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Sinner in finale al Six Kings Slam, Djokovic ancora ko

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Quattro giorni dopo la vittoria del Masters 1000 di Shanghai, Jannick Sinner e Novak Djokovic si sono ritrovati nella semifinale del Six Kings Slam, il torneo di esibizione in programma fino a sabato a Riad, in Arabia Saudita, e anche questa volta, a vincere, è stato l’altoatesino che si è imposto con il punteggio di 6-2, 6-7, 6-4 in 2 ore e 27 minuti di gioco. Una partita faticosa e dispendiosa per Sinner che ha fatto i conti con alti e bassi nel corso del match. Una partita combattuta soprattutto nel secondo e nel terzo set. Si gioca per lo spettacolo, per la promozione dello sport in un Paese che ha fame di tennis e…per un primo premio da 5,5 milioni di euro (1,4 milioni di euro il “gettone” di partecipazione per ognuno dei sei protagonisti).

Cambia l’avversario, Medvedev nei quarti ora Djokovic, ma non il trattamento del numero uno del mondo: che in appena 26 minuti si aggiudica il primo set. Ma Nole non ci sta e si aggiudica al tie break il secondo set. Al cambio campo arriva il fisioterapista a trattare la spalla destra del serbo. Si va avanti tra break, controbreak e occasioni mancate da una parte e dall’altra per otto game, poi nel nono arriva un nuovo strappo da parte di Sinner, che scappa sul 5-4 e va a servire per il match. “E’ stata una partita dura. Abbiamo provato a giocare ogni punto giocando al meglio, l’abbiamo presa seriamente cercando anche di fare qualcosa di diverso in campo” ha detto Sinner al termine del match. “Abbiamo giocato in finale a Shangai 4 gorni fa. Abbiamo commesso entrambi qualche errore. E’ normale, nel tennis succede – ha detto ancora Sinner -. Ho giocato un paio di diritti che mi hanno permesso di riprendere in mano la situazione. Di solito sono calmo, ma anche a me capita di sentirmi teso, nervoso.

Punto a chiudere al meglio la stagione e questo torneo, cercherò di offrirvi il miglior spettacolo possibile, comunque andrà l’altra semifinale. Sabato sono sicuro che sarà una partita molto divertente”. Intanto l’Itia (International Tennis Integrity Agency) torna a parlare del ricorso della Wada riguardante il caso di Jannik Sinner, il numero uno del mondo trovato positivo a causa della contaminazione dal Clostebol a marzo scorso e scagionato dopo un processo dall’Itia stessa, decisione contro la quale la Wada, agenzia mondiale antidoping, ha fatto appello al Tas. Oggi l’Itia, attraverso un comunicato del ceo Karen Moorhouse, ha voluto spiegare meglio la sua posizione sottolineando che La decisione dell’Itia si è attenuta alle regole definite “dal Codice mondiale antidoping”, a sua volta “stabilito dall’Agenzia mondiale antidoping”, ovvero la Wada che ora ha fatto ricorso al Tas contro quella decisione. Moorhouse difende la decisione dell’Itia nata dalla valutazione di “circostanze, fatti e dati scientifici”, indipendentemente dal “profilo del giocatore coinvolto”.

L’intervento del Ceo Moorhouse è contenuto in un report sull’attività dell’Itia nel 2024. Consapevole “che può essere difficile comprendere le differenze di esito o le incongruenze percepite nel processo”, la Itia ha voluto chiarire la propria posizione, dopo il ricorso al Tas della stessa Wada contro la decisione di dichiarare Sinner “non colpevole e non negligente”. “I criteri con cui gestiamo i casi non cambiano, indipendentemente dal profilo del giocatore coinvolto – sottolinea Moorhouse – Comprendiamo che il caso che ha coinvolto Sinner sia stato al centro dell’attenzione e abbia provocato tanti commenti e tante speculazioni, in seguito alla nostra decisione di non attribuire nessuna colpa e nessuna negligenza al giocatore”. Finendo per spostare “il focus dell’appello sull’interpretazione e sull’applicazione delle regole da parte del tribunale indipendente per determinare il livello di colpa del giocatore, piuttosto che sull’indagine dell’Itia sui fatti e sulla scienza”.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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