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Studenti uccisi a Ercolano, ecco come la Procura spiega l’accusa di duplice omicidio volontario all’uomo arrestato

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Il fermo dell’autotrasportatore cinquantatrenne di Ercolano, Vincenzo Palumbo, per duplice omicidio e’ stato emesso dalla procura alle 22:40 di ieri sera. Lo conferma una nota firmata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, che ricostruisce quanto accaduto a Ercolano in nella notte del 29 ottobre scorso, quando sono rimasti uccisi Giuseppe Fusella, 26 anni, e Tullio Pagliara, 27 anni, studenti di Portici che erano in via Marsiglia fermi a bordo di un’auto di fronte alla villetta di Palumbo. Le indagini, dettaglia la procura, hanno mostrato che dopo la mezzanotte Palumbo con la sua Beretta calibro 40 regolarmente detenuta ha sparato 11 colpi di arma da fuoco contro la Fiat Panda a bordo della quale erano i ragazzi, che hanno anche tentato di allontanarsi dopo aver visto l’uomo brandire la pistola. Fusella e Pagliaro sono stati colpiti mortalmente alla testa da un proiettile che hanno perforato il tetto dell’autovettura. In totale i colpi e che hanno raggiunto parti del loro corpo sono cinque. Dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite, si legge nella nota degli inquirenti, risulta che tutti sono stati esplosi mentre l’auto era in movimento e si allontanava dall’abitazione di Palumbo.

“Le vittime entrambe incensurate non avevano armi da fuoco ne’ strumenti atti allo scasso o per agire a volto coperto. Nessun elemento acquisito permette di ipotizzare che le vittime si trovassero in quel luogo per commettere furti o altro genere di reati contro il patrimonio la persona”, puntualizzano gli inquirenti. Il pm, prima di procedere al fermo, ha ascoltato a lungo Palumbo che invece ha raccontato di essere stato svegliato dal suono del sistema d’allarme della sua abitazione, e di aver preso la pistola che ogni notte tiene sotto il letto dopo aver subito un furto in casa il 4 settembre scorso ad opera di ignoti. L’uomo si e’ precipitato ad affacciarsi al terrazzo, perche’ convinto di dover respingere altri rapinatori, e li’ ritiene di aver visto una persona in fuga all’interno della sua proprieta’; alle sue grida, questa persona si e’ rifugiata nella Fiat bianca che attendeva col motore acceso. Cosi’ Palumbo ha esploso quattro o cinque colpi d’arma da fuoco, nonostante la pistola si fosse inceppata all’esplosione del primo. “Gli esiti documentati dall’indagine delegata ai carabinieri della compagnia di Torre del Greco contraddicono allo stato la tesi difensiva”, nota la procura. La dinamica dei fatti per numero, sequenze di azioni, e colpi esplosi secondo quanto indicano le indagini “appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta dei giovani”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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