Collegati con noi

In Evidenza

Tornano i “metalupi”: nati in laboratorio tre cuccioli ispirati alla preistoria, ma la scienza frena

Pubblicato

del

Si chiamano Romolus, Remus e Khaleesi i tre cuccioli nati grazie all’intervento di editing genetico della compagnia americana Colossal Biosciences, e presentati come i primi esemplari “resuscitati” di enocione (Aenocyon dirus), meglio noti come metalupi, grandi canidi estinti oltre 10 mila anni fa. Un’operazione definita di “de-estinzione”, che tuttavia divide il mondo scientifico.

Cuccioli “mitologici” tra scienza e marketing

I nomi scelti non sono casuali: Romolo e Remo evocano il mito fondativo di Roma, Khaleesi strizza l’occhio al fantasy de Il Trono di Spade. La Colossal ha puntato molto sull’immaginario collettivo per lanciare la notizia, ottenendo l’endorsement perfino di Elon Musk, che ha rilanciato sui social un fotomontaggio dei cuccioli sul celebre trono di spade.

I tre animali sono nati da embrioni impiantati in cagne surrogate, dopo un lungo processo di editing genetico che ha “corretto” 14 geni per avvicinare il DNA del lupo grigio a quello, ricostruito da resti fossili, del metalupo.

Gli scienziati: “Non è una vera de-estinzione”

Anna Meldolesi, giornalista esperta di genetica, smorza gli entusiasmi: «Non sono veri metalupi, ma lupi grigi “metalupizzati”». La modifica genetica riguarda tratti selezionati – principalmente estetici – ma non può riprodurre la specie scomparsa in tutte le sue caratteristiche biologiche, ambientali e comportamentali. Un ibrido, dunque, non un autentico enocione del Pleistocene.

Anche l’etologo Roberto Marchesini frena: «Non si salvano gli animali con la genetica. La vera de-estinzione su cui lavorare è quella degli habitat». Senza l’ambiente originale, ogni specie è incompleta: il mondo del Pleistocene, fatto di ghiacci, branchi e prede specifiche, è irrimediabilmente perduto.

Il precedente del “topo lanoso” e il sogno del mammut

La Colossal aveva già fatto parlare di sé con il “topo lanoso”, nato da geni di mammut. Ora i cuccioli di metalupo vivono in un’area protetta e segreta, dove saranno studiati dai ricercatori. L’obiettivo dichiarato è utilizzare la genetica per proteggere specie a rischio di estinzione, più che far rivivere quelle già scomparse.

Se i limiti scientifici sono evidenti, resta il fascino – e la pericolosità – di un esperimento che evoca Jurassic Park ma solleva domande etiche, ambientali e biologiche ancora aperte.

Advertisement
Continua a leggere

In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

Pubblicato

del

Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto