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Trump: l’Ucraina non doveva iniziare la guerra

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Donald Trump respinge al mittente le proteste dell’Ucraina per essere stata esclusa dal tavolo dei negoziati con la Russia e rilancia accusando Kiev di aver “iniziato la guerra” senza tuttavia articolare il suo pensiero. In una delle consuete conferenze stampa fiume in occasione della firma di nuovi ordini esecutivi, questa volta da Mar-a-Lago, il presidente americano ha, inoltre, dichiarato che i colloqui in Arabia Saudita con Mosca sono andati “molto bene” e che “probabilmente” incontrerà Vladimir Putin entro fine mese. “Sono più fiducioso di prima”, ha dichiarato The Donald dopo che il suo emissario, il segretario di Stato Marco Rubio, e quello del Cremlino, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, a Riad hanno stabilito una sorta di reset nei rapporti tra Stati Uniti e Russia per la “pace” in Ucraina ma anche in vista di nuovi affari tra Washington e Mosca e di un’intesa sugli equilibri di potere nel mondo.

Un vertice criticato da Volodymyr Zelensky, che ha lamentato l’esclusione di Kiev e chiesto “colloqui equi” anche con Ue, Regno Unito e Turchia durante l’incontro ad Ankara con Recep Tayyip Erdogan – candidatosi ad ospitare i futuri negoziati di pace – prima di rinviare al 10 marzo la visita a Riad per evitare coincidenze sospette. Trump dal canto suo non ha preso bene le critiche e si è detto “molto deluso” dalle proteste del leader ucraino. “Ho sentito che sono arrabbiati per non avere un posto al tavolo dei negoziati. Ce lo hanno avuto per tre anni…. Allora non avrebbero dovuto iniziare la guerra”, ha affermato parlando con la stampa nel suo resort in Florida senza tuttavia spiegare cosa intendesse, dal momento che è stata la Russia ad invadere l’Ucraina. Il commander-chief ha anche assicurato di “essere in grado di porre fine al conflitto” e si è detto favorevole all’invio di truppe di pace europee nel Paese una volta raggiunto un accordo. “Se i Paesi europei vogliono farlo è fantastico, sono assolutamente d’accordo”, ha precisato ai giornalisti a Mar-a-Lago aggiungendo che gli Stati Uniti non avrebbero contribuito “perché siamo molto lontani”. Quanto ai soldati americani già presenti in Europa Trump ha garantito che non intende ritirarle.

“Nessuno me lo ha chiesto e non intendo farlo”. Il presidente americano è anche tornato sui dazi, annunciando una nuova ondata a partire dal 2 aprile. “Imporremo tariffe sulle auto straniere attorno al 25% e oltre”, ha avvertito ribadendo che le misure sono “reciproche” e sottolineando che “aumenteranno nel corso dell’anno”. Quanto all’ordine esecutivo di giornata, il presidente ha firmato una legge “per migliorare l’accessibilità e la disponibilità della fecondazione in vitro per un maggior numero di americani”, una promessa che aveva fatto in campagna elettorale. Non si placano poi le polemiche sul ruolo di Elon Musk nel governo. Mentre la giudice di Washington Tanya Chutkan ha respinto il ricorso di 14 Stati democratici per evitare che il miliardario e il suo dipartimento per l’efficienza energetica abbiano accesso ai dati delle agenzie federali e godano di mano libera sui licenziamenti dei dipendenti federali, The Donald ha garantito che veglierà su eventuali conflitti d’interesse per le aziende di Musk.

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Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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