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Strage in discoteca, anche pista attentato non viene esclusa: qualcuno potrebbe aver usato sostanze nocive in impianto di ventilazione

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Riunione in prefettura con tutte le forze di polizia impegnate nella sciagura della discoteca di Corinaldo. Per fare il punto della situazione sui soccorsi, messa in sicurezza della zona e l’avvio delle indagini per individuare i motivi della calca ed eventuali responsabili della tragedia. Ci sono sei  morti e occorre chiarire molti punti oscuri. L’iniziativa apprezzabile è del prefetto di Ancona Antonio D’Acunto che è stato per tutta la notte in strada a seguire la vicenda.

 

 

Il questore di Ancona, Oreste Capodicasa, spiega che “al momento non ci sono indagati” per la tragedia di Corinaldo ma “si stanno ancora sentendo le persone…”, ha spiegato. “I ragazzi che erano dentro la discoteca – ha riferito – sono molto provati e riuscire a capire bene cosa sia successo in questi momenti non è così semplice”. Il rispetto delle norme sulla sicurezza nella discoteca, ha riferito ancora Capocasa, è “in fase d’accertamento da parte dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della polizia”. Intanto il locale è sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Paolo Gubinelli. “È una tragedia immane, ho visto scene strazianti, ho il cuore spezzato” ha detto ancora il questore. Gli investigatori “stanno sentendo e persone che erano presenti nel locale”, ha ripetuto: di certo “dopo l’uso di spray al peperoncino, i giovani si sono precipitati verso le uscite di sicurezza e subito dopo averne varcata una, sulla destra, i due parapetti in ferro non hanno retto perchè erano arrugginiti. C’è stata una caduta di alcuni giovani e gli altri sono finiti sopra”.

 

Dentro la discoteca, dalle immagini che sono visibili sui social, postate nel corso della serata, in attesa del concerto di Sfera Ebbasta, c’erano troppe persone. E infatti “dai primi accertamenti abbiamo verificato che sono stati venduti dalla discoteca più biglietti di quanti il locale potesse contenere” ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza. Ma perchè il ragazzi sono improvvisamente usciti? Anche a tal proposito ci sono dei filmati, già acquisiti dai carabinieri, di tanti ragazzi che ad un certo punto cominciano ad alzarsi le magliette al collo per respirare forse aria che dava fastidio alle vie aeree. Sono immagini eloquenti. “Ad un certo punto abbiamo cominciato a tossire, mancava l’aria come quando c’è un incendio, e tutti siamo andati verso l’uscita. C’erano ragazzi che nella calca sono caduti, travolti da altri che correvano” è una delle tante testimonianze di  ragazzi presenti nella discoteca di Corinaldo e raccolte dai carabinieri. Che cosa è accaduto? Possibile che qualcuno abbia provocato questa strage? Possibile che sia stato inserito qualcosa nel sistema di climatizzazione del locale? E quale sostanza è stata usata? Davvero era spray al peperoncino? Dentro la discoteca ci sono i tecnici esperti del Reparto investigazioni scientifiche a che per repertare eventuali sostanze tossiche e/o venefiche che potrebbero essere state inserite nel sistema di ventilazione della discoteca. Si fanno anche ipotesi inquietanti, ma per renderle note occorreranno le analisi scientifiche. Per ora si indaga in ogni direzione e c’è perfetto coordinamento e collaborazione tra forze di polizia e magistratura anconetana per provare a chiarire in tempi brevissimi questa strage senza senso di ragazzini.

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Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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