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Ursula von der Leyen vuole una Forza Armata Europea per rendere la UE ancora più Comunità

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Il processo di costruzione politica ed amministrativa dell’Unione Europea, così come oggi la conosciamo, non ha avuto un cammino di certo semplice, perché al di là della volontà degli Stati costituenti e dunque della loro visione pacifica ed aggregativa, che durante la Seconda Guerra Mondiale si è definitivamente radicata nel cuore della maggioranza dei cittadini europei, nessun processo di tale portata unificatrice è stato mai conosciuto nella storia moderna e contemporanea.

 

Un’avventura unica nel suo genere, tale da non poter essere confrontata con nessun “precedente”. L’Unione nasce infatti da una vera e propria “cessione” di autonomia e sovranità da parte degli Stati partecipanti, che hanno così letteralmente creato dal nulla ma solo per condivisa volontà, e nel superiore perseguimento della pace, un Organismo comunitario portatore di compiti e funzioni appunto sovranazionali. 

Grazie in particolare ai Trattati di Maastricht (1992) ed Amsterdam (1997), oggi ogni cittadino di uno Stato membro è automaticamente cittadino EU, ma questa grande conquista non sembra essere stata metabolizzata nella sua innovativa e dirompente portata, e di certo non è riuscita a colmare definitivamente quel sentimento di assoluta fratellanza che forse rappresenta il traguardo finale di un processo iniziato già secoli fa, come fu il caso dell’associazione politica internazionale “Giovine Europa” voluta dal nostro Mazzini, fondata nel 1834, ossia molto prima che si mettesse mano ai primi Trattati Istitutivi (Trattato di Roma 1958 e seguenti).

Dalla ratifica dunque dei primi trattati CEE, CECA ed AURATOM, al trattato istitutivo dell’Unione Europea, il percorso è stato dunque avvincente ma anche pieno di freni ed inciampi. Non era facile e non lo è tutt’ora, unire popoli portatori di differenze più o meno significative, anche se non insuperabili. Il maggior ostacolo alla nascita di una vera super nazione è rappresentato sicuramente dalla lingua non comune e, da ultimo, dalle spinte populiste che speculano su immigrazione e differenze culturali, per animare paure e risentimenti sicuramente ingiustificati, ma tuttavia tali da poter allentare il processo di unificazione totale.

Eppure, grazie ad una classe politica comunque illuminata, che in esponenti come Ursula von der Leyen trova amministratori capaci e rappresentativi, un ulteriore e significativo passo in avanti pare sia prossimo al compimento. Difatti, proprio la Presidente della Commissione, poche ore or sono, in occasione del discorso sullo “Stato dell’Unione”, ha rinnovato la volontà di procedere nel breve periodo alla costituzione di un primo nucleo di una Forza Armata esclusivamente comunitaria, con sede centrale a Bruxelles, tale da poter garantire quei primi supporti ed interventi in tutte le situazioni di criticità internazionale e non, rientranti tra gli obiettivi Politica Estera Comunitaria. Il recente disastro nell’Afghanistan ne ha di certo evidenziato l’urgente ed assoluta necessità.

La neo costituenda Forza comunitaria, che agirà di concerto con la NATO, non sarà più formata dalla somma di uomini e mezzi distaccati dalle forze nazionali di appartenenza. Le circa seimila unità di cui sarà inizialmente composta, che comprenderanno non più solo armate di terra, ma anche marittime ed aeree, saranno infatti raccolte e dirette sotto l’unica guida di Bruxelles.

Una rivoluzione non solo di stretta strategia estera o militare, ma soprattutto sociale e culturale a tutto tondo, perché la portata di tale iniziativa non sarà di certo fine a sé stessa, poiché appare ovvio che la gestione di crisi da parte di una milizia comune, rappresenti la punta di un iceberg che abbraccerà, ed anzi fonderà definitivamente, tutte le funzioni di coordinamento strategico dei vari stati, imponendo quindi la costituzione di una cabina di regia stabile e pienamente operativa, tale da non poter consentire più ad un singolo stato membro, o comunque ad un ristretto gruppo, di poter ostacolare l’attuazione concreta della politica estera comune, cardine del nostro sodalizio europeo. 

Operare in sinergia fianco a fianco, sapere che uomini di ogni paese dell’UE rivestiranno una divisa comune per intervenire in teatri difficili, quindi non solo come rappresentanti di questa o quella nazione, rinsalderà quello spirito di fratellanza che contraddistingue l’unità di una vera Federazione di Stati. Solo così potranno essere altresì superati quegli egoismi ed egocentrismi di qualche governo nazionale di turno, e dar spazio alla creazione di una coscienza unitaria sempre più profonda.

Un’operazione storica dunque, che trova nel Presidente Ursula von der Leyen un politico di ampia visione già proiettato in una Europa che forse non presto, ma neanche così tardi, potrà essere considerata non più solo come un’aggregazione di Nazioni, ma la casa di un unico Popolo.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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