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Economia

Slittano 10mld del recovery, ma la manovra non cambia

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Dieci miliardi, proprio quelli sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto del ‘Recovery Fund’, che in teoria ‘ballano’ nella manovra 2021, rischiando di arrivare ben piu’ tardi che a inizio anno, come riferiscono autorevoli fonti Ue. Nulla che rimetta in discussione l’impianto della legge di bilancio, visto che l’ampia disponibilita’ di cassa fa si’ che al Tesoro – dove comunque auspicano che si risolva presto il braccio di ferro fra Europarlamento e Consiglio Ue che tiene in stallo gli aiuti – si possa essere tranquilli in caso di esborso piu’ avanti nel corso dell’anno. Ma un segnale di difficolta’ nella risposta europea allo shock pandemico, proprio quando la crescita torna a vacillare sotto la pressione dei contagi. E che riattizza l’opposizione, rischia di intrecciarsi con lo scontro politico sull’utilizzo del Mes, e arriva mentre la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, annuncia che i primi Paesi a ricevere il sostegno del fondo Sure “saranno Italia, Spagna e Polonia. Sono stati colpiti duramente dalla crisi. Il denaro arrivera’ rapidamente. Siamo con voi”. L’Italia mette dunque al sicuro la sua quota (oltre 27 miliardi complessivi, la maggiore fra i Pesi Ue) dei 100 miliardi del prestito Sure, la cassa integrazione finanziata dall’Unione europea. E il Tesoro incassa la fiducia degli investitori con un’asta del Btp trentennale con domanda record, ben 90 miliardi contro otto offerti. Ma il braccio di ferro tra Consiglio e Parlamento europeo, che verte su due nodi, lo Stato di diritto non rispettato da Polonia e Ungheria e i sacrifici imposti ai programmi ‘faro’ come l’Erasmus – fara’ inevitabilmente tardare l’operativita’ di Recovery Fund e Bilancio europeo: gli esborsi potrebbero slittare di due-tre mesi, dalla primavera all’estate. Al Mef – con 84 miliardi di liquidita’ disponibili – non c’e’ troppa preoccupazione: la cosa importante, si ragiona, e’ che i tempi non si allunghino all’infinito. In fondo il Commissario agli Affari economici aveva avvertito, gia’ due giorni fa, che i fondi rischiavano di non essere sborsati nei tempi auspicati. E il governo e’ ricorso, nella manovra, a un fondo “anticipazioni” in cui stanziare ‘artificialmente’ gia’ nella legge di bilancio le risorse del Recovery Fund che verranno utilizzate nel corso del 2021, e che hanno consentito di far lievitare lo stimolo di bilancio a oltre 39 miliardi, dai 24 in deficit. Queste risorse le quantifica la Nadef: 25 miliardi dall’Ue, di cui quattro dal React Ue, che sono disponibili, e 21 dal Recovery and Resilience Fund, di cui 11 miliardi in prestiti e 10 miliardi in forma di sovvenzioni a fondo perduto. Sono questi 10 miliardi le risorse che rischiano di tardare perche’ il Recovery operativo a gennaio e’ ormai un lontano miraggio. Dal momento dell’accordo tra Consiglio e Parlamento europeo servono almeno due mesi e mezzo per le ratifiche dei Parlamenti nazionali, che, per decisione delle capitali, devono aspettare che l’intero pacchetto negoziale – Recovery e bilancio – sia consolidato. E e’ difficile si arrivi ad un compromesso entro fine ottobre, perche’ nonostante si inizi ad intravedere la possibilita’ un accordo sul meccanismo dello Stato di diritto legato al bilancio, con l’ipotesi di poter chiudere il dossier tra un paio di settimane, resta la richiesta dell’Europarlamento di aumentare di 29 miliardi le risorse per i programmi ‘faro’ e conteggiare gli interessi per ripagare i prestiti del Recovery Fund (12,9 miliardi di euro) fuori dai tetti del Bilancio Ue. I leader Ue (Angela Merkel in primis) hanno chiarito al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che tornare sull’intesa raggiunta a luglio su Recovery e Bilancio aprirebbe un vaso di Pandora. Ma l’Eurocamera punta i piedi, facendo trapelare oggi da fonti: “siamo contenti che la presidenza tedesca si stia accorgendo che potrebbero verificarsi ritardi nelle ratifiche dei Parlamenti nazionali”. Nelle ultime ore la presidenza di turno tedesca ha messo sul tavolo l’ipotesi di recuperare denaro fresco per i programmi ‘faro’, ed andare incontro alle richieste del Parlamento, ma i negoziatori dell’assemblea sembrano intenzionati ad insistere con richieste che porterebbero a un inevitabile prolungamento dello stallo. Una situazione che potrebbe essere ulteriormente complicata anche dalla nuova ondata di Coronavirus, con trattative in videoconferenza, poco adatte a risolvere divergenze sostanziali.

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Economia

I sindacati in piazza, ‘basta morti sul lavoro’

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Oltre mezzo milione di incidenti sul lavoro e più di mille morti l’anno. Tre al giorno: tragedie in cantieri, fabbriche, campi, a cui bisogna mettere fine. Cgil, Cisl e Uil (foto Imagoeconomica in evidenza) scendono in piazza per il Primo maggio all’insegna della sicurezza sul lavoro, ricordando le tante vittime e dicendo basta. Al governo, che mette sul tavolo altri 650 milioni per la sicurezza, chiedono misure più incisive in vista dell’incontro dell’8 maggio a Palazzo Chigi.

Servono risposte ‘adeguate’ o sarà mobilitazione, avverte il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. In attesa del confronto, la premier Giorgia Meloni rivendica l’azione dell’esecutivo in questi due anni e mezzo: oltre un milione di posti di lavoro in più e il numero degli occupati al massimo storico, più di 24 milioni e 300mila. Un impegno che, assicura, continua anche sul fronte della sicurezza. Ma sulle sue parole si riaccende lo scontro con la segretaria del Pd, Elly Schlein: ‘Continua a mentire sui numeri’, attacca la segretaria dem, rilanciando la necessità di una legge sul salario minimo. Nelle piazze riecheggiano anche i referendum dell’8 e 9 giugno. Schlein al corteo a Roma sfila accanto a Landini, che rilancia l’invito ad andare a votare, e conferma che il Pd sostiene tutti i 5 sì al referendum.

VIA SPARANO PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI CGIL CISL E UIL UNITI PER UN LAVORO SICURO BANDIERE CGIL UIL CISL (foto Imagoeconomica)

Mentre il leader M5s, Giuseppe Conte, su Fb scrive che il movimento ‘dirà 4 sì’ ai quesiti sul lavoro (resta fuori quello sulla cittadinanza che non aveva firmato). Il tema unitario resta quello della sicurezza e del contrasto agli incidenti sul lavoro. ‘Questa vergogna deve finire’, dice la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, dal palco a Casteldaccia (Palermo), dove il 6 maggio dell’anno scorso cinque operai persero la vita, guardando alla convocazione dell’8 maggio per costruire una strategia nazionale e ‘un’alleanza’.

Da Montemurlo (Prato), il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ricorda invece Luana D’Orazio, morta lì quattro anni fa in una ditta tessile. E da lì torna a chiedere di istituire il reato di omicidio sul lavoro e una procura speciale. Alla giovane nel pomeriggio viene intitolata una strada, su iniziativa del comune. E alla mamma, Emma Marrazzo, arriva l’abbraccio anche della ministra del Lavoro, Marina Calderone, presente alla cerimonia: ‘Quello che le è accaduto è il peggior incubo’, le dice assicurando l’impegno a fare di più. Nel pomeriggio il concertone del Primo maggio a Roma – aperto da Leo Gassmann sulle note di ‘Bella Ciao’ – omaggia Papa Francesco: ‘La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi’, le parole di Bergoglio che riecheggiano in una piazza San Giovanni stracolma.

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Economia

Effetto Trump, bruciati in Borsa 6.500 miliardi in 100 giorni

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Nei primi cento giorni di presidenza Trump ci sono stati 70 giorni di scambi a singhiozzo sui mercati finanziari e 32 giorni di perdite, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Lo scrive il New York Times, secondo cui per i mercati finanziari il calo del 7% dell’indice S&P 500 rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale da quando Gerald R. Ford subentrò a Richard M. Nixon nell’agosto del 1974, dopo lo scandalo Watergate. La crisi, sottolinea il quotidiano, è persino peggiore di quando scoppiò la bolla tecnologica all’inizio del secolo, e George W. Bush ereditò un mercato già in caduta libera. Al contrario, Trump ha ereditato un’economia solida e un mercato azionario in ascesa da un massimo storico all’altro. La situazione è cambiata rapidamente quando Trump ha annunciato i suoi dazi il 2 aprile, facendo esplodere la volatilita’ nei mercati finanziari.

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