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Simeone punisce il Napoli: il Torino vince 1-0, gol dell’ex e Var decisivo al 94’

Il Torino batte il Napoli 1-0 grazie al gol dell’ex Simeone. Lang segna nel recupero ma il Var annulla. Baroni respira, Conte incassa la seconda sconfitta esterna consecutiva.

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Al Grande Torino vale la legge dell’ex. Giovanni Simeone segna contro il suo passato e regala al Torino una vittoria pesantissima per 1-0 sul Napoli, campione d’Italia in carica.
Un successo che rinsalda la posizione di Baroni, mentre per Antonio Conte arriva una nuova battuta d’arresto in trasferta.

A rendere la serata ancora più beffarda per i partenopei ci pensa il Var: al 94’ Lang pareggia a porta vuota, ma l’1-1 viene annullato per fuorigioco millimetrico.

Formazioni e scelte tattiche

Conte deve rinunciare in extremis a Hojlund e McTominay, out per precauzione.
Giochiamo tante partite, è inutile correre rischi”, ha spiegato il ds Giovanni Manna prima del match.

Il tecnico azzurro non cambia filosofia: 4-1-4-1, con Gilmour davanti alla difesa e Lucca unica punta. Sulla trequarti Neres, Spinazzola, De Bruyne e Anguissa.
Dall’altra parte, Baroni opta per una mossa a sorpresa: Adams e Simeone in coppia dall’inizio, con Vlasic arretrato di qualche metro.

Il palo di Vlasic e il gol del Cholito

Il primo squillo è granata: al 15’, Vlasic si inventa un’azione personale e centra il palo interno con un sinistro perfetto.
Il Napoli reagisce subito: De Bruyne impegna Israel su punizione e poi con un destro velenoso deviato in corner.

Ma al 32’ è il Toro a colpire: Gilmour sbaglia un contrasto, il pallone arriva a Simeone che salta Di Lorenzo e Milinkovic-Savic e deposita in rete.
Nessuna esultanza, solo scuse e occhi lucidi per l’attaccante argentino, applaudito anche dai suoi ex tifosi.

Il Torino sfiora il raddoppio con Pedersen, mentre nel finale di tempo Neres spreca una punizione dal limite.

Il forcing del Napoli e l’emozione finale

Nella ripresa il Napoli prova a spingere: Anguissa chiama Israel alla parata in angolo, poi Conte rivoluziona la squadra inserendo Buongiorno e Lang.
L’olandese è subito pericoloso: sgasata a sinistra, cross per De Bruyne, ma il suo sinistro finisce alto.

Il Torino si chiude con Biraghi e Gineitis, mentre Conte getta nella mischia Politano, Ambrosino ed Elmas.
Proprio il macedone ha la palla del pareggio, ma calcia alto da ottima posizione.

Nel recupero succede di tutto: Politano colpisce un palo, e pochi secondi dopo Lang segna a porta vuota.
Lo stadio esplode, ma il Var cancella tutto per fuorigioco.

Baroni respira, Conte rallenta

Il Torino conquista così la prima vittoria casalinga della stagione e sale in classifica, interrompendo un periodo complicato.
Per il Napoli di Conte arriva invece la seconda sconfitta consecutiva fuori casa, un campanello d’allarme in vista dei prossimi impegni.
Simeone, con il suo gesto di rispetto e il gol decisivo, resta l’immagine più forte di una partita che il Napoli avrebbe voluto dimenticare subito.

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Esteri

L’Iran giustizia una presunta spia del Mossad: tensioni alle stelle con Israele

L’Iran ha giustiziato un uomo accusato di spionaggio per Israele nella prigione di Qom. È l’ultima di una serie di esecuzioni seguite alla guerra di giugno tra Teheran e Tel Aviv.

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L’Iran ha giustiziato un uomo accusato di spionaggio per Israele, l’ultima di una lunga serie di esecuzioni avvenute dopo la guerra di 12 giorni tra Teheran e Tel Aviv dello scorso giugno.
Secondo quanto riferito dal sito web della magistratura Mizan Online, la pena è stata eseguita nella prigione della città santa di Qom, a sud della capitale iraniana.

«L’esecuzione di questa spia è stata eseguita dopo la conferma della Corte Suprema e il rigetto della sua richiesta di grazia», ha dichiarato Kazem Mousavi, presidente della provincia di Qom.
L’identità dell’uomo non è stata resa pubblica.


L’accusa: collaboratore del Mossad

Secondo le autorità iraniane, il condannato avrebbe iniziato a collaborare con l’intelligence israeliana nell’ottobre 2023 ed è stato arrestato tra gennaio e febbraio 2024.
Durante gli interrogatori, l’uomo avrebbe confessato di aver trasmesso informazioni riservate online al Mossad, l’agenzia d’intelligence israeliana.

Negli ultimi mesi, Teheran ha moltiplicato le esecuzioni di presunte spie e terroristi, sostenendo di voler contrastare la rete di informatori israeliani attivi nel Paese.


La scia di impiccagioni

Quella di Qom è solo l’ultima esecuzione in una serie di condanne capitali eseguite dall’inizio di ottobre.
Nella provincia del Khuzestan, sei uomini sono stati impiccati per terrorismo, meno di una settimana dopo la morte di un’altra presunta spia israeliana.
Un altro prigioniero, identificato come Roozbeh Vadi, è stato giustiziato per aver trasmesso informazioni su uno scienziato nucleare iraniano ucciso durante il conflitto con Israele.

Secondo Amnesty International e altri gruppi per i diritti umani, l’Iran è il secondo Paese al mondo per numero di esecuzioni, dietro soltanto alla Cina. Le condanne vengono eseguite prevalentemente per impiccagione.


Nuove tensioni e ombre di guerra segreta

La tensione resta altissima anche sul fronte interno.
Le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno annunciato che quattro leader tribali sono stati uccisi in un attacco nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan, area da tempo instabile.
L’operazione, secondo Teheran, sarebbe stata compiuta da “gruppi mercenari affiliati al regime israeliano”, anche se non sono stati forniti dettagli né rivendicazioni ufficiali.


L’ombra del conflitto permanente

L’ondata di esecuzioni e di violenze interne mostra quanto la guerra segreta tra Iran e Israele stia continuando anche dopo la fine delle ostilità di giugno.
Teheran accusa regolarmente Tel Aviv di attacchi mirati e sabotaggi ai propri impianti nucleari e infrastrutture militari, mentre Israele considera l’Iran la principale minaccia alla sicurezza regionale.

Il nuovo episodio di Qom rischia di inasprire ulteriormente i rapporti tra i due Paesi, già ai minimi storici, e di alimentare un ciclo di vendette e rappresaglie che si estende ben oltre il Medio Oriente.

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Mertens e Insigne, nostalgia azzurra in un bar a Posillipo

L’istantanea di un tempo che è stato ma non è lontano. Un tempo nel quale lo scudetto si sentiva che stava per maturare ma che poi non si è concretizzato: la foto di giovani uomini , due calciatori che probabilmente avrebbero ancora qualcosa da dire sul rettangolo verde ma che ora si godono la loro […]

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L’istantanea di un tempo che è stato ma non è lontano. Un tempo nel quale lo scudetto si sentiva che stava per maturare ma che poi non si è concretizzato: la foto di giovani uomini , due calciatori che probabilmente avrebbero ancora qualcosa da dire sul rettangolo verde ma che ora si godono la loro città. Parliamo di Dries Mertens e Lorenzo Insigne: sì napoletani entrambi, forse addirittura di più Ciruzzo il belga.

Sì sono visti ad un bar per un saluto, una chiacchiera in nome di quei bei tempi con loro c’era anche Ciro Romeo, biondo scugnizzo magari futuro calciatore…

Insigne cerca una squadra, Mertens ha deciso di fermarsi ma crediamo che cambierebbe idea se arrivasse qualche folle proposta meglio ancora se napoletana ed entrambi in fatto di calcio hanno ancora parecchio da poter raccontare.

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Cultura

Capability, il successo della danza con “La follia” di Antonio Iavarone

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Una performance di danza  intitolata “La follia” messa in scena dalla Other Dances diretta da Antonio Iavarone per il Capability Festival: è stato uno degli appuntamenti più significativi dell’importante evento che accende i riflettori sulle disabilità per parlarne  fuori dai soliti stereotipi.


Lo scenario il Maschio Angioino ed altri luoghi della città, il tema è la fragilità psicologica, in particolar modo degli adolescenti. A volere  Capability l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese, il format si è avvalso di influencer, personaggi dello spettacolo, della cultura, giornalisti che hanno partecipato a forum nelle scuole o condotto talk e quest’anno si è arricchito di uno spettacolo di danza moderna altamente significativo dal titolo “La follia” che i ballerini della “Other Dances” magistralmente diretta da Antonio Iavarone hanno eseguito.

Un momento dello spettacolo #La Follia” di Antonio Iavarone

Un esperimento riuscito: che cosa infatti più della danza può raccontare in maniera immaginifica i meandri della mente umana e i suoi corto circuiti?

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