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Truffò Antonio Conte, sequestrati 11 milioni al broker dei vip Massimo Bochicchio

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Quadri di Giacomo Balla e Mario Schifano, un vaso di Pablo Picasso e foto di Richard Avedon a cui si aggiungono orologi costosi, molte monete d’oro da collezione e pregiati mobili e oggetti di design. E ancora oltre un milione di euro, su conti correnti o investiti in polizze e un immobile a Cortina d’Ampezzo del valore catastale di circa 2 milioni. Sono questi in sostanza i beni sequestrati oggi dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano a Massimo Bochicchio, il broker di origini campane finito di nuovo nei guai: gia’ accusato dalla Procura di Modena di appropriazione indebita per la truffa al ‘mister’ dell’Inter Antonio Conte e ad altri vip, ora si ritrova indagato anche da quella milanese ma per riciclaggio. A disporre il sequestro preventivo fino a 10,9 milioni di euro e’ stato il gip Chiara Valori che ha accolto la richiesta dei pm Paolo Filippini e Giovanni Polizzi e dall’aggiunto Maurizio Romanelli. Nel provvedimento il giudice, oltre tratteggiare la ‘carriera’ di Bochicchio, cancellato dall’albo nazionale dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede nel 2019, riscostruisce il meccanismo architettato per consentire a 5 clienti finora accertati, tra cui Paolo Barberini, imputato a Latina per il crac del gruppo alimentare Midal, di investire e “rientrare in possesso” di “consistenti fondi” sottratti al fisco o provento di altri reati come la bancarotta. Bochicchio, dal 2011 avrebbe “raccolto attraverso le societa’ Kidman Asset Management e Tiber Capital” da lui create, controllate e guidate a Londra (citta’ dove viveva con mogli e figli prima di volare a Dubai) “cospicui capitali dei propri clienti”. Soldi che avrebbe ‘dirottato’ in investimenti (…) anche in Paesi a ridotta tassazione, massima tutela della riservatezza e bassa collaborazione giudiziaria, come Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti e, in caso di necessita’, anche l’assoluta riservatezza(…), omettendo i controlli antiriciclaggio prescritti” e cercando di “occultare o ad ostacolare l’identificazione degli effettivi beneficiari delle somme di denaro” investite con strumenti ad “alto rischio”. Ma nel decreto c’e’ anche l’elenco di una quarantina di clienti a cinque stelle del broker, molti dei quali conosciuti all’esclusivo Circolo Canottieri Aniene (nessuno e’ indagato). Alcuni di loro, tra cui Conte, lo hanno denunciato a Londra (e’ stato aperto un procedimento civile), per non essere stati rimborsati dei capitali che gli avevano affidato alle scadenze previste. Tra i nomi, oltre a quelli dell’allenatore neroazzurro, dell’ex giocatore della Juventus Patrice Evra o di Raffaele Trombetta, ambasciatore italiano nel Regno Unito, spuntano quelli di Marcello Lippi, ex Ct della nazionale campione del mondo nel 2006, e del figlio Davide e del noto architetto romano Achille Salvagni. In piu’ si legge la deposizione dello scorso ottobre di Daniele Conte, il fratello del tecnico neroazzurro che ha lavorato con Bochicchio e che lo ha denunciato a Roma, raccontando il ‘sistema’ messo a punto dal consulente finanziario, e stimando che il denaro rastrellato, in tutto 600 milioni di euro, sarebbe stato utilizzato in vari modi, tra cui l’acquisto di opere d’arte e pezzi di design, e per garantire a lui a alla sua famiglia “un elevatissimo tenore di vita”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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