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Spettacoli

Tutti i vip cinquantenni del 2019, da Bardem a Jennifer Lopez a Cate Blanchett a Conte, Chechi, Leonardo…

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Nel 1969, l’anno che per certi versi ha davvero cambiato tutto nella storia del mondo, dallo sbarco sulla Luna al festival di Woodstock, ha visto la luce anche un vero e proprio plotone di vip del mondo, che quest’anno quindi soffiano 50 candeline. Il primo a varcare la soglia del mezzo secolo è l’immenso e amatissimo Michael Schumacher, che festeggia il 3 gennaio e dal 2013 – dopo l’incidente choc sugli sci – vive avvolto dall’amore di amici e familiari che ne tutelano la privacy nel modo più assoluto. Ma sono tantissimi i campioni dello sport che fanno “50” nel 2019: da Gabriel Batistuta (1 febbraio) a Jury Chechi (18 ottobre), da Leonardo (5 settembre) ad Antonio Conte (31 luglio), da Fiona May (12 novembre) allo spericolato Felix Baumgartner (20 aprile), da Kristian Ghedina (20 novembre) alla regina delle nevi Stefania Belmondo (13 gennaio). Sembra incredibile, ma nella truppa dei cinquantenni il 24 luglio entra – ma lo fara’ senza dubbio ballando, cantando e sfoggiando il fisico di una diciottenne – anche l’inossidabile Jennifer Lopez. Mezzo secolo anche per le bellissime Jennifer Aniston (11 febbraio), Renee Zellweger (25 aprile), Cate Blanchett (14 maggio) e la protagonista di Grey’s Anatomy Ellen Pompeo (10 novembre). Compleanno “importante”, ma addolcito dall’amore del marito Michael Douglas, anche per la meravigliosa Catherine Zeta-Jones (25 settembre). Tanti i sex symbol del cinema che affrontano la fine del decennio dei 40 anni: il 1 marzo ne compie 50 Javier Bardem, il 4 novembre Matthew McConaughey, il 13 novembre Gerard Butler, il 18 agosto Edward Norton. Per i fan di Beverly Hills 90210 compie mezzo secolo il 28 agosto anche l’eterno ragazzino Jason Priestley che nella famosa serie era Brandon. Meno bello ma senza dubbio di talento anche il neocinquantenne Jack Black che festeggia il 28 agosto. Nel mondo cinema italiano affrontano le 50 candeline senza perdere in fascino e bravura Pierfrancesco Favino (24 agosto), Beppe Fiorello (12 marzo), Kim Rossi Stuart (31 ottobre), Roberto Farnesi (19 luglio) e Paolo Conticini (10 gennaio). Mezzo secolo anche per Paolo Kessisoglu (25 luglio) e Diego Bianchi (28 ottobre). E mentre nel ’69 si ballava e cantava a Woodstock e all’isola di Wight, mentre uscivano Abbey Road e Ummagumma, nascevano Marilyn Manson (5 gennaio), Ben Harper (28 ottobre), Dave Grohl batterista dei Nirvana e fondatore dei Foo Fighters (14 gennaio), Gwen Stefani (3 ottobre) e Jason “Jay” Kay, frontman dei Jamiroquai (30 dicembre). Per la musica italiana festeggiano Irene Grandi (6 dicembre) e Mietta (12 novembre) e poi Giovanni Allevi (9 aprile), Frankie Hi NRG MC (18 luglio) e Roy Paci (16 settembre). Infine un ultimo compleanno significativo: il 28 dicembre festeggia 50 anni anche il padre di Linux, Linus Torvalds, che faceva i primi vagiti proprio contemporaneamente alla nascita di Arpanet, predecessore di Internet.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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