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Esteri

Usa: Trump testimonierà in causa donna che lo accusa di stupro

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Un giudice di New York ha respinto la richiesta dell’ex presidente americano Donald Trump di rinviare la sua testimonianza, prevista per la prossima settimana, in un caso per diffamazione contro un’ex giornalista che lo accusa di stupro negli anni ’90. Lo riportano i media americani.
E. Jean Carroll, giornalista, scrittrice ed ex editorialista della rivista ‘Elle’, aveva citato in giudizio Trump in un
procedimento civile nel novembre 2019 accusandolo di averla diffamata definendo una “bugia totale” la sua accusa di averla violentata nei camerini di un grande magazzino di New York a metà degli anni ’90. Il presidente repubblicano, allora in carica, aveva affermato che non l’aveva mai incontrata e che “non era il suo tipo di donna”.
Il procedimento è stato ritardato da questioni procedurali come il fatto che il tycoon forse dovrebbe essere rappresentato dal governo Usa essendo presidente all’epoca in cui è stato accusato di diffamazione. Per il giudice Lewis Kaplan non tutto è stato chiarito ma non c’è più tempo soprattutto considerata l’età dei Trump e Carroll, 76 e 78 anni, e quindi ha stabilito che le deposizioni si tengano rispettivamente mercoledì e venerdì della prossima settimana. L’ex giornalista intende inoltre chiedere un risarcimento all’ex presidente americano per la violenza stessa quando il 24 novembre entrerà in vigore una nuova legge dello Stato di New York che consentirà di sporgere denuncia civile senza tener conto dei termini di prescrizione.

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Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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