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Tonga in ginocchio, ‘l’eruzione più violenta da 30 anni’

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 “Un disastro senza precedenti”. Dopo quella che secondo gli esperti e’ stata la peggiore eruzione vulcanica degli ultimi 30 anni sull’intero pianeta, seguita da uno tsunami con onde alte fino a 15 metri in mare aperto, le prime voci ufficiali dall’arcipelago di Tonga, nel Pacifico meridionale, confermano un quadro drammatico sotto la fitta coltre di cenere che ancora ricopre abitazioni e infrastrutture ma anche spiagge e foreste. Almeno due tra le isole piu’ piccole appaiono praticamente distrutte, con tutte le case a pezzi in una e solo un paio ancora in piedi nell’altra, mentre un primo bilancio delle autorita’ locali parla di tre vittime accertate: due cittadini di Tonga e la 50enne britannica Angela Glover, da anni residente. Ma la conta dei danni e’ ancora lunga, anche perche’ l’arrivo dei soccorritori internazionali rimane ostacolato dalla cenere, che ha reso inagibile la pista principale dell’aeroporto internazionale Fua’amotu, e dal timore di nuove eruzioni, destinato a rallentare anche le operazioni di ripristino dei sistemi di comunicazione. Per l’approdo dei mezzi della Marina neozelandese si stima un’attesa di tre giorni, mentre cresce l’allarme per una possibile contaminazione delle falde acquifere e delle riserve alimentari. Paragonabile a quella del 1991 del vulcano Pinatubo nelle Filippine, che provoco’ 1.450 morti, l’eruzione sottomarina di sabato del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai e’ stata avvertita fino in Alaska, a 9 mila km di distanza, con onde acustiche registrate persino sull’Etna, e ha provocato uno tsunami che ha interessato buona parte del Pacifico meridionale, provocando anche una fuoriuscita di petrolio verso alcune spiagge del Peru’, dove due donne sono morte travolte da onde anomale. Nuove foto aeree scattate dalle forze di difesa neozelandesi mostrano le isole Hapai, al centro dell’arcipelago, completamente coperte di cenere grigia.

Una scena simile appare da immagini satellitari nel distretto di Kolofo’ou, nella capitale dell’arcipelago. Le attivita’ di ricognizione e soccorso sono destinate a proseguire con il contagocce almeno fino all’arrivo delle due navi inviate dalla Nuova Zelanda, la Wellington e la Aotearoa, che trasporteranno un elicottero Seasprite, oltre a forniture umanitarie, soprattutto acqua. In particolare la Aotearoa – ha precisato il ministro della Difesa neozelandese Peeni Henare – puo’ trasportare 250.000 litri di acqua potabile e produrne 70.000 al giorno attraverso un impianto di desalinizzazione. Tra i danni su cui si dovra’ intervenire ci sono anche quelli a uno dei piu’ importante cavi di comunicazione sottomarini che collega Tonga alle Fiji, su cui si basa la connettivita’ digitale tra l’arcipelago e il resto del mondo. Ma le riparazioni, stimano le autorita’, non potranno iniziare prima di febbraio. Circa 200 persone hanno cercato nelle ultime ore di ripulire dalla cenere la pista dell’aeroporto, ma ne sarebbero stati liberati non piu’ di 100 metri. Il ministro degli Esteri neozelandese, Nanaia Mahuta, ha assicurato che un C-130 carico di aiuti umanitari, soprattutto acqua ma anche generatori e kit igienici, e’ pronto a decollare per Tonga appena sara’ possibile. Aiuti umanitari con squadre di tecnici e forniture d’emergenza sono stati promessi anche dalle Nazioni Unite, che avvertono pero’ del rischio di importare un’altra emergenza, quella sanitaria del Covid, da cui l’arcipelago risulta al momento “libero”.

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Russia, respinto attacco di droni ucraini contro Mosca

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La Russia ha dichiarato stanotte di aver sventato un attacco di droni ucraini contro Mosca, pochi giorni prima delle celebrazioni del 9 maggio per la vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Non è la prima volta che la capitale russa è bersaglio di simili operazioni di Kiev, sebbene rimangano rare. Il sindaco Sergei Sobyaninen ha dichiarato su Telegram che le difese aeree hanno “respinto un attacco di quattro droni diretti verso Mosca” senza causare “danni o vittime”.

L’attacco dei droni ucraini avviene pochi giorni prima della parata militare del 9 maggio nella Piazza Rossa, alla quale si prevede parteciperanno il presidente cinese Xi Jinping, il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e altri partner e alleati di Mosca. La commemorazione della vittoria sulla Germania nazista, avvenuta esattamente 80 anni fa il 9 maggio, è fondamentale per la narrativa patriottica del Cremlino, che insiste sul fatto che il conflitto armato contro l’Ucraina è una continuazione di quello contro Berlino durante la Seconda guerra mondiale.

In occasione delle celebrazioni del 9 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto all’Ucraina una tregua di tre giorni, dall’8 al 10 maggio, allo scopo, a suo dire, di testare la volontà di Kiev di raggiungere la pace. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato domenica di “non credere” che la Russia rispetterà la tregua. I colloqui separati tra Mosca e Kiev, guidati da Washington, sono in corso da oltre due mesi e finora faticano a produrre risultati nella ricerca di una soluzione al conflitto scatenato dall’attacco russo all’Ucraina nel febbraio 2022.

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Trump riapre Alcatraz: “Ospiterà i criminali più spietati d’America”

Donald Trump ordina la ricostruzione e riapertura del carcere di Alcatraz. “Ospiterà i criminali più violenti d’America”, ha dichiarato su Truth.

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Il presidente americano annuncia su Truth il ritorno della famigerata prigione federale: sarà ampliata e usata per i detenuti più pericolosi

Donald Trump ha annunciato ufficialmente di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del carcere federale di Alcatraz, l’ex penitenziario simbolo della durezza del sistema carcerario americano, situato su un isolotto nella baia di San Francisco e chiuso dal 1963.

Con un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che la nuova Alcatraz ospiterà “i criminali più spietati e violenti d’America“. Il presidente ha inoltre anticipato che il complesso sarà “sostanzialmente ampliato” rispetto alla struttura originale, rimasta celebre per aver ospitato gangster del calibro di Al Capone e per la sua reputazione di carcere inespugnabile.

La scelta ha già provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti: un’operazione simbolica dal sapore fortemente propagandistico, che richiama l’idea di legge e ordine tanto cara alla narrazione trumpiana, soprattutto in vista delle prossime elezioni.

Non sono ancora stati diffusi dettagli tecnici né un cronoprogramma ufficiale per la ricostruzione. Ma l’annuncio rilancia l’uso di Alcatraz come deterrente mediatico, riportando nell’attualità una prigione che da sessant’anni era diventata solo un’attrazione turistica.

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Romania, il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan al ballottaggio contro George Simion

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Sarà il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan lo sfidante del candidato di estrema destra George Simion (nella foto) al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, secondo i risultati quasi definitivi del voto di ieri. Con il 99% delle schede scrutinate il leader del partito nazionalista Aur e sostenitore del presidente americano Donald Trump ha ottenuto il 40,5% dei voti e se la vedrà ora nel secondo turno con Dan, balzato al secondo posto con il 20,9% delle preferenze contro il 20,3% del candidato della coalizione di governo Crin Antonescu.

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