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Cronache

Uomo investito e ucciso a Milano, era sulle strisce

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Ancora una tragedia sulle strade di Milano. Un uomo di 48 anni, mentre rincasava dopo essere andato a far visita alla madre che vive a poche centinaia di metri di distanza, è stato investito e ucciso da un autobus dell’Atm. L’incidente, l’ennesimo in città, è avvenuto attorno alle 9.30 nel quartiere Forlanini dove Fabio Buffo, sposato con Claudia, un figlio di 16 e l’altro di 20 anni, e con un lavoro da rappresentante in una azienda, è nato e cresciuto: con molti ha diviso i banchi di scuola e l’oratorio, con altri si conosceva di vista. Descritto come un tipo “schivo e riservato”, questa mattina era uscito con il cane ed era passato a trovare, probabilmente come faceva spesso la domenica, l’anziana mamma. Al ritorno, all’incrocio tra viale Forlanini e via Bellosio, mentre stava attraversando sulle strisce pedonali, è stato urtato da un bus della linea 175. Nonostante i soccorsi tempestivi e il tentativo di rianimarlo, non c’è stato nulla da fare. E’ rimasto immobile sull’asfalto davanti agli occhi impietriti dei vicini e anche dei suoi ragazzi e della moglie che sono stati avvisati e sono accorsi in un baleno. Il conducente del mezzo pubblico è stato trasportato in stato di choc al Policlinico.

“Non ci sono parole”, ha ripetuto la signora Claudia nel primo pomeriggio davanti al palazzo di pochi piani dove abitano i Buffo. Con lei un amico di famiglia che si è precipitato non appena ha saputo la notizia e i due figli con una loro amica. La signora, tirata in viso e sguardo protetto da occhiali scuri, dopo aver ricevuto le condoglianze dei vicini, si è limitata a dire di essere stata subito avvertita dell’incidente ma “non immaginavo – ha detto – che mio marito fosse morto”. Anche i due ragazzi, visibilmente frastornati, sono stati di poche parole. Occhi lucidi, hanno detto di essere andati con la mamma dalla nonna dove poi sono arrivati i parenti per stare un “po’ tutti insieme”. “Si sta male”, ha affermato uno dei due. “Ma è successo. Forse l’autista era distratto e non ha visto mio padre”, ha aggiunto prima di entrare nel cancello che porta all’ingresso dello stabile. Secondo una prima ricostruzione della Polizia Locale, l’autobus che arrivava dal centro doveva girare a destra in via Bellosio, ma un’auto ferma in corrispondenza della curva e nei pressi delle strisce pedonali con a fianco un uomo intento a sostituire una gomma bucata e altre macchine parcheggiate in divieto di sosta sul lato sinistro della strada hanno reso più complicate le manovre.

Così durante la svolta il pedone è stato urtato. “Probabilmente chi era alla guida del bus non lo ha visto attraversare – è stato sottolineato da chi è uscito di casa quasi in contemporanea all’incidente -: avrà dovuto stare attento a non prendere l’uomo che sostituiva la gomma e ad evitare le macchine posteggiate. L’autobus comunque andava piano”. All’incrocio, dove è avvenuta la tragedia, è arrivato anche il parroco, qualche curioso e alla spicciolata alcuni dei residenti del quartiere: chi cercava di capire come sia stato possibile e chi non esitava ad affermare che l’incrocio “è pericoloso e vanno presi provvedimenti”. Atm, l’azienda di trasporti milanese, ha invece voluto esprimere la “sua profonda vicinanza ai famigliari in questo momento di grande dolore” impegnandosi a fornire loro “tutto il supporto necessario” e ha assicurato massima collaborazione con le forze dell’ordine che stanno effettuando gli accertamenti. Intanto il pm di turno Elio Ramondini, non appena riceverà gli atti dalla Polizia Locale, aprirà un fascicolo per omicidio stradale e, come atto dovuto e a sua garanzia, iscriverà l’autista in modo che con i suoi consulenti possa partecipare agli accertamenti tecnici come l’autopsia che verrà disposta per i prossimo giorni.

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Cronache

Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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