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Cronache

Targhe estere a Napoli: stretta dei Carabinieri con controlli e sanzioni in aumento

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Sempre più targhe estere circolano sulle nostre strade. Se alcune sono effettivamente utilizzate da visitatori stranieri in Italia, altre risultano sfruttate da automobilisti italiani per evitare le normative locali, specialmente riguardo a tasse e sanzioni. I Carabinieri di Napoli, su direttiva del Comando Interregionale “Ogaden”, hanno avviato una campagna di controlli intensivi mirata ai veicoli con targhe straniere.

Nei soli ultimi 15 giorni, i posti di blocco fissi e dinamici disposti dal Comando Provinciale partenopeo hanno portato alla luce dati rilevanti: su 418 veicoli controllati, ben 118 sanzioni sono state elevate per violazioni al codice della strada, con 17 fermi amministrativi e 19 sequestri di auto e motocicli. Inoltre, 15 persone sono state denunciate, evidenziando l’ampia portata del fenomeno.

Perché tanti scelgono targhe estere?

Le targhe straniere in Italia sono spesso utilizzate per aggirare obblighi fiscali e regolamentazioni del Codice della Strada. Tra i principali motivi:

  • Evasione fiscale: con una targa estera, si può evitare di pagare bollo e assicurazione in Italia, optando invece per le più economiche polizze di alcuni Paesi stranieri.
  • Elusione delle sanzioni: molti automobilisti credono erroneamente che una targa straniera possa proteggerli da multe e sanzioni.
  • Accesso a zone limitate: le targhe estere consentono di aggirare restrizioni in ZTL e Zone a Basse Emissioni, aree dove l’ingresso è spesso limitato ai veicoli meno inquinanti.
  • Targhe false: in alcuni casi, le targhe estere sono addirittura contraffatte per nascondere veicoli rubati o non revisionati, complicando i controlli e le verifiche di sicurezza.

I rischi assicurativi per chi usa targhe estere in Italia

Dal punto di vista assicurativo, la scelta di circolare con una targa estera può comportare gravi rischi, sia per il conducente che per gli altri utenti della strada. Ecco le principali problematiche:

  • Assicurazioni estere meno costose: non sempre queste polizze coprono le spese in caso di incidenti, lasciando il conducente responsabile per eventuali danni.
  • Assenza di copertura assicurativa: alcuni guidatori sfruttano le targhe estere per evitare l’assicurazione. In caso di incidente, le vittime possono trovarsi senza risarcimento, dipendendo dal Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.
  • Polizze temporanee scadute: alcune polizze sono temporanee e non vengono rinnovate, lasciando il veicolo scoperto.
  • Assicurazioni false: vengono usati documenti assicurativi falsi, aumentando il rischio per tutti.

Controlli intensificati per tutelare la sicurezza stradale

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno annunciato che continueranno a monitorare e verificare la validità delle coperture assicurative per veicoli con targa estera. Le sanzioni per chi circola senza assicurazione o con copertura irregolare includono multe elevate, sequestri di veicoli e, in alcuni casi, denunce.

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Sciopero, treni cancellati e disagi in tutta italia

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Disagi e caos nelle stazioni, ritardi e cancellazioni di treni in tutta Italia, oggi, per lo sciopero ferroviario di 8 ore del personale Fs proclamato da Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Durato dalle 9 alle 17, secondo i dati diffusi dalle sigle sindacali, ha registrato un’adesione “massiccia”, intorno al 90%, da parte dei lavoratori e lavoratrici delle ferrovie e degli appalti. “Siamo disponibili da subito – spiegano le organizzazioni sindacali – a riprendere la trattativa per raggiungere un’intesa per il rinnovo che dia una risposta adeguata in termini di salario, di normativa, con la garanzia di turni di lavoro che prevedano un incremento sostanziale dei riposi, che valorizzino le indennità per i circa 100 mila lavoratori e lavoratrici a cui si applica il contratto”. Nel frattempo, “pieno sostegno” alla mobilitazione dei ferrovieri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2023, hanno espresso sia il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, sia la leder della Cisl Daniela Fumarola.

Nella capitale, oltre alle cancellazioni, si sono registrati ritardi anche di 90 minuti, sia per gli arrivi sia per le partenze, con il caos alla stazione Termini. Fra i treni cancellati ci sono stati ad esempio quelli diretti per Milano, Napoli, Venezia, Pisa, e Trieste. E, tra le altre corse, sono stati annullati anche gli arrivi da Bolzano e Bari. Molte anche le cancellazioni delle corse regionali, comprese quelle da Fiumicino aeroporto. Dalle 9, quando è partita l’agitazione, via via i ritardi sui tabelloni si sono accumulati fino a raggiungere anche i 210 minuti. Inevitabile la calca e le file di passeggeri agli infopoint per cercare possibili soluzioni. La situazione non è stata migliore negli altri grandi capoluoghi della penisola.

A Milano, lo sciopero proclamato fino alle 17 dal personale del Gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, ha portato alla cancellazione di gran parte dei treni a lunga percorrenza, ma anche di vari convogli regionali, con lunghe file di passeggeri nel caos. Per chi intendeva raggiungere l’aeroporto di Malpensa con il Malpensa express sono stati istituiti autobus sostitutivi senza fermate intermedie in partenza da Cadorna. Tensioni analoghe anche a Bologna e Napoli, con centinaia di passeggeri accalcati nell’atrio delle stazioni a scrutare i monitor che riportavano avvisi di cancellazione o di ritardi di ore. A Napoli, inoltre, si è fermata anche la linea 2 della metropolitana e un presidio sindacale si è tenuto in mattinata davanti all’ingresso principale della stazione a piazza Garibaldi. In Veneto, secondo i dati della Fit-Cisl, l’adesione è stata del 90%, con la cancellazione della stragrande maggioranza dei convogli. Secondo il sindacato, allo sciopero hanno concorso capitreno, macchinisti, capistazione e operai della manutenzione. “Speriamo che dopo un anno e mezzo di attesa del nuovo contratto per 100 mila addetti alla mobilità ferroviaria, si possa raggiungere un accordo altrimenti, non volendo, proseguiremo con la mobilitazione” ha detto Claudio Capozzucca della Fit-Cisl Veneto.

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Legambiente, sentenza Cedu su fonderie Pisano rende giustizia

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“Dopo la sentenza sulla Terra dei Fuochi, la Cedu torna in Campaniadove ancora una volta si condanna al mancato rispetto del diritto alla vita questa volta privata. Finalmente una sentenza che rende giustizia e che dovrà assicurare il diritto alla salute dell’intero territorio grazie al lavoro importante dell’associazione Salute e Vita e dei cittadini che hanno presentato il ricorso. Una comunità, quella tra Salerno, Pellezzano e Baronissi, come denunciamo da decenni, esposta agli effetti di un’azienda che non ha avuto la lungimiranza di investire in ricerca e innovazione per mettere al sicuro contemporaneamente cittadini, lavoratori e produzioni”. Lo scrivono in una nota Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, presidente nazionale e regionale di Legambiente, commentando la sentenza Cedu su Fonderia Pisano.

“Legambiente – prosegue il comunicato – chiede che si dia seguito con azioni concrete di bonifica, monitoraggi ulteriori sulla salute dei cittadini, riconversione industriale e delocalizzazione, trasparenza e partecipazione nei prossimi passi che tutti gli enti interessati dovranno mettere in campo per dare risposte puntuali e risolvere quella che si presenta, come una delle peggiori criticità del territorio salernitano”. Sulla vicenda interviene anche il presidente del Codacons Campania, Matteo Marchetti, secondo cui “questa sentenza è la dimostrazione ancora una volta che lì dove lo Stato Italiano almeno in parte fallisce interviene l’Europa; il Codacons Campania è stato per anni in battaglia nei processi penali nei confronti delle Fonderie Pisano per la salvaguardia dell’ambiente nella città di Salerno e nella valle dell’Irno, complimenti a tutti coloro che hanno ottenuto anche questo importante risultato che costituirà un rilevantissimo precedente in tutta Italia per la lotta all’inquinamento ambientale”.

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Il corpo della madre nascosto in garage per riscuotere la pensione: indagati figlio e compagna

Scoperta shock a Bondeno, in provincia di Ferrara: il cadavere di un’anziana di 90 anni, Lidi Ardizzoni, è stato rinvenuto avvolto nel cellophane in un garage. Il figlio e la sua compagna sono indagati per occultamento di cadavere e indebita percezione di erogazioni pubbliche.

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Un orrore silenzioso venuto alla luce in una tranquilla frazione del comune di Bondeno, Scortichino. I carabinieri, lunedì pomeriggio, hanno trovato il corpo senza vita di Lidi Ardizzoni, 90 anni, avvolto nel cellophane e nascosto sotto una pila di cuscini e una brandina all’interno di un garage. Un decesso che, secondo i primi accertamenti, sarebbe avvenuto il 4 gennaio scorso per cause naturali, ma che è stato tenuto nascosto per mesi.

A finire sotto indagine, a piede libero, sono il figlio 54enne della donna e la sua compagna, accusati di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato: avrebbero continuato a percepire la pensione dell’anziana, fonte essenziale di sostentamento per la famiglia, in gravi difficoltà economiche.

Il cadavere nascosto per mesi

Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Bondeno, partiti da segnalazioni raccolte nel quartiere, la donna non si vedeva in giro da metà dicembre. La svolta è arrivata quando i militari si sono recati a casa della famiglia e, su indicazione del figlio, hanno trovato il cadavere della donna. È stato lo stesso uomo a confessare immediatamente, assumendosi la responsabilità della decisione di non denunciare il decesso.

Una tragedia di povertà e solitudine

“Vivevamo qui dal 2003”, ha raccontato una vicina al quotidiano La Nuova Ferrara. “Mi portava sempre l’insalata che coltivava nell’orto, era una donna buona”. Parole semplici che tratteggiano il profilo di un’esistenza modesta e silenziosa. Proprio il quadro economico drammatico delineato dal figlio, rappresentante di commercio, e dalla compagna, avrebbe spinto la coppia a nascondere la morte della madre per continuare a incassare la pensione.

Indagini e autopsia

Il pubblico ministero Sveva Insalata ha disposto l’autopsia sul corpo della donna per escludere qualsiasi altra ipotesi sul decesso, che al momento viene considerato naturale. Le indagini puntano ora a chiarire le dinamiche della scelta criminale, la compartecipazione della compagna e come il figlio abbia giustificato l’assenza della madre a parenti e conoscenti.

La coppia è assistita dall’avvocato Denis Lovison, del foro di Ferrara.

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