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Sinner, i social, i giovani, il lavoro gli sfidanti e la pastasciutta a Trastevere

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Il ritorno in Italia di Jannik Sinner, il giovane campione altoatesino che ha conquistato il suo primo Slam all’Australian Open,  è stato celebrato con la prima conferenza stampa ufficiale, tenutasi nella sede della Federtennis a Roma.

Accompagnato dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, Sinner ha condiviso con la stampa italiana i dettagli emozionanti della sua avventura a Melbourne. Il trionfo non solo ha portato Sinner al numero 4 del mondo, ma lo ha anche reso Ambasciatore dello Sport Italiano nel Mondo.

Il giovane tennista ha parlato del futuro con umiltà, dichiarando di non voler essere paragonato a Messi per l’Argentina, ma di rimanere lo stesso Jannik di due settimane fa. “La preparazione sarà molto importante”, ha affermato, sottolineando la necessità di lavorare sulla forza, sulla resistenza e di perfezionare il servizio.

Sinner ha elogiato il suo team, riconoscendo le competenze di Vagnozzi nella parte tecnica e tattica e l’importanza della collaborazione con Cahill per gestire la pressione. La mente matura di Sinner si è riflessa nella decisione di non partecipare al Festival di Sanremo, preferendo concentrarsi sulla preparazione per gli impegni futuri.

Il giovane campione ha sottolineato l’importanza di gestire la pressione come un privilegio e ha condiviso la sua filosofia di vita, evidenziando che il successo è frutto del duro lavoro e della capacità di soffrire per raggiungere gli obiettivi.

Parlando degli avversari, Sinner ha citato Alcaraz come uno sfidante interessante e ha evidenziato la sua determinazione a giocare meglio negli Slam, con l’obiettivo dichiarato di diventare numero 1 del mondo, nonostante le sfide che la vita e il tennis possono riservare.

Anche sul Festival di Sanremo ha le idee chiare:”Ho deciso se andare a Sanremo? Farò il tifo per il Festival ma da casa. Bell’evento ma ora voglio del tempo per me. Grazie dell’invito ma quando ci sarà il Festival io sarò già al lavoro, dovrò ricominciare la preparazione per i prossimi impegni”.

Nella conferenza le domande hanno toccato vari aspetti della vita di Sinner, dalla sua preferenza per Montecarlo come residenza alla gestione limitata dei social media. Il giovane campione ha anche riflettuto sul suo passato da sciatore di alto livello, dimostrando la sua consapevolezza della vita e la sua maturità.

In chiusura, Sinner ha sottolineato l’importanza di avvicinare sempre più persone al tennis, evidenziando il suo desiderio di ispirare nuovi talenti nel panorama sportivo italiano. La Sinner-mania ha conquistato l’Italia, e il giovane tennista si prepara ora per nuove sfide e obiettivi, con gli occhi puntati sulla prossima Olimpiade a Parigi nel 2024. Poi, dopo la conferenza, in serata ha fatto un salto a Trastevere , alla trattoria Trilussa, dove al tavolo solito di Federer si è concesso la pasta (solo assaggi, ha precisato): amatriciana, cacio e pepe, ravioli ed anche la carbonara.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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