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Cronache

Travolto da una lastra di ferro, muore un 18enne in stage aziendale

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Un altro diciottenne, studente in stage lavorativo, si aggiunge alla terribile serie dei giovani morti in fabbrica. La tragedia e’ avvenuta nel pomeriggio, all’interno della Bc Service, un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli che opera in via Volta, a Noventa di Piave (Venezia). Pare che il ragazzo, Giuliano de Seta, si trovasse da solo nei pressi di un macchinario, quando una pesante lastra di ferro e’ scivolata da un cavalletto e l’ha preso in pieno agli arti inferiori. I colleghi dello stabilimento sono accorsi subito, capendo che l’infortunio era gravissimo. In pochi minuti e’ stata fatta arrivata un’autoambulanza con i medici del Suem. Le fasi del soccorso sono state frenetiche, si e’ cercato di tutto di stabilizzare il giovane, per trasportarlo all’ospedale. Ma e’ stato inutile, lo stagista e’ spirato poco dopo. Una scena straziante, gia’ vista purtroppo con ragazzini altre volte in questo 2022 che e’ stato un’ecatombe di incidenti mortali sul lavoro. Il 18enne, residente a Ceggia (Venezia) frequentava la quinta in un istituto tecnico di Portogruaro. Come per tanti suoi coetanei, l’ingresso in azienda con un progetto di alternanza scuola-lavoro era un passaggio chiave per fare esperienze e presentarsi gia’ pronto ad una eventuale un’assunzione, una volta terminata la scuola. L’incidente ha cancellato tutto. Il fatto e’ successo verso le ore 17; il ragazzo alle prese con un macchinario, forse voleva controllarne gli ingranaggi, quando all’improvviso, la barra di metallo e’ caduta dal cavalletto, straziandolo alle gambe. I Carabinieri, i tecnici dello Spisal dovranno ora cercare le risposte sulle cause della tragedia, e capire intanto se il 18enne potesse trovarsi da solo vicino a quel macchinario. “Ho appreso con dolore della tragedia di Portugruaro. Una morte inaccettabile che ha colpito tutta la comunita’ scolastica. Insieme a tutta la scuola italiana sono vicino alla famiglia”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il quale ha chiamato la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal giovane e si e’ messo in contatto con la famiglia per esprimere la sua vicinanza. Protestano gli studenti: “Chiedevamo di abolire i Pcto e riformare il rapporto tra scuola e lavoro, costruendo tirocini in luoghi di lavoro sicuri. Nulla e’ stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito, non e’ scuola un luogo che puo’ far morire i nostri coetanei. Il ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi”, afferma la Rete degli Studenti Medi. “Dobbiamo fermare questa strage quotidiana nei luoghi di lavoro che non conosce eta’ e settori. La tutela della vita viene prima di ogni cosa”, scrive su twitter il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. Per il segretario del Pd Enrico Letta, “Quella di Portogruaro e’ una tragedia che lascia attoniti, agghiacciati. Non puo’ succedere. Non deve succedere”. Un fatto del tutto simile e’ costato la vita nel gennaio 2022 a Lorenzo Parelli, 18 anni, al suo ultimo giorno di stage nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro, alla Burimec, un’azienda meccanica di Lauzacco, in Friuli. A febbraio 2022 nelle Marche, a Fermano, ci fu un altro incidente terribile. Qui mori’ un ragazzo appena 16enne, Giuseppe Lenoci. Il giovane era a bordo del furgone della ditta di termoidraulica in cui stava svolgendo lo stage, che sbando’ e usci’ di strada; il giovane rimase ucciso sul colpo.

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Commando armato tra i vicoli dei Quartieri: volevano uccidere

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Armi in pugno, volti coperti, in quattro hanno fatto irruzione nell’androne di Foqus, la Fondazione Quartieri Spagnoli, in via Portacarrese a Montecalvario. Erano circa le mezzanotte di domenica scorsa e i componenti del commando erano convinti che lì dentro si nascondesse l’uomo che stavano inseguendo per uccidere, come vendetta per un precedente agguato, avvenuto due settimane prima in via Nardones. Non trovandolo, sono fuggiti via. Attimi di terrore per il custode, che ha denunciato tutto.

Il contesto: vendetta e criminalità

Secondo le indagini della Squadra Mobile diretta da Giovanni Leuci, quella incursione armata è stata la risposta a un episodio camorristico. Un agguato, avvenuto a tarda notte tra i vicoli del centro, documentato grazie alla testimonianza di uno studente. L’inchiesta è condotta dalla DDA con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza confermano la dinamica e il livello di pericolosità dei quattro incappucciati, armati di pistole e fucili.

L’emergenza criminale e il caso minorenni

L’attacco a Foqus arriva in un momento già delicato per Napoli, dove si sta alzando l’allarme sulla presenza di armi tra i giovanissimi. Solo pochi giorni fa due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati pugnalati da coetanei nei pressi di piazza Dante, per futili motivi. Ieri, il prefetto Michele di Bari e l’assessore alla legalità Antonio De Iesu si sono recati nella zona degli accoltellamenti per incontrare commercianti e cittadini e ribadire l’importanza dell’impegno collettivo contro la devianza giovanile.

La missione di Foqus e la voce di Rachele Furfaro

“Domenica notte il nostro portone era aperto”, spiega Rachele Furfaro, fondatrice e presidente di Foqus. “Da quando siamo nati, nel 2013, abbiamo cercato di vivere la realtà dei Quartieri come una grande piazza, aperta alla contaminazione culturale e al contrasto della povertà educativa”. Non a caso, proprio ieri, la struttura ha ospitato un incontro con 750 studenti provenienti da tutta Italia, in collaborazione con la Robert Francis Kennedy Foundation e l’Università Orientale.

Diritti, scuola e coraggio nei Quartieri

“Serve più coraggio anche da parte delle scuole per stare in questi territori e mettere in campo interventi di qualità. Bisogna affermare il diritto alla formazione, alla lettura, al gioco”, insiste la presidente Furfaro. Un messaggio ancora più forte alla luce dell’ennesimo episodio di violenza giovanile che ha scosso Napoli lo scorso week end.

Il lavoro di Foqus non si ferma. La comunità reagisce, nonostante tutto.

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Videochiamata al concerto dal carcere, indagato Baby Gang

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La Procura di Catania ha indagato il rapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, in arte Baby Gang, per concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito la mafia, e per avere violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo. Agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, in raccordo con quelli di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (Lecco) un decreto di perquisizione e hanno sequestrato lo smartphone dell’artista che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad accertamenti forensi.

All’indagato la polizia ha anche notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania che vieta a Baby Gang di potere dimorare nel capoluogo etneo per quattro anni. Iniziativa che farà saltare il suo concerto previsto per l’8 agosto prossimo alla Villa Bellini. Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania la sua partecipazione, lo scorso 1 maggio, sul palco della Plaia, all’One day music festival, dove, prima di esibirsi con la canzone ‘Italiano’, scritta con Niko Pandetta, fa vedere un video sul suo smartphone in cui sembra assistere a una videochiamata con il nipote dello storico capomafia Turi Cappello. Il trapper però è in un carcere in Calabria, detenuto dal ottobre del 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti.

“È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”, ha incitato il pubblico dal palco l’artista mostrando il telefonino in cui si è visto il volto di Pandetta. Il gesto è stato ripreso da molti dei presenti che hanno poi postato i video sui social, diventati virali. Non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata, o fosse un antico video memorizzato. Per chiarire cosa fosse realmente accaduto e verificare se Pandetta abbia avuto la possibilità, dal carcere, di mandare un video o, addirittura, di partecipare in diretta al concerto del 1 maggio sulla spiaggia della Plaia la Procura di Catania ha avviato degli accertamenti, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura. E da una perquisizione nella cella del carcere di Rossano, dove Pandetta è detenuto, eseguita il 3 maggio scorso, la polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefonino. Per questo motivo è stato indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

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False fatturazioni e riciclaggio, 29 misure e 40 perquisizioni

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Ventinove misure cautelari e 40 perquisizioni sono in corso di esecuzione in 10 citta tra Emilia Romagna , Campania e Lombardia nei confronti di presunti appartenenti a un’associazione per delinquere operante nel settore edilizio e dedita all’emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro. Oltre 100 unità composte da operatori della polizia di Stato e da militari della guardia di finanza sono impegnate nell’operazione che si sta svolgendo Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini, Mantova, Napoli e Caserta. Si tratta del risultato di una complessa indagine – partita dalla segnalazione di movimentazioni di denaro sospette pervenuta alla polizia postale da parte di Poste Italiane – condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’ Emilia-Romagna coordinato dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, e dal Nucleo operativo metropolitano della guardia di finanza di Bologna, sotto la direzione del pubblico ministero Flavio Lazzarini della procura di Bologna.

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