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Tris alla Samp con un super Morata, la Juve non si ferma più

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Sono tre punti che fanno bene alla Juventus, ringrazia la classifica (avvicinato per il momento il Napoli al terzo posto) e sorride il morale: vincere al Ferraris con la Sampdoria e’ stato il modo migliore per prepararsi alla sfida di ritorno in Champions League mercoledi’ a Torino col Villareal per guadagnarsi i quarti di finale. Finisce 3-1, decidono l’autorete di Yoshida e la doppietta di Morata: il gol di Sabiri illude i liguri solo per qualche minuto. La Juventus si prende il bottino pieno e conferma di essere la squadra piu’ in forma del 2022, nessuno ha fatto piu’ punti: sono 10 vittorie nelle ultime 15 gare. La Samp e’ tornata sul pezzo solo quando la squadra di Max Allegri ha rallentato nella ripresa abbassando il ritmo: c’e’ il rimpianto del rigore sbagliato da Candreva ma soprattutto parato da Szczesny al 29′ del secondo tempo dopo un fallo di mano da parte di Rabiot. E’ un successo che premia il collettivo bianconero, che brilla anche senza Vlahovic per la prima volta inizialmente in panchina da quando e’ arrivato nel mercato di gennaio: un turno di riposo verso il big match di mercoledi’. Per l’ex viola uno spezzone nel finale.

E’ stata una bella Juve, sul taccuino di Allegri ci sono soltanto note liete: la forza dei bianconeri e’ nel gruppo che sa esaltare le qualita’ del singolo, sono tutti fondamentali nel progetto tecnico. Ci ha provato la Sampdoria, almeno all’inizio: pressing alto e un paio di conclusioni che hanno dato fastidio a Szczesny. Poi e’ stato un crescendo della Vecchia Signora capace di colpire al primo affondo con l’incursione di Cuadrado dopo 23′ minuti: il cross e’ un delizioso assist per Kean che prova a timbrare il cartellino, Yoshida si trova a meta’ strada in scivolata e col tacco mette alle spalle di Falcone nel tentativo di allontanare il pallone. Il vantaggio apre un’autostrada per i bianconeri che controllano senza troppi affanni la reazione doriana generosa ma confusa. Nell’area bianconera non ci sono troppi sussulti, cosi’ la Juve approfitta per piazzare il bis e scrivere di fatto la parola fine nella storia del match. Sfonda centralmente Kean che viene atterrato goffamente da Colley: il minuto numero 34′ sancisce il raddoppio di Morata dal dischetto sotto gli occhi in tribuna d’onore del ct azzurro Roberto Mancini. Nella ripresa si vede Vlahovic che sfiora il tris, poi l’episodio del penalty fallito da Candreva. Pero’ la punizione vincente di Sabiri con la deviazione in barriera di Morata riapre le danze al 39′. Solo un brivido per la Juve, ancora una volta lo spagnolo mette la sua firma, o meglio la sua testa, sul cross di Locatelli: Falcone avrebbe potuto fare meglio. E’ la serata perfetta della Juve, un telegramma spedito al Villareal.

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Inter, vittoria di misura e testa al Barcellona: 1-0 contro il Verona con il rigore di Asllani

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Una vittoria preziosa, ottenuta con pragmatismo e ampio turnover: l’Inter supera il Verona per 1-0 a San Siro grazie a un rigore trasformato da Asllani e può ora concentrarsi con serenità sulla sfida decisiva contro il Barcellona.

Simone Inzaghi, squalificato e sostituito in panchina da Massimiliano Farris, rivoluziona la formazione rispetto alla gara europea: l’unico titolare confermato è Bisseck. Con lui in difesa De Vrij e Carlos Augusto, mentre sugli esterni agiscono Darmian e Zalewski. In mezzo al campo, Asllani in regia, affiancato da Frattesi e Zielinski. In avanti, spazio a Correa e Arnautovic.

L’inizio è tutto nerazzurro. Carlos è tra i più ispirati e già al quinto minuto propizia l’episodio chiave: imbucata per Arnautovic e fallo di mano netto di Valentini in area. L’arbitro Manganiello, dopo revisione al VAR, assegna il rigore. Dal dischetto si presenta Asllani: esecuzione impeccabile e primo gol in campionato per il centrocampista albanese, che spiazza Montipò e firma l’1-0.

Il Verona fatica a reagire. Il 5-3-1-1 di Zanetti punta sulla densità e sul gioco sporco, ma l’Inter controlla senza affanni. Zalewski è particolarmente attivo sulla sinistra, mentre l’unica vera occasione per gli ospiti è un destro potente di Sarr, respinto con attenzione da Martinez. L’illusione del raddoppio arriva ancora da Asllani, ma il suo tiro colpisce solo l’esterno della rete.

Nella ripresa, il copione non cambia subito: il Verona prova timidamente ad alzare il baricentro, ma l’Inter gestisce il possesso senza forzare. L’ingresso di Dimarco e Mkhitaryan prima, poi di Taremi e Acerbi, porta forze fresche, ma l’atteggiamento rimane conservativo. I nerazzurri badano a contenere, Martinez si fa spesso coinvolgere nel giro palla per addormentare il ritmo e spegnere le iniziative dell’Hellas.

Nel finale qualche brivido, ma nessun vero pericolo per la porta nerazzurra. L’Inter archivia la pratica con un 1-0 di sostanza, senza entusiasmi ma con pieno controllo. Tre punti pesanti in ottica campionato e una spinta in più verso l’attesissimo ritorno con il Barcellona. Ora, sì, la testa può andare tutta lì.

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Tennis: Sabalenka batte Gauff e vince Masters 1000 Madrid

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Aryna Sabalenka trionfa a Madrid superando nella finale del Masters 1000 Coco Gauff per 6-3 7-6 in un’ora e 39 minuti di gioco. Per la Sabalenka, n.1 della Wta, è il terzo titolo a Madrid dopo il successo del 2021 su Ashleigh Barty e quello del 2023 su Iga Swiatek, e anche il terzo titolo dell’anno dopo le vittorie a Brisbane e Miami. Complessivamente è il 20esimo titolo della carriera.

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Raspadori, il goleador dai gol pesanti: calmi e gesso, dobbiamo lavorare ancora

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“Penso che di pezzettini ne abbiamo costruiti tanti durante l’anno, siamo alla fine, mancano tre partite, ma dobbiamo pensare solo alla prossima, quella che viene è la più importante. Penso che ci siano dei gol che vengono ricordati, ma quello che rimane a noi è quello che c’è dietro, il lavoro quotidiano per poter vincere queste partite. Siamo riusciti a portarla a casa, non è mai scontato”. Lo ha dichiarato l’attaccante del Napoli Giacomo Raspadori ai microfoni di Dazn dopo il match vinto 1-0 contro il Lecce. “La partita è stata molto difficile, avevamo pressione, l’importante è avere vinto, dobbiamo continuare così. Clean sheet? Parte dagli attaccanti, quando loro fanno bene è più facile anche per noi”, ha aggiunto Amir Rrahmani.

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