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Cronache

Strage discoteca, sentenza ‘bis’ banda spray a marzo

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Arrivera’ entro marzo (il 10 o il 17 del mese) la sentenza della Corte d’Assise d’appello di Ancona per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo nei confronti della “Banda dello spray”. Cinque minorenni e una madre 39enne morirono nella calca all’uscita dal locale, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, dopo che spray al peperoncino sarebbe stato spruzzato dalla ‘banda’ per compiere furti con strappo e rapine di catenine e altri preziosi ai danni di ragazzi che attendevano l’esibizione in dj-set di Sfera Ebbasta. Oggi la Corte ha previsto una fitta serie di udienze (tutte di giovedi’; la prossima il 20 gennaio) per arrivare al verdetto d’appello nel giro di due mesi. In primo grado i sei imputati – poco piu’ che 20enni, del Modenese – erano stati condannati a pene comprese tra i 10 anni e i 12 anni e 4 mesi di carcere per omicidio preterintenzionale, rapine, furti con strappo e lesioni personali. In aula, scortati dalla Polizia penitenziaria, in quanto detenuti, cinque di loro: Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada; assente Badr Amouiyah perche’ positivo al Covid. La Procura generale vorrebbe far riconoscere anche l’accusa di associazione per delinquere, caduta in primo grado. Mentre le difese contestano gli addebiti, alcuni accertamenti istruttori e il nesso causale tre gli eventuali spruzzi di peperoncino e i decessi. A margine, l’avvocato Pierfrancesco Rossi (difesa Di Puorto e Mormone), ha auspicato che in appello venga “ristabilita la verita’ fattuale che la sentenza di primo grado non aveva accertato”. “Sono giovanissimi e da quasi tre anni sono in carcere – ha detto – stanno seguendo programmi di studio, lavorativi, e’ sicuramente dura”. Nella “banda”, secondo gli inquirenti, in realta’ sarebbero stati in otto: oltre ai sei imputati, un ragazzo che poi mori’ in un incidente stradale e un altro giovane bolognese per cui e’ stato chiesto il rinvio a giudizio. Presenti in aula alcuni famigliari delle vittime: Asia Nasoni, 14 anni, di Mondolfo, Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia, Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano, Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone, Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia, ed Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia. Oltre ai decessi, oltre 190 persone rimasero ferite. “Stiamo aspettando questa giustizia da piu’ di tre anni, siamo stanchi, – ha detto Francesco Vitali, fratello di Benedetta – pero’ cerchiamo di pensare positivo e guardare avanti, sperare che prima o poi si arrivi a una condanna, cosi’ che finalmente mia sorella, come anche tutte le altre vittime, possano stare in pace”. Sullo sfondo resta il procedimento ‘bis’ per il filone amministrativo dell’inchiesta che riguarda 18 persone fisiche e la societa’ Magic srl (gestore della Lanterna azzurra); nel mirino i permessi per il pubblico spettacolo alla discoteca, le carenze anche strutturali per la sicurezza del locale (ex magazzino agricolo) e la gestione dell’evento; ieri per cinque imputati chieste in abbreviato condanne tra i 3 e i 6 anni di carcere e per due imputati l’assoluzione. Se nel processo alla banda dello spray, ha osservato Vitali, “sembra che sia tutto ben delineato e definito”, nell’altro “stiamo procedendo piu’ lentamente”. “Vogliamo che tutto questo finisca il prima possibile, ogni volta per noi e’ massacrante venire qua…”.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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