiara al momento la dinamica dei fatti, che sono avvenuti attorno alle 18 in località Cese di Preturo. Il ragazzo, ricostruiscono i media locali, avrebbe raccontato che, mentre era con degli amici, da un’automobile, sembra un’Audi nera, che li ha affiancati, sarebbe partito un colpo di pistola. E’ stato lo stesso 14enne, una volta tornato a casa, a raccontare quanto accaduto alla madre, che poi lo ha accompagnato in ospedale. Sull’episodio e sulla versione fornita dal ragazzo sono in corso indagini da parte della polizia.

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Blackout ferma anche il tennis a Madrid ma Arnaldi passa

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Anche il torneo di tennis di Madrid si è dovuto arrendere al black out che ha colpito poco dopo le 12.30 di oggi ma l’intera penisola iberica e parte del Sud della Francia. Dopo sole tre partite giocate, il programma è stato sospeso in attesa di un ritorno dell’energia elettrica, lasciando giocatori e pubblico in un limbo fatto di attesa e incertezza, un po’ come in una stazione o in un aeroporto per uno sciopero improvviso. Intorno alle 16.30, gli organizzatori hanno infine deciso di cancellare tutti gli incontri ancora da disputare, nel pomeriggio e in serata, per motivi tecnici e di sicurezza, scombinando i programmi di tante stelle della racchetta già stressate, anche se lautamente ricompensate, dai ritmi infernali del circuito.

Una delle poche eccezioni ha riguardato Matteo Arnaldi. L’azzurro stava portando a casa il secondo set contro il bosniaco Damir Dzumhur quando si sono spenti i tabelloni e tutte le apparecchiature a servizio del match. I due giocatori sono rimasti interdetti e la partita è stata sospesa ma quello che sembrava un inconveniente localizzato alla Caja Magica, sede del torneo, si è rivelato un problema di ben altra dimensione. L’azzurro ha però potuto in qualche modo finire opera, battendo il rivale per 6-3, 6-4 per accedere agli ottavi di finale, ma della sua vittoria non resterà traccia se non nella memoria dei due protagonisti e dello scarso pubblico presente, perchè tutto era andato in tilt. Nel primo set, Arnaldi e Dzumhur hanno faticato mezz’ora per completare i primi sei game, poi l’italiano ha fatto il break per chiudere 6-4.

Nel secondo, Arnaldi non si è fatto distrarre dall’interruzione, guadagnando la sua prima volta agli ottavo in un Masters 1000 e anche qualche ora di riposo in più rispetto al prossimo avversario, che sarà uno tra lo statunitense Tiafoe e il francese Muller. Non è andata altrettanto bene al bulgaro Grigor Dimitrov, che stava avendo la meglio sul britannico Jacob Fearnley: lo stop energetico ha lasciato una telecamera pericolosamente sospesa sul centro del campo, obbligando a sospendere definitivamente l’incontro. Dopo qualche ora di attesa, i giocatori che dovevano scendere in campo hanno avuto la notifica della cancellazione del programma e tra loro ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che domani, si presume, dovranno affrontare rispettivamente il britannico Jack Draper e il greco Stefanos Tsitsipas. Nel torneo Wta 1000 hanno potuto completare la partita la statunitense Coco Gauff, che ha battuto la svizzera Belinda Bencic, e la sua prossima avversaria, la russa Mirra Andreeva, che ha eliminato l’ucraina Yuliia Starodubtseva. Tutto rinviato invece per la n.1 e la n.2 al mondo, la bielorussa Aryna Sabalenka e la polacca Iga Swiatek, che è la campionessa uscente. (ANSA). 2025-04-28T18:10:00+02:00 RI ANSA per CAMERA04 NS055 NS055

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Prete indagato a Bari, su auto tracce di sangue: è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso

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Le tracce presenti sull’auto di don Nicola D’Onghia, il 54enne sacerdote indagato a Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, erano di sangue. Lo dimostrano i primi risultati degli accertamenti svolti sulla Fiat Bravo del prete nei giorni successivi all’incidente. Ora, per gli inquirenti, resta intanto da capire se quel sangue sia quello della 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, ma soprattutto se il possibile impatto tra la auto del sacerdote e Chiarappa abbia causato la morte della giovane o se questa, invece, sia avvenuta prima.

Secondo quanto ricostruito finora, la sera del 2 aprile Chiarappa era in sella alla sua moto Suzuki sulla provinciale 172 che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da chiarire, avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finita fuori strada, colpendo anche un muretto a secco. Compito della pm Ileana Ramundo, che coordina le indagini dei carabinieri, è ora quello di capire – anche grazie ai risultati dell’autopsia, il cui deposito è previsto tra oltre un mese – cosa effettivamente abbia causato la morte della 32enne, se lo schianto contro il muretto o il successivo impatto con l’auto.

Il parroco, agli inquirenti, ha raccontato come quella sera, mentre percorreva quella strada, ha avvertito un rumore provenire dal pianale della propria auto (“come se avessi colpito una pietra”) ma di non essersi accorto né della moto né della ragazza, anche a causa del buio. Poco dopo aver sentito il rumore, intorno alle 20.30, si è quindi fermato in una stazione di servizio per controllare eventuali danni all’auto, prima di rimettersi in macchina e tornare verso casa. Il parroco ha detto di aver appreso dell’incidente dalla stampa il giorno dopo e per questo, dopo aver consultato i propri legali (è assistito dagli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota), ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri.

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