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Us Open: Djokovic da record, tra lui e la finale Shelton

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L’esperienza del “maestro” contro la spregiudicatezza del nuovo idolo statunitense. Quella tra Novak Djokovic e Ben Shelton è sicuramente la semifinale più inattesa agli Us Open ma, forse, proprio per questo la più avvincente. Il serbo appare davvero inarrestabile: a 36 anni, Djoko ha conquistato la sua 47ma semifinale di un torneo del Grande Slam sbarazzandosi con un perentorio 6-1, 6,4, 6-4 di un osso duro come Taylor Fritz. Il nuovo traguardo raggiunto è un dato pazzesco, considerato che la grande maggioranza dei tennisti ha difficoltà semplicemente a collezionare 47 partecipazioni ad uno dei quattro grandi tornei di tennis. Sulla carta la partita con Shelton appare quindi scontata ma il giovane statunitense sta sbalordendo per la sua “leggerezza” nell’affrontare gli avversari e per il suo tennis imprevedibile. Ben – numero 47 della classifica At, anche se lunedì prossimo entrerà di diritto tra i top 20 – ha soltanto 20 anni. Il 2023 è la prima stagione che lo vede impegnato in tutti i principali tornei mondiali: a gennaio in Australia è arrivato ai quarti, perdendo con Tommy Paul.

A Flushing Meadows ha battuto contro ogni pronostico il connazionale Frances Tiafoe per 6-2 3-6 7-6 6-2, dimostrando una incredibile tenuta mentale, oltre che fisica, per la sua età. “Dovrò scendere in campo con un piano ma il fatto che lui non abbia mai giocato contro di me penso mi possa aiutare – ha detto Shelton riferendosi alla sfida con Djokovic – Credo che nel mio tennis ci siano alcune soluzioni che non si vedono così spesso nel circuito, e spero possano darmi una mano”. Sulla sua strada c’è però il serbo che si dimostra carico ed in un ottimo stato di forma, soprattutto a livello mentale.

Le sue parole, dopo la vittoria su Fritz confermano ancora una volta l’incredibile capacità agonistica di Djokovic: “Si deve cercare sempre il limite, capire dove si può ancora crescere e diventare migliori, dentro e fuori dal campo”. Shelton ha una spregiudicatezza che lo ha reso un beniamino del pubblico di casa che in semifinale farà il tifo per lui e per un’altra giovanissima campionessa statunitense: Coco Gauff. La 19enne tennista di Atlanta ha superato con una disarmante facilità per 6-0, 6-2 la lettone Jelena Ostapenko che aveva eliminato Iga Swiatek. Per la statunitense è la seconda semifinale di un torneo del Grande Slam dopo quella raggiunta a Parigi lo scorso anno. Intanto, negli Usa alcuni giocatori iscritti al torneo hanno lamentato di essere rimasti vittima di un misterioso virus influenzale. La stampa locale lo ha battezzato “Us Open Bug”, partendo da un tweet della tunisina Ons Jabeur che ha raccontato di sentirsi come una zombie a causa di una febbre. Anche l’austriaco Dominic Thiem si è ritirato, ma al secondo turno, per un virus che, però, lo avrebbe colpito allo stomaco. Tra i “malati” ci sarebbe anche la polacca Swiatek, uscita ai quarti, che lunedì dovrebbe perdere il primo posto della classifica Wta a vantaggio della bielorussa Aryna Sabalenka.

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Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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