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Sud colpito da dimensionamento scuole,Campania ricorre

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La popolazione scolastica nel giro di 10 anni passerà dagli oltre 8 milioni attuali a meno di 7 milioni: questa forte decrescita, insieme ai vincoli imposti dall’Ue con il Pnrr, è il motivo per il quale la Legge di Bilancio ha previsto una norma sul cosiddetto dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025 ma che farà sentire i primi effetti già dal prossimo anno scolastico.

Le fusioni, per il 70%, sono concentrate nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, a causa del calo demografico e di una situazione preesistente più complessa. Secondo alcune stime non ufficiali, tra le Regioni più penalizzate ci sarebbe proprio la Campania, con oltre 140 fusioni, accompagnate da tagli di personale e di dirigenti scolastici. Segue la Sicilia con 109 accorpamenti, poi la Calabria con 79, la Puglia con 66, la Sardegna con 45, il Lazio con 37. La tabella proposta è sul tavolo della Conferenza delle Regioni per trovare un’intesa entro maggio, altrimenti il ministero dell’Istruzione deciderà entro giugno. Oggi il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha reso noto che la Regione ha deciso di impugnare la decisione del governo sul dimensionamento della scuola davanti alla Corte Costituzionale.

“Siamo i primi a farlo – ha sottolineato il governatore campano – speriamo che altre regioni del Mezzogiorno ci seguano”. Subito gli ha dato man forte il candidato presidente della Regione Lazio per il centrosinistra Alessio D’Amato. “Condividiamo la battaglia di De Luca” ha detto D’Amato, che ha ribadito il suo “No al decreto Spacca Italia. Chi vota per me sa che vota contro la divisione del Paese che crea di fatto cittadini di serie A e di serie B con danni irreversibili per la scuola e la sanità”. Anche per i M5S con Barbara Floridia, “la scuola pubblica è chiaramente sotto attacco: Valditara ha riesumato le gabbie salariali, la bozza sulle autonomie, vuole spaccare la scuola pubblica in 20 sistemi scolastici differenti e il governo ha programmato tagli per 4 miliardi e la riduzione degli istituti. È il momento di fare fronte comune e di agire a difesa della infrastruttura democratica più importante della Repubblica”.

Il ministro Giuseppe Valditara a fine novembre, quando aveva presentato la riforma del ministero, aveva chiarito che se il suo dicastero non fosse intervenuto si sarebbe arrivati a una disciplina più penalizzante per 90 posizioni di dirigente scolastico e direttore amministrativo e che la norma proposta non prevede chiusure di plessi scolastici, ma l’efficientamento della presenza della dirigenza sul territorio, eliminando l’abuso della reggenza. “Si scrive dimensionamento scolastico ma si chiamano tagli. Far passare i tagli previsti dalla legge di bilancio come scelte coerenti con gli obiettivi del PNRR e misure volte all’eliminazione del fenomeno delle reggenze è ridicolo”, ha ribattuto oggi Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil. Spiega Cristina Costarelli, che guida i presidi del Lazio: “E’ vero che con la norma del dimensionamento non vengono chiusi i plessi ma viene modificata la grandezza dell’istituzione scolastica: prima era possibile anche con i numeri bassi tenere aperte le cosiddette sedi sottodimensionate; nella previsione di questo nuovo assetto non ci sarebbero più e verrebbero costituite sedi scolastiche più grandi”.

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Il padre picchia la madre, bambina di 11 anni chiama il 112

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A Bolzano una bambina di undici anni ha chiamato il 112 perché il padre stava picchiando la madre. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Questura che ha arrestato l’uomo. Piangendo disperata, la bambina ha chiesto l’intervento urgente della Polizia per fermare il padre che stava massacrando di botte la mamma. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti si sono imbattuti in un uomo che in evidente stato di agitazione sin da subito ha iniziato ad assumere un comportamento ostile ed aggressivo nei loro confronti. Gli agenti con non poca fatica sono riusciti ad accedere all’interno dell’appartamento, nonostante l’uomo continuasse a minacciare di morte la moglie e la figlia. Dopo aver messo in sicurezza in un’altra stanza la donna e la bambina, gli agenti hanno cercato di placare l’ira dell’uomo – un bolzanino 50enne – il quale ha però minacciato di morte anche loro. Nel frattempo la donna ha riferito di continue aggressioni subite dal marito e di non aver mai sporto denuncia per paura delle ripercussioni e per non perdere l’affidamento della bambina.

Portata in ospedale per le cure del caso, la donna ha infine sporto denuncia. Portato in Questura, l’uomo ha continuato ad affermare che non appena fosse uscito da lì, le avrebbe trovate ed ammazzate moglie e figlia. A questo punto è scattato l’arresto per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e minaccia a pubblico ufficiale. Il Questore Paolo Sartori, quindi, in considerazione della gravità di quanto accaduto, ha immediatamente emesso nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione personale dell’ammonimento, disponendo altresì l’avvio della procedura per l’emissione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. “L’ intervento in soccorso dell’ennesima vittima di violenze domestiche è stato reso possibile grazie alla determinazione di questa bimba, il che ha consentito di evitare ben più tragiche conseguenze”, ha evidenziato Sartori.

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Calcio: arbitro Coppa del Re denuncia pressioni di Real Madrid Tv

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L’arbitro della finale di coppa del Re, domani sera a Siviglia tra Barcellona e Real Madrid, Ricardo de Burgos Bengoechea, ha puntato il dito contro la Tv del Real per la pressione che mette sui direttori di gara designati per le partita della squadra guidata da Carlo Ancelotti. Senza riuscire a trattenere le lacrime durante la conferenza stampa svoltasi alla vigilia, l’arbitro ha denunciato che “i video su Real Madrid TV ci mettono grande pressione e hanno anche gravi ripercussioni nella tua vita privata – ha detto -. Quando tuo figlio torna a casa da scuola piangendo perché gli dicono che suo padre è un ladro, è davvero dura. E’ una situazione assurda”.

De Burgos Bengoechea ha aggiunto che è il momento di “riflettere” sulla situazione attuale del calcio spagnolo, affermando che diversi suoi colleghi avevano deciso di scendere di categoria per non subire più la pressione dei massimi livelli. Il canale televisivo del Real Madrid produce ogni settimana dei video per screditare gli arbitri delle loro prossime partite. Ma la pressione è aumentata da febbraio, quando il club ha lanciato una guerra istituzionale contro un sistema arbitrale “completamente screditato” e un “sistema corrotto dall’interno” dopo le decisioni che la Liga ha preso nei suoi confronti. Il responsabile della Var, Pablo Gonzalez Fuertes, ha detto a sua volta che gli arbitri potrebbero prendere ulteriori provvedimenti sulle trasmissioni di Real Madrid TV. “Non c’è dubbio che dovremo iniziare ad adottare misure molto più serie Faremo la storia, perché non continueremo a sopportare quello che stiamo sopportando”, ha affermato, senza approfondire.

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I 23 cardinali latinoamericani che sceglieranno Papa

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Tra i 135 cardinali con un’età al di sotto degli 80 anni che formeranno il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice, 23 sono latinoamericani. Il 13 marzo 2013 a eleggere Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro erano appena 19. Il Brasile è il paese della regione più rappresentato, con sette cardinali.

Di questi, due sono stati nominati da Benedetto XVI: l’arcivescovo di San Paolo, il 75enne Odilo Scherer, e il 77enne João Braz de Aviz, a capo del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Nominati da Francesco il 74enne arcivescovo di Rio de Janeiro Orani João Tempesta, quello di Manaus, il 74enne Leonardo Ulrich Steiner, il 65enne arcivescovo di Salvador Sérgio da Rocha, il 64enne Jaime Spengler a capo dell’arcidiocesi di Porto Alegre e il 57enne Paulo Cezar Costa, arcivescovo di Brasilia.

Quattro gli argentini, tutti nominati da Francesco, ovvero il 62enne Víctor Manuel Fernández che guida il Dicastero per la dottrina della fede, il 66enne Angel Sixto Rossi, arcivescovo di Córdoba, di Santiago del Estero il 72enne Vicente Bokalic Iglic e il 77enne arcivescovo emerito di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli.

Gli altri sei cardinali sudamericani in Conclave sono l’uruguaiano 65enne Daniel Fernando Sturla, secondo il canale Ntn24 unico “papabile”, il paraguayano Adalberto Martínez Flores (73 anni), il peruviano Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio (75 anni), il 68enne cileno Fernando Natalio Chomalí Garib, il 63enne colombiano Luis José Rueda Aparicio e l’ecuadoriano Luis Gerardo Cabrera Herrera (69 anni).

Il Messico ha due porporati in Conclave: l’arcivescovo primate del Messico, il 75enne Carlos Aguiar Retes, nominato da Francesco, e il 74enne arcivescovo di Guadalajara Francisco Robles Ortega, scelto da Benedetto XVI.

In America Centrale e nei Caraibi sono invece quattro i cardinali in Conclave, tutti nominati da Francesco, ovvero il 76enne cubano Juan de la Caridad García Rodríguez, il 77enne guatemalteco Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, il 76enne nicaraguense Leopoldo Brenes e l’haitiano Chibly Langlois, di 66 anni.

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