Collegati con noi

Economia

Tar sospende il maxiconcorso della regione Campania: violato l’anonimato, è a rischio brogli

Pubblicato

del

Insomma il rischio, se vogliamo evitare di girarci intorno, erano e sono i brogli. Il Tar della Campania ha sospeso il maxi concorso della Regione, per la categoria D, fino al prossimo 6 ottobre, quando è fissata l’udienza pubblica perchè c’è stata (o meglio ci sarebbe stata) una violazione dell’anonimato. La Giunta regionale ha fatto sapere che farà ricorso al Consiglio di Stato, per chiedere la sospensiva dell’ordinanza di oggi, la numero 218 e poter andare avanti con lo svolgimento della selezione. Anche perchè altri concorsi, organizzati allo stesso modo dal Formez, ora sono a rischio stop. Perchè diversi candidati esclusi avevano fatto ricorso, rivolgendosi allo studio legale Leone Fell &C. difesi da Francesco Leone, Simona Fell e Ciro Catalano, contestando il mancato rispetto del principio dell’anonimato delle prove. Quell’anonimato, secondo gli avvocati, che risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata. Si tratta di “garanzie procedurali che consentono la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva dei loro elaborati”. I candidati, cioè, seguendo le istruzioni che erano state loro date in sede di prova preselettiva, hanno apposto sul foglio ‘risposte a lettura ottica’ e sul ‘cartoncino anagrafico’ due talloncini identici, contenenti lo stesso codice a barre e, immediatamente al di sotto, identico il codice numero di sei cifre.

 

I fogli relativi alle risposte e i cartoncini contenenti i dati anagrafici, pero’, rilevano dallo Studio legale, non sono stati chiusi in busta sigillata e priva di generalita’ all’ esterno dai candidati. Di conseguenza, il codice numerico, facilmente memorizzabile e identificabile, ha finito per svolgere, secondo quanto spiegato dagli avvocati, almeno potenzialmente, funzione di segno di riconoscimento, essendo riconducibile immediatamente all’identita’ dell’autore dell’elaborato ed essendo possibili alterazioni o manipolazioni della prova. Lo stesso studio legale ha proposto ricorso anche per la selezione relativa all’assunzione a tempo indeterminato di 1.225 unita’ di personale, in possesso del solo diploma, presso diversi enti della Regione Campania. E si attende il 25 febbraio per l’udienza cautelare. “Anche in questo caso – ha detto Leone – abbiamo denunciato la violazione dell’anonimato e, pertanto, immaginiamo che anche quella procedura sara’ sospesa dal Tar Campania”. “La violazione dell’anonimato – ha evidenziato Catalano – e’ avvenuta per tutti i concorsi gestiti dal Formez e dalla Commissione interministeriale Ripam”. Un dato, quest’ultimo, sul quale punta la Regione Campania che “confida su una decisione positiva da parte del Consiglio di Stato, essendo, la procedura e le modalita’ di selezione del Concorsone, identiche a quelle attuate dal Formez per altri maxi-concorsi pubblici”.

Advertisement

Economia

Effetto Trump, bruciati in Borsa 6.500 miliardi in 100 giorni

Pubblicato

del

Nei primi cento giorni di presidenza Trump ci sono stati 70 giorni di scambi a singhiozzo sui mercati finanziari e 32 giorni di perdite, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Lo scrive il New York Times, secondo cui per i mercati finanziari il calo del 7% dell’indice S&P 500 rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale da quando Gerald R. Ford subentrò a Richard M. Nixon nell’agosto del 1974, dopo lo scandalo Watergate. La crisi, sottolinea il quotidiano, è persino peggiore di quando scoppiò la bolla tecnologica all’inizio del secolo, e George W. Bush ereditò un mercato già in caduta libera. Al contrario, Trump ha ereditato un’economia solida e un mercato azionario in ascesa da un massimo storico all’altro. La situazione è cambiata rapidamente quando Trump ha annunciato i suoi dazi il 2 aprile, facendo esplodere la volatilita’ nei mercati finanziari.

Continua a leggere

Economia

Oxfam, compensi ad cresciuti del 50% per lavoratori solo +0,8%

Pubblicato

del

A livello globale, negli ultimi 5 anni, la retribuzione mediana degli amministratori delegati d’impresa è cresciuta del 50%, in termini reali, passando da 2,9 milioni di dollari nel 2019 a 4,3 milioni nel 2024. Un aumento che supera di ben 56 volte la modesta crescita del salario medio reale (+0,9%), registrata nello stesso periodo nei Paesi per cui sono pubblicamente disponibili le informazioni sui compensi degli ad.

E’ quanto riporta un’analisi di Oxfam diffusa in occasione del Primo maggio. Nel dettaglio, tra i Paesi in cui il campione di imprese analizzate è sufficientemente ampio, emerge che: Irlanda e Germania vantano alcuni tra gli ad più pagati con una retribuzione annua mediana rispettivamente di 6,7 milioni e 4,7 milioni di dollari nel 2024; in Sudafrica il compenso annuo mediano degli AD era di 1,6 milioni di dollari nel 2024, mentre in India ha raggiunto i 2 milioni di dollari.

“Anno dopo anno assistiamo allo stesso spettacolo a dir poco grottesco: i compensi degli ad crescono vertiginosamente, mentre i salari dei lavoratori in molti Paesi restano fermi o salgono di pochi decimali”, spiega Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. L’analisi di Oxfam si è concentrata inoltre sui divari salariali di genere a livello d’impresa. Esaminando 11.366 imprese di 82 Paesi, che pubblicano informazioni sul gender pay gap aziendale, si evince che il divario retributivo di genere a livello di impresa si sia, in media, ridotto tra il 2022 e il 2023, passando dal 27% al 22%. Ma tra le 45.501 imprese di 168 Paesi con un fatturato annuo superiore a 10 milioni di dollari e che riportano il genere del proprio ad, meno del 7% aveva una donna nella posizione apicale dell’organigramma aziendale.

Per quanto riguarda la dinamica dei salari reali in Italia, secondo Oxfam se, anziché ricorrere agli indici generali dell’inflazione, si facesse riferimento alla variazione dei prezzi del carrello della spesa (come approssimazione dei beni maggiormente consumati dai lavoratori con basse retribuzioni), il salario lordo nazionale registrerebbe, in media, una perdita cumulata di circa il 15% nel solo quadriennio 2019-2023 e la dinamica positiva del 2024 non rappresenterebbe che un placebo per i lavoratori con le retribuzioni più basse.

“Fino ad oggi, nell’azione del Governo è del tutto assente una chiara politica industriale, orientata alla creazione di posti di lavoro di qualità, che scommetta su innovazione, transizione verde e formazione, senza lasciare indietro nessuno. – conclude Maslennikov – Il Governo stenta a intervenire sul rafforzamento della contrattazione collettiva e sulla revisione del sistema di fissazione dei salari e ha affossato il salario minimo legale che rappresenta una tutela essenziale per i lavoratori più fragili”.

Continua a leggere

Economia

Wsj, cda di Tesla cerca un nuovo ceo per sostituire Musk

Pubblicato

del

Il consiglio di amministrazione di Tesla ha iniziato a cercare un nuovo CEO per sostituire il fondatore Elon Musk. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano la decisione è stata presa dopo il crollo delle azioni e degli utili di Tesla. Alcuni investitori ritengono che Musk sia troppo impegnato con il suo lavoro di capo del Dipartimento per l’Efficienza Pubblica (DOGE), che pure sembra volgere al termine. Non è stato reso noto se Musk sia stato informato della decisione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto