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Sinisa Mihajlovic indomito guerriero, va al Bentegodi per vedere il suo Bologna pareggiare col Verona

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Ai suoi calciatori ha detto “siate grintosi, determinati”. Ma se non avesse aperto bocca non sarebbe cambiato granché. “È bastata la sua presenza. Vederlo lì. Ci aveva detto in settimana di non essere al 100%, non ce lo aspettavamo” spiega l’ attaccante Riccardo Orsolini lasciando lo spogliatoio.
Il richiamo del campo è stato troppo forte: Sinisa Mihajlovic voleva essere con i suoi ragazzi alla prima gara di campionato, Verona-Bologna, e ieri li ha raggiunti, presentandosi regolarmente in panchina. Sorprendendo loro e tutta Italia.


Il sogno Sinisa lo aveva covato a lungo, nei quarantuno giorni di ricovero nel reparto di ematologia dell’istituto Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola di Bologna dopo la diagnosi di leucemia. E la fuga di Sinisa al Bentegodi non è stato un colpo di testa ma un viaggio organizzato per bene dopo che i medici, a determinate condizioni, hanno dato il loro  via libera. Auto sanificata. Ambienti da evitare. Massima igiene. Attenzione ad aree non batteriche. Mihajlovic è arrivato all’albergo Crowne Plaza di Verona, sede del ritiro rossoblù, facendo una sorpresa ai suoi giocatori e giusto in tempo per la breve riunione tecnica prepartita: occhi lucidi, volti sorpresi, uomini spiazzati.

Sinisa lo aveva promesso alla squadra, in un paio delle tante conversazioni telefoniche avute in teleconferenza via Skype tra un allenamento e una partita, ma da qui a realizzare quel desiderio espresso anche alla famiglia, agli amici e ai dottori il passo è stato lungo.
Mihajlovic è arrivato allo stadio subito dietro al pullman della squadra, scendendo dall’auto con la mascherina necessaria per chi si trova a non avere ancora le difese immunitarie al 100% in ambienti pubblici: il resto lo ha fatto la gente, con i 2.300 bolognesi presenti a cantare il coro “Dai Sinisa alè alè” durante il riscaldamento e ad esplodere in un vero e proprio boato alla lettura delle formazioni, con il nome di Mihajlovic lungamente applaudito da tutto il Bentegodi.

Poi è arrivato il momento della partita. I 90 minuti in cui il tecnico serbo ha mostrato la sua voglia di vivere la professione e la sua passione, e anche i segni dei trattamenti medici, su un corpo e su un viso smagriti. Il ruggito, però, è quello di sempre: è già in piedi al fischio d’inizio, al limite dell’area tecnica, seduto resiste un paio di minuti, non di più. Poco prima del fischio finale, salutato di nuovo dall’ applauso del Bentegodi, Mihajlovic rientra nello spogliatoio, leggermente in anticipo. Da oggi riprenderà le cure. A fine partita arriva il messaggio di sua moglie Arianna: “I guerrieri si riconoscono da lontano. My love”.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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