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Tennis: Errani-Paolini in finale a Doha

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Sara Errani e Jasmine Paolini sono in finale nel tabellone del doppio del WTA 1000 di Doha. Le due azzurre,oro olimpico del doppio a Parigi e terze favorite del seeding, hanno superato in rimonta per 4-6 7-6(2) 11-9, in un’ora e 43 minuti di partita, le russe Mirra Andreeva e Daiana Shnaider, annullando nella semifinale un match-point nel nono gioco del secondo set ed altri due (consecutivi) nel match tie-break. Domani Errani e Paolini – alla loro nona finale di coppia (5 i trofei già messi in bacheca), la prima in stagione – si giocheranno il titolo con la formazione composta dalla cinese Xinyu Juang e dalla taipanese Fang-Hsien Wu, che nell’altra semifinale si sono imposte a sorpresa per 6-2 6-3, in un’ora e 23 minuti, sulla coppia formata dalla brasiliana Beatriz Haddad Maia e dalla tedesca Laura Siegemund. Proprio contro le giovanissime russe (17 e 20 anni) lo scorso agosto le azzurre avevano vinto l’oro olimpico mentre Mirra e Daina si erano presa la rivincita qualche settimana fa al secondo turno dell’Australian Open.

A Doha Errani e Paolini sono entrate in gara direttamente al secondo turno imponendosi in due set sulla coppia formata dalla norvegese Ulrikke Eikeri e dalla rumena Monica Niculescu, al loro primo torneo disputato insieme: quindi nei quarti hanno lasciato appena tre giochi alla russa Alexandra Panova e all’ungherese Fanny Stollar. Mentre il torneo femminile si avvia alla conclusione, cresce l’attesa per quello maschile con il ritorno in campo del numero uno al mondo, Jannik Sinner, dopo il trionfo all’Australian Open. Il n. 1 del mondo a Doha non ha mai giocato, e ora lo farà in un tabellone di tutto rispetto, che ai nastri di partenza conta, con lui, altri cinque Top-10: Carlos Alcaraz (testa di serie n. 2, quindi potenzialmente affrontabile solo in finale), Alex De Minaur (n. 6), Novak Djokovic (n. 7), Daniil Medvedev (n. 8) ed Andrey Rublev (n. 9).

Il sorteggio è atteso per la giornata di domani, ma intanto l’altoatesino si sta già preparando. È arrivato a Doha e ha mostrato già sui social un video di un suo allenamento, oltre che un altro insieme al suo terapista, l’argentino Ulises Badio. Oltre a mostrarsi sui campi di Doha, sui propri canali social l’azzurro ci ha tenuto a porgere il proprio saluto all’ex Top-10 Diego Schwartzman, che ha appeso la racchetta al chiodo dopo aver perso al secondo turno dell’ATP 250 di Buenos Aires. “Che carriera. Che persona. Ti auguro tutto il meglio per questo nuovo capitolo”, ha scritto su X.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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