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Ucraina, tre anni di guerra e 302 fake news

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Tre anni dall’invasione russa in Ucraina e 302 fake news sulla guerra diffuse da oltre 500 siti, è cresciuta la quota di contenuti falsi creati dall’intelligenza artificiale, dietro queste operazioni c’è John Mark Dougan, un vice sceriffo della Florida diventato propagandista del Cremlino. A tracciare il quadro è NewsGuard, la piattaforma che monitora la disinformazione e ha un database chiamato Misinformation Fingerprints. “Nei primi mesi di guerra la propaganda russa si concentrava sulla prevalenza del nazismo in Ucraina – afferma – Più recentemente la Russia ha diffuso false affermazioni sulla corruzione ucraina, sul presunto calo del sostegno politico a Zelensky e sul dispendio di dollari occidentali”. Sia il contenuto sia le tattiche si sono evoluti dal giorno dell’invasione, il 24 febbraio 2022.

In particolare, osserva NewsGuard, c’è stato un uso crescente dell’intelligenza artificiale. Nel primo anno di guerra la piattaforma ha smentito 112 false affermazioni, una delle quali riguardava l’intelligenza artificiale; 71 nel secondo, cinque delle quali erano con l’IA; e 119 nel terzo, 16 delle quali con l’IA. Il primo deepfake utilizzato dalla Russia e identificato da NewsGuard – a marzo 2022 – è un video sfocato e pixelato: mostra il presidente Zelensky su un podio presidenziale che esorta gli ucraini ad arrendersi. L’IA ha anche aiutato fonti filo-Cremlino a impersonare media occidentali credibili – tra cui Bbc, Cnn e Bloomberg News – per diffondere false affermazioni. Dall’inizio della guerra, NewsGuard ha sfatato 44 false narrazioni che si spacciavano per media credibili di cui 24 apparse nell’ultimo anno.

L’IA è stata utilizzata per manomettere video autentici, creare copertine di giornali e generare video travestiti da media veri. “La forza trainante dietro questa disinformazione che ha accumulato milioni di visualizzazioni – sottolinea NewsGuard – sembra essere John Mark Dougan, un vice sceriffo della Florida diventato propagandista del Cremlino. Dougan fa parte di un’operazione di influenza russa soprannominata da Microsoft ‘Storm-1516’, e sembra essere un ramo dell’Internet Research Agency, una fattoria di troll russa ora chiusa”. Gli analisti hanno sfatato 37 false narrazioni legate a Storm-1516 che prendevano di mira l’Ucraina, le elezioni americane, le Olimpiadi di Parigi e le elezioni tedesche. Di queste narrazioni, 14 accusano Zelensky e sua moglie di utilizzare gli aiuti per acquistare beni di lusso: hanno ottenuto più di 66,4 milioni di visualizzazioni. Infine, altro dato allarmante, è che la propaganda russa è finanziata inconsapevolmente anche dai principali marchi americani e globali che comprano spazi pubblicitari posizionati in automatico sui siti e decisi dagli algoritmi, che vanno a finire anche su siti di disinformazione russi. NewsGuard ha identificato e monitorato 551 siti che diffondono false narrazioni sulla guerra. “Di questi – spiega – 87 continuano a pubblicare pubblicità programmata dai principali fornitori di annunci tra cui Google, Criteo e Mgid”.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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