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Napoli

“Un dolce per San Giustino”: a Pianura un evento per celebrare il parroco che sarà presto santo

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Il 18 gennaio 1891 nasceva a Pianura Giustino Maria Russolillo, parroco di San Giorgio Martire in Pianura di Napoli dal 1920 al 1955 e fondatore della congregazione religiosa dei Vocazionisti. Don Giustino è stato una figura rappresentativa del quartiere napoletano, amata e venerata in tutto il mondo.

Il 27 ottobre 2020 il Papa ha autorizzato il Prefetto per la Congregazione per la Causa dei Santi a firmare il decreto per la sua canonizzazione. A 130 anni dalla nascita del religioso il Corriere di Pianura ha promosso l’evento benefico “Un dolce per San Giustino”. Con il Patrocinio Morale della IX Municipalità Pianura Soccavo, il contest celebrerà il santo e il quartiere Pianura, il territorio che tanto amò durante la sua vita. 

L’evento sarà inoltre l’occasione per dare lustro ai laboratori dolciari della zona, che con la loro creatività e competenza, realizzeranno dei dolci in grado di rappresentare il territorio dei Campi Flegrei e al contempo di riportare un’analogia con don Giustino. Il 18 gennaio 2021 alle ore 10 presso il Vocazionario “Deus Charitas” di Pianura avverrà la premiazione finale. A comporre la giuria Stefano Avellano, pasticciere dello storico bar di Napoli Gambrinus, Ulderico Carraturo dell’Antica Pasticceria Carraturo”, Rosario Mattera, ideatore del Festival Malazè e Mina Perna, cake designer e docente presso la scuola professionale “Dolce & Salato”. Il presidente della giuria sarà don Ciro Sarnataro, Rettore del Vocazionario “Deus Charitas”.  

Il 20 settembre 1913, nel giorno in cui divenne sacerdote, don Giustino emette un voto solenne: fondare una congregazione religiosa che avesse lo scopo di aiutare gratuitamente a diventare sacerdoti tutti quei ragazzi privi dei necessari mezzi finanziari. Nasceranno così le congregazioni religiose dei Vocazionisti, delle Vocazioniste e l’Istituto secolare delle Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale. A Pianura sarà parroco di San Giorgio Martire fino alla sua morte, sopraggiunta il 2 agosto 1955.

Grazie alla collaborazione con la Delegazione di Napoli dell’Associazione Italiana Sommelier, l’evento sarà arricchito dalla presenza del sommelier e degustatore Davide Romanelli, che suggerirà per ogni dolce presentato l’abbinamento con un vino o un liquore. Durante l’evento sarà inoltre premiata la miglior “pizza dolce”, piatto tipico della zona. A giudicare, in questo caso, sarà una giuria composta esclusivamente dai cittadini del quartiere. L’intera somma raccolta grazie al contributo di sponsor e realtà del territorio campano sarà devoluta in beneficenza. Al fine di evitare assembramenti, l’evento potrà essere seguito in diretta social sulla pagina Facebook de “Il Corriere di Pianura” e in collegamento radiofonico sul sito www.radioshamal.it.

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Cronache

Mille posti in più nei nidi entro il 2026: a Napoli nasce una nuova rete di servizi per l’infanzia

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Nuovi asili nido, assunzioni di educatori, fondi Pnrr e investimenti comunali: Napoli si prepara a un vero e proprio rilancio dell’offerta educativa per la fascia 0-6 anni. A partire dall’anno scolastico 2026-2027, saranno attivati sedici nuovi nidi finanziati con fondi Pnrr, a cui si aggiungeranno sei strutture realizzate con risorse comunali, per un totale di mille posti in più entro il 2026.

Il piano: mille nuovi posti e 300 educatori entro due anni

«Entro il 2027 potremo accogliere 4.400 bambini in più – spiega l’assessora comunale all’Istruzione, Maura Striano –. Attualmente abbiamo circa 2.000 posti disponibili. Per sostenere l’ampliamento dell’offerta, sono previste 50 assunzioni di educatori entro l’anno e altre 250 entro il 2026».

Il piano, condiviso con le sigle sindacali, è stato definito dal sindaco Gaetano Manfredi, in qualità di commissario per gli asili nido, e presentato al Ministero dell’Istruzione come proposta strutturale di sviluppo.

Gli interventi sul territorio

Le nuove strutture saranno distribuite in tutto il territorio comunale, coinvolgendo plessi storici e aree strategiche. Tra gli istituti interessati: Agazzi, Scura, Ammaturo, Maria Cristina di Savoia, Nido Calata Capodichino, Gigante, Vanvitelli, Laghetto, De Curtis, Callas, Pizzo Russo, Via Valente, Labriola, Novelli, Arcobaleno e Loggetta. L’ampliamento dell’offerta pubblica prevede strutture a gestione diretta con 1000 nuovi posti per la fascia 0-3 anni.

La soddisfazione dei sindacati

Apprezzamento è arrivato anche dalle sigle sindacali. Agostino Anselmi e Giuseppe Ratti della Cisl Fp hanno espresso fiducia: «Siamo soddisfatti per la linea adottata dal Comune e per il ruolo del sindaco Manfredi. Ora servono dati chiari sul piano di rientro dal commissariamento e un investimento forte nelle assunzioni, per superare le carenze croniche di organico».

Infrastrutture e riuso di immobili

Il progetto prevede anche un significativo investimento in infrastrutture: 95 milioni di euro per la costruzione di nuovi asili nido e 3,5 milioni da fondi comunali per la ristrutturazione di edifici esistenti, come l’ex Eca di Materdei e una villetta confiscata in via Generale d’Ambrosio, già adattata ad asilo.

Interessante anche il riutilizzo delle ex case dei custodi all’interno degli edifici scolastici: due di queste sono già diventate nidi, e altre seguiranno.

In arrivo altri fondi e nuovi progetti

«Abbiamo candidato sei strutture al recente bando Pnrr per un valore complessivo di 7 milioni di euro – aggiunge Striano –. Aspettiamo la risposta del Ministero. Tra i progetti principali: un grande nido a Scampia, una struttura nell’Educandato statale in piazza Miracoli, e un nuovo polo al Rione Traiano».

 

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Economia

Addio ad Aldo Frulio, storico broker marittimo e punto di riferimento dello shipping napoletano

Fondatore della Unitramp Shipbrokers, fu stimato da armatori di tutto il mondo: una vita tra discrezione, competenza e grandi successi.

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Lutto nel mondo dello shipping napoletano per la scomparsa di Aldo Frulio, 78 anni, broker marittimo tra i più apprezzati a livello internazionale. Nato a Torre del Greco, Frulio è stato il fondatore e guida della Unitramp Shipbrokers, società di brokeraggio navale tra le più influenti in Italia, stimata da armatori di primo piano come Gianluigi Aponte, numero uno del colosso mondiale Msc.

Una carriera costruita su competenza e umanità

Aldo Frulio ha saputo distinguersi non solo per l’elevata competenza tecnica, ma anche per le qualità umane che tutti gli riconoscevano: gentilezza, discrezione, affidabilità. Un vero signore del mare, stimato e rispettato in ogni contesto, capace di mantenere relazioni professionali solide e durature, anche nei mercati internazionali più complessi.

I grandi successi: commesse in Cina e alleanze strategiche

Tra i suoi successi professionali più rilevanti si ricorda la commessa plurima di oltre 15 navi bulk carrier post-panamax da 92.500 tonnellate, coordinate con il cantiere New Jiangsu Yangzijiang nei primi anni Duemila. Un’iniziativa a cui aderirono numerose shipping company torresi. Negli stessi anni Frulio guidò un’operazione analoga per un consorzio di piccoli armatori campani riuniti nel Canadry, con una serie di ordini per navi mini-bulker presso lo stesso cantiere cinese.

Negli ultimi tempi, grazie anche alla presenza del figlio Vincenzo Frulio, Aldo era riuscito a rafforzare la presenza del brokeraggio napoletano in Asia, favorendo ordini strategici di traghetti per Moby e Gnv presso i cantieri Guangzhou Shipyard International, oggi in fase di debutto sul mercato.

Un marchio storico dello shipping napoletano

La Unitramp Shipbrokers affonda le sue radici nel 1969, quando nacque a Napoli la CimaSud Srl, fondata da un gruppo di soci per offrire servizi di brokeraggio al nascente mercato armatoriale locale. Nel 1975, Aldo Frulio e Alberto Paoluzzi rilevarono la società e la trasformarono nell’attuale realtà, interamente controllata, dal 1980, dalla famiglia Frulio.

Da allora, Aldo è stato l’amministratore delegato e cuore pulsante dell’azienda, con il figlio Vincenzo come braccio operativo, consolidando rapporti con gruppi come Msc, Giovanni Visentini, Vincenzo Onorato e numerosi altri armatori campani.

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In Evidenza

Renzo Arbore premiato a Napoli: dedico questo riconoscimento ai miei genitori e alla mia Napoli

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Oggi alle 17.30, nella sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli, Renzo Arbore (le foto sono di Imagoeconomica) riceverà il Premio San Pietro a Majelladalle mani del direttore Gaetano Panariello e della presidente Carla Ciccarelli. Un riconoscimento importante, conferito a chi ha saputo raccontare l’anima di Napoli con eleganza e profondità culturale. «Sono contento e grato – ha detto Arbore in un’intervista rilasciata a Il Mattino – perché riconoscono ufficialmente il lavoro che ho fatto per promuovere la musica napoletana nel mondo, in radio, in tv, e con l’Orchestra Italiana».

Un premio che Arbore dedica con commozione alla memoria dei suoi genitori: «Penso a mio padre con i suoi dischi a 78 giri e a mia madre che suonava le melodie partenopee al pianoforte. A Foggia, nell’ambulatorio di papà, arrivavano musicanti di strada con i motivi del dopoguerra».

Un’eredità artistica lunga più di cinquant’anni

Renzo Arbore ha ripercorso i momenti fondamentali della sua lunga carriera, ricordando con orgoglio il debutto dell’Orchestra Italiana nel 1991, proprio a Napoli, nel programma Canta Napoli International. «In oltre 30 anni – ha raccontato – abbiamo fatto quasi duemila concerti in Italia e in tutto il mondo: Russia, Cina, Australia, Americhe… un trionfo».

A spingerlo a fondare l’orchestra fu l’amore per la canzone napoletana, che negli anni Ottanta era percepita come “roba da nonni”. Arbore ha voluto riscattare quella tradizione, con eleganza e innovazione, immergendola nei ritmi internazionali grazie a «15 strumentisti made in Naples, più un oriundo: me!».

RENZO ARBORE

L’impegno per il riconoscimento Unesco della canzone napoletana

Da tempo Arbore è promotore dell’iniziativa per far inserire la canzone napoletana nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. «È un peccato grave non averlo ancora fatto – ha dichiarato –. Il motivo più noto al mondo è ‘O sole mio. Si sbrigassero!».

Nel corso dell’intervista, Arbore ha anche ricordato il suo ruolo di pioniere nella promozione di artisti che hanno segnato la storia della musica napoletana contemporanea. «Nel ’69 invitai gli Showmen di Mario Musella e James Senese, poi fu la volta di Pino Daniele, Roberto Murolo, Sergio Bruni, la NCCP, gli Osanna, Pietra Montecorvino…».

Il futuro: un libro e uno spettacolo sulla sua Napoli

Arbore ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo libro e sogna uno spettacolo di memorie napoletane. «Racconterò la mia Napoli, a partire da quando suonavo nei locali vicino al porto con gli americani… vedremo».

Prima della cerimonia, lo showman visiterà la casa museo di Roberto Murolo al Vomero, sede della fondazione a lui intitolata. «Sarà un pellegrinaggio, per tuffarmi in un caro passato», ha concluso.

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