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Tumore al polmone, uno studio conferma: la Tac spirale è l’esame di screening che anticipa la diagnosi e riduce la mortalità

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La Tac spirale (un’ apparecchiatura che ruota intorno al corpo come se lo avvolgesse, appunto, in una spirale e che permette di studiare gli organi interni a fettine ancora più sottili della Tac tradizionale) è un esame efficace per scoprire un tumore ai polmoni in stadio iniziale ed è in grado di ridurre la mortalità per questo tipo di cancro nei forti fumatori che vi si sottopongono con regolarità. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori olandesi autori dello studio Nelson, i cui esiti erano attesi da anni dalla comunità scientifica e sono stati presentati di recente a Toronto durante la Conferenza mondiale sul carcinoma polmonare.
Se individuato nelle fasi iniziali, quando è ancora solo un piccolo nodulo, anche il temibile carcinoma polmonare può essere sconfitto. Però oggi accade di rado, soprattutto perché la malattia viene per lo più scoperta attraverso una radiografia del torace fatta per altre ragioni o prescritta sulla base di sintomi che in genere compaiono piuttosto tardi.
Un vasto studio statunitense nel 2011 aveva evidenziato come una Tac spirale annuale per 5 anni fosse capace di ridurre la mortalità per tumore del polmone del 20 per cento nei soggetti che sviluppano la malattia. Sulla base di quei risultati le autorità sanitarie americane raccomandano già dal 2013 l’esecuzione del test ogni 12 mesi in chi è considerato più a rischio di ammalarsi, ovvero forti fumatori (almeno 30 pacchetti all’anno) fra i 55 e gli 80 anni ed ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni. Numerose sperimentazioni sono state fatte anche in Italia e in Europa, dove però non si è ancora arrivati a includere il test fra gli esami di screening che vengono offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale a una determinata fascia di popolazione (come accade per esempio con la mammografia per il tumore al seno). Per promuovere lo screening anche nel nostro Paese si aspettano da tempo gli esiti di ulteriori ricerche utili a soppesare pro e contro dell’ esame, e proprio dal convegno di Toronto sono arrivate alcune risposte.

Cancro ai polmoni. I fumatori sono i soggetti più esposti

Lo studio Nelson ha arruolato quasi 16mila olandesi, tutti forti fumatori tra i 50 e i 75 anni, tabagisti da almeno 25 anni (15 sigarette al giorno) o 30 (10 sigarette al giorno).
I ricercatori li hanno suddivisi in due gruppi: uno è stato monitorato con Tac a basso dosaggio di radiazioni (all’ inizio e poi dopo un uno, tre e cinque anni e mezzo), l’altro non è stato sottoposto ad alcun controllo. I partecipanti sono stati seguiti per almeno 10 anni e fra coloro ai quali è stato diagnosticato un carcinoma polmonare è emersa una riduzione della mortalità del 26 per cento nel gruppo che aveva eseguito i controlli periodici grazie all’anticipazione delle diagnosi, che ha permesso di riscontrare il 70 per cento dei nuovi casi agli stadi precoci, ovvero quando il tumore era quasi sempre un nodulo di piccole dimensioni che non aveva ancora colpito i linfonodi né generato metastasi a distanza, e quindi rispondeva meglio alle terapie.
I falsi positivi (i casi in cui l’esame indica come cancerogeno un nodulo che poi si rivela non esserlo) sono stati pochi e l’ esposizione alle radiazioni per l’ esecuzione della Tac è considerata molto bassa, specie se confrontata con l’
alto rischio di sviluppare il cancro.

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Cronache

Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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